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                      Agea, l’agenzia per le erogazioni in agricoltura, è alla guida del “Criminal Focus Area”: il progetto nato per contrastare i fenomeni criminali legati alle attività produttive nei territori meno sviluppati nelle regioni di Sicilia, Calabria, Puglia, Campania, Basilicata. Amministrazioni locali e pubbliche e organi di controllo potranno così avvalersi di infrastrutture informatiche che, grazie alle immagini aerofotografiche ottenute volando ogni anno su un terzo del territorio italiano, registreranno e analizzeranno le variazioni quali-quantitative degli elementi potenzialmente indicativi di attività criminose. Cinque le filiere agroalimentari prese in esame in questa prima fase, tra cui quella del pomodoro

                      Dalla Redazione

                      Criminal Focus Area

                      Il progetto “Criminal Focus Area”, sviluppato sulla base del protocollo d’intesa sottoscritto con il ministero dell’Interno, ha l’obiettivo di contrastare i fenomeni criminali connessi alle attività produttive attraverso supporti decisionali e l’utilizzo di strumenti di valutazione e controllo utilizzabili dagli “addetti ai lavori” che si trovano nelle regioni parte del programma PON Legalità. Un investimento importante di oltre 48 milioni di euro di cui il 50% direttamente finanziato da Agea.

                      Amministrazioni locali e nazionali, strutture a finalità pubblica partecipate dai produttori, organi di Polizia e controllo potranno così avvalersi di infrastrutture informatiche che, grazie alle immagini aerofotografiche ottenute volando ogni anno su un terzo del territorio italiano, registreranno e analizzeranno le variazioni quali-quantitative degli elementi potenzialmente indicativi di attività criminose come discariche abusive, sversamenti, baraccopoli collegate al caporalato, manufatti abusivi che ostacolano il corretto e sano sviluppo economico-sociale, identificando delle Criminal Focus Area (CFA) da monitorare costantemente.

                      Il progetto, anche se concentrato su precise zone geografiche (Sicilia, Calabria, Puglia, Campania, Basilicata), prende in esame l’intero territorio nazionale per identificare tutte quelle superfici che ospitano segmenti di filiere del settore agroalimentare – come la filiera della carne bovina, suina, carne ovicaprina, latte, pomodoro ecc.– che, interconnettendo le regioni meno sviluppate con il resto del Paese, potrebbero essere condizionate da attività illecite con effetti negativi su libertà di iniziativa e concorrenza. “Per ciascuna filiera target – spiega Agea – sono state predisposte apposite tabelle di analisi e mappatura consultabili in formato interattivo su uno strumento di business intelligence. Un ulteriore asset di cui possono avvalersi amministrazioni e organi di controllo per contrastare la criminalità in ambito agricolo”.

                      “Agire sul piano della legalità nell’erogazione delle risorse pubbliche per Agea – commenta Gabriele Papa Pagliardini, direttore di Agea – è da sempre una priorità, ora con la realizzazione di questo progetto, grazie ai finanziamenti europei previsti dal PON Legalità, è stato possibile mettere a servizio delle forze di polizia, degli enti pubblici e degli enti locali gestori del territorio le più moderne tecnologie in materia di telerilevamento di fotointerpretazione del suolo che, attraverso la sovrapposizione delle foto aeree storicizzate, forniscono informazioni preziose sia per le attività di indagine che per le attività di gestione e monitoraggio del territorio. La tecnologia a supporto della prevenzione e repressione di importanti fenomeni criminosi come l’interramento dei rifiuti, il caporalato, ecc. con l’intenzione di contribuire al ripristino della legalità in particolare nelle aree meno sviluppate e quindi più deboli del Paese”.

                      Un piano operativo suddiviso in nove attività tra le quali vi è anche quella disviluppo e individuazione di modelli finalizzati a misurare le correlazioni esistenti tra le Criminal Focus Area e vari cluster specifici. “In questa nuova fase progettuale – concludono dall’Agea – vogliamo consolidare in modo scientifico i dati raggiunti e dare evidenza di quanto emerso nel primo momento di studio e raccolta dei dati. A tale scopo saranno organizzati due webinar tematici destinati alla comunità scientifica e un evento divulgativo destinato a istituzioni e un pubblico più allargato per illustrare come l’innovazione tecnologica applicata al progetto Criminal Focus Area sia un asset fondamentale grazie a cui azione amministrativa, impulso economico e coesione sociale possono intervenire sinergicamente per il rafforzamento della legalità nell’ambito delle filiere agroalimentari e lo sviluppo di economie sostenibili”.

                      Il primo webinar è in programma per venerdì 25 giugno 2021 dalle 10 alle 11.30 in live streaming dal titolo: “Building a profiling model – Identification of municipalities with a high probability of criminal focus area”, mentre il secondo è previsto per mercoledì 30 giugno 2021 dalle 10 alle 11.30 in live streaming, da titolo: “Mapping agri-food chains – Overview of the mapping activity on a panel of agri-food chains”.

                      Il secondo talk è quindi volto a promuovere il progetto e ad offrire una panoramica di quelle filiere o segmenti di filiere agro-alimentari – carne bovina, suina, carne ovicaprina, latte, pomodoropotenzialmente a rischio CFA.  A valle dell’identificazione delle filiere target è stata realizzata una mappatura logica delle filiere analizzate che rappresenta in veste grafica il flusso “logico” del bene lungo l’intera filiera, gli attori coinvolti e i principali snodi di processo. Successivamente alla raccolta sono state condotte attività propedeutiche al relativo censimento all’interno di apposito ambiente di laboratorio prototipale e in strumenti di Business Intelligence a cui è seguita una fase di data cleaning per la rimozione di eventuali errori (rimozione di dati anomali, compilazione di valori mancanti e armonizzazione del set dati). “Per ciascuna filiera target – continua Agea – sono state predisposte apposite tabelle di analisi e mappatura consultabili in formato interattivo su uno strumento di business intelligence. Un ulteriore asset di cui possono avvalersi amministrazioni e organi di controllo per contrastare la criminalità in ambito agricolo”.

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