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                      Crescono i consumi di frutta nei primi 3 mesi del 2016? La risposta di Mazzini (Coop Italia)

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                      Happy children with fruits

                      Il settore dell’ortofrutta ha registrato nel primo trimestre 2016 un +3 per cento nei consumi, secondo il Macfrut Consumers’ Trend. Ma è proprio così? Lo abbiamo chiesto a Claudio Mazzini, responsabile nazionale filiera ortofrutta per Coop Italia, secondo cui “è ancora prematuro salutare il definitivo cambio di rotta rispetto agli ultimi anni, anche perché la scorsa estate i consumi sono stati elevati e il trend non è costante. Per quanto riguarda Coop Italia, bene il Nord, stabile il Centro, in flessione il Meridione per la ripresa dei mercati rionali e della vendita diretta”

                       

                      Dalla Redazione

                       

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                      Secondo lo speciale osservatorio messo in piedi un anno fa da Macfrut in collaborazione con il CSO, con focus sulle tendenze innovative del settore, prosegue il trend di crescita già evidenziato lo scorso anno quando aveva chiuso il 2015 con un +3 per cento nei consumi (+3,7 per cento della frutta e un +2,2 per cento degli ortaggi). In sostanza, dopo annate complicate (2013-2014), anche i primi mesi del 2016 parlano di una promettente spinta alla ripresa. Un nuovo corso? Solo i mesi a venire potranno confermare o smentire, ma sicuramente la tendenza di sostituire carni e prodotti lattiero caseari con frutta e verdura pare farsi sentire, propensione confermata dal costante aumento del numero di vegetariani e vegani.

                       

                      Tornando all’ortofrutta il dato parla di un +3 per cento dei volumi acquistati nel 1° trimestre 2016 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in cifre si tratta di 1,95 milioni di tonnellate (circa 60.000 tonnellate in più rispetto al recente passato). Analizzando nello specifico il trimestre 2016, a trascinare con maggiore energia l’ascesa è la frutta con il +4,7 per cento ben oltre il milione di tonnellate. Nel complesso quasi tutte le specie frutticole influenzano la crescita dei volumi del comparto. Nel trimestre a volume bene le arance (+2 per cento), le mele (+4,4 per cento), le clementine (+11,4 per cento), le pere (+9,8 per cento), il kiwi (+1 per cento). In generale, però, prezzi in flessione.

                       

                      Gli ortaggi contribuiscono alla crescita dei consumi in maniera meno decisa, ma sempre positiva con con un +1,4 per cento e quasi 900 mila tonnellate. La situazione è generalmente positiva, con l’unica eccezione dei finocchi. Analizzando le situazioni per le verdure di rilevanza nel periodo in esame, troviamo le patate con il +2,2 per cento a 177 mila tonnellate (+6,6 per cento nel prezzo medio), ma le performance migliori sono date dai pomodori +6,1 per cento e cipolle +8 per cento entrambe i primi registrano il -1,3 per cento del prezzo medio di acquisto e le seconde un’incoraggiante -0,2 per cento. Fuori scala i radicchi che in questo inizio di anno evidenziano il +16 per cento sul primo trimestre 2015.

                       

                      Mazzini (Coop Italia): “I dati a volume dei consumi degli italiani, nel primo trimestre, confermano una tendenza positiva rispetto alla già interessante crescita del 2015. È tuttavia ancora prematuro, da nostro punto di vista, salutare il definitivo cambio di rotta rispetto agli ultimi anni, sebbene fattori esogeni al settore giustifichino un moderato ottimismo. Il cambio degli stili di vita e di consumo degli italiani stanno, seppure lentamente, incidendo sul maggior consumo di frutta e verdura fresche. Sottolineo che  l’incremento dei consumi, come si evince dal dettaglio dei primi tre mesi, non è costante nel tempo in quanto, se è vero che a gennaio si è registrata una crescita del 4,5 per cento nei volumi, a febbraio del 3,9 per cento e solo del 1,4 per cento a marzo”.

                       

                      “In questi casi – prosegue il referente nazionale di Coop Italia –  la cautela è d’obbligo e dovremo verificare nei prossimi mesi la tenuta degli scostamenti in positivo. Anche perché va ricordato che il 2015 ha visto una crescita dei consumi  certamente legata ad un’estate anomala caratterizzata da caldo intenso e prolungato. Per quanto riguarda Coop registriamo andamenti differenziati nelle aree i cui siamo presenti. Stabili i volumi nel Nordovest, molto positivo il dato del Nordest, il linea col mercato l’area emiliana e della fascia adriatica. Non in linea il Centro Sud dove la probabile ripresa dell’utilizzo dei mercati rionali e dei consumi locali hanno frenato la crescita a volume”.

                       

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