Dalla Redazione
Lo stand numero 22, sede di Cover Frutta Srl, posizionato proprio al centro della galleria del Mercato Ortofrutticolo, ha le saracinesche abbassate da metà marzo, su disposizione del Tribunale di Verona che, lette le istanze presentate da alcuni creditori, con sentenza n.37/2018 pubblicata il 14 marzo 2018, ha dichiarato il suo fallimento. Il 9 novembre 2017 il Tribunale di Verona non aveva ammesso Cover Frutta alla procedura di concordato preventivo, richiesto dalla stessa società il 14 giugno 2017, e aveva quindi aperto l’istruttoria pre-fallimentare. L’azienda, attiva dal 1992 nel commercio all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli, destinati in buona parte ai mercati dell’Europa dell’Est, è stata costituita e gestita da Giovanni Gabrielli, classe 1957, originario di Bonavigo (Vr), assieme a Monica Bazzi, classe 1963, anch’essa originaria e residente a Bonavigo (Vr).
L’evoluzione del fatturato di Cover Frutta Srl negli ultimi anni ha evidenziato una curva discendente costante. Se nel 2011 il giro d’affari era stato di 20,7 milioni di euro, nel 2013 era sceso a 16,2 milioni e nel 2015 a 11,7 milioni: in quattro anni la flessione del fatturato è stata del 43% (fonte: Report Aziende). L’ultimo bilancio approvato, quello dell’anno fiscale 2016, segna il tracollo, con un ulteriore calo del 47% toccando quota 6,2 milioni di euro (fonte: Registro Imprese). In cinque anni l’azienda guidata da Giovanni Gabrielli ha visto perdere quasi tre quarti del giro d’affari, oltre 14 milioni di euro. Il 2016 è l’anno in cui si manifestano tutti gli effetti della crisi: dal bilancio emerge una perdita di esercizio di quasi 7 milioni di euro, superiore allo stesso fatturato, con debiti verso fornitori in aumento da 2,1 a 2,7 milioni di euro e una svalutazione dei crediti verso clienti, scesi da 7,2 milioni a 820 mila euro.
Nella relazione sulla gestione al bilancio 2016 si legge: “La nostra società opera nel settore del commercio all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli, settore che anche per il 2016, come per gli anni precedenti, ha continuato a soffrire della crisi dei prezzi. Tale crisi ha ridotto al minimo i margini di guadagno. L’andamento della gestione è stato disastroso. Al calo del fatturato si deve aggiungere la domanda di rientro delle esposizioni finanziarie presentate alla società da molte banche. Pertanto, la forte riduzione del fatturato unita alla chiusura pressoché totale di accesso al credito ha costretto questo cda a presentare domanda di concordato preventivo, in continuità, al Tribunale di Verona”. Nel conto economico riclassificato dell’esercizio 2016, come risulta dal bilancio depositato, i ricavi delle vendite sono pari a 8,9 milioni di euro, il risultato operativo è pari a 37 mila euro, la perdita è pari a 1,3 milioni di euro.
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