Per la catena francese ci sarebbero 1.100 posti di lavoro a rischio, oltre ai già dichiarati tagli in busta paga: l’azienda ha comunicato la disdetta unilaterale del contratto integrativo firmato nell’ottobre 2007. Notizie positive invece da Lidl Italia, che ha annunciato un piano quinquennale di investimenti su tutto il territorio nazionale, che ammonta a circa un miliardo di euro e che comprende oltre 2.000 assunzioni in due anni

Dalla Redazione

Il discount cresce, l’iper sente sempre più la crisi. Se Lidl e Auchan fossero considerate rappresentative dei rispettivi settori, questa sarebbe la sensazione. A fronte di una Lidl Italia che assume – 2mila persone in due anni – c’è Auchan che prosegue un duro braccio di ferro con i sindacati. E che ha già comunicato la disdetta unilaterale del contratto integrativo firmato nell’ottobre 2007.

Lidl Italia ha annunciato un piano quinquennale di investimenti su tutto il territorio nazionale, che ammonta a circa un miliardo di euro e che comprende oltre 2.000 assunzioni in due anni. Di più: assumerà nei prossimi mesi circa 400 persone all’interno dei suoi oltre 570 punti vendita delle sue 10 Direzioni regionali, nonché all’interno degli uffici della Direzione generale ad Arcole, in provincia di Verona. Nel dettaglio, le oltre 300 ricerche di personale che si apriranno nei prossimi mesi saranno destinate ai punti vendita e ai centri logistici regionali, dove si assumono addetti alle vendite, commessi specializzati, responsabili di filiale, facility manager e responsabili sviluppo. La maggior parte delle assunzioni sarà a tempo indeterminato. Nell’arco dell’anno si apriranno anche le selezioni per circa 40 profili manageriali nel reparto vendite su base regionale. L’azienda sta cercando anche dei Capi area con la responsabilità della gestione commerciale ed economica di circa cinque punti vendita. Per candidarsi basta andare sul sito web www.lavoro.lidl.it e compilare un form.

Sembra senza soluzione invece la situazione dei dipendenti di Auchan: l’azienda ha comunicato la disdetta unilaterale del contratto integrativo firmato nell’ottobre 2007. Questo significa taglio immediato ai salari per i 12 mila dipendenti italiani di Auchan, alla copertura della malattia e degli infortuni sul lavoro. Ci sarebbe inoltre il rischio – al momento non confermato – di licenziamento per 1.100 persone, 800 al Sud e 300 al Nord. Alla base di questa crisi potrebbe esserci una non oculata politica dei prezzi tale da averla confinata in una residuale quota di mercato rispetto a Coop Italia, Esselunga e Conad. Tale ora da costringerla a ripensare totalmente il costo del lavoro.

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