di Carlotta Benini
Cultiva, azienda leader della prima e quarta gamma, partner di eccellenza a livello globale per le insalate pronte al consumo, scommette sul biologico con un importante piano di sviluppo che mira, entro i prossimi due anni, a raddoppiare le superfici certificate bio nelle zone più vocate d’Italia, con un interessante progetto anche negli States. L’azienda con base a Taglio di Po, in provincia di Rovigo, partecipa per la prima volta a Sana, vedendo nel salone del biologico e del naturale, in programma a Bologna dal 7 al 10 settembre, “un’occasione importante per far conoscere la nostra realtà e le sue potenzialità alla Gdo e a tutti i possibili futuri clienti”, rivela Giancarlo Boscolo, presidente e fondatore di Cultiva, che abbiamo incontrato in fiera.
Allo stand, durante la quattro giorni fieristica, i visitatori possono scoprire tutte le referenze biologiche di Cultiva, con laboratori dedicati alla degustazione durante i quali vengono proposti abbinamenti inediti fra le basi vegetali (insalata mista o misticanza), gli arricchitori (mirtilli, melograno, uva), i prodotti disidratati o essiccati (ananas, zenzero, goji, soia) e i cereali soffiati (quina, grano saraceno, amaranto, kamut e farro). Basi, arricchitori e dressing tutti esclusivamente biologici. “Vogliamo far toccare con mano tutti i prodotti innovativi che stiamo per lanciare, chiedendo agli stessi visitatori di darci pareri e consigli per rendere le nostre proposte ancora più appetibili”, rivela Boscolo.
Il piano di sviluppo che l’azienda ha sul biologico è ambizioso. “Ad oggi – precisa il presidente di Cultiva – possiamo vantare 27 ettari dedicati al biologico nell’ azienda di Taglio di Po, in provincia di Rovigo, 20 ettari in quella di Mantova e altrettanti a Fiumicino, dove abbiamo ben altri 70 ettari in conversione. Infine abbiamo 22 ettari bio a Salerno, andando così a presidiare tutto lo stivale”.
L’obiettivo? “Vogliamo diventare, nei prossimi 18-24 mesi, l’azienda più estesa in Italia nel campo della coltivazione di baby leaf bio. In questo arco di tempo, infatti, abbiamo in programma di raddoppiare le superfici destinate al biologico”. La richiesta per il prodotto bio, infatti, è alta: “Abbiamo input sia da parte dei clienti del mercato italiano che da quelli in Inghilterra e negli Stati Uniti”, rivela Boscolo. Gli investimenti, quindi, proseguono anche oltreoceano. A Jennings, in Florida, Cultiva ha inaugurato a maggio scorso le prime 800 serre dedicate alla produzione di baby leaf, realizzate in partnership con l’americana Taylor Farms (leggi qui). “Ora andremo a implementare l’attività introducendo 80 nuove serre dedicate esclusivamente a prodotti biologici, con un focus particolare sulla produzione di baby leaf”, continua.
Tornando al mercato italiano, Cultiva produce insalate di quarta gamma biologiche per diverse catene della Gdo: le sue insalate figurano nella private label bio di Carrefour, Coop e Aldi. Inoltre sono commercializzate con il brand Valfrutta Bio.
A Sana l’azienda ha colto l’occasione per presentare anche qualche novità nell’assortimento di insalate biologiche che arriverà sul mercato a partire dall’autunno. “Ci stiamo concentrando in particolare sul packaging, – conclude il presidente di Cultiva – studiando confezioni biodegradabili e compostabili che vadano incontro alla sensibilità del consumatore bio”. È il caso delle nuove ciotole Cultiva Bio, in arrivo sul mercato nei prossimi mesi. Si tratta di bowl in PLA (acido polilattico, una bioplastica trasparente prodotta da risorse 100% rinnovabili, a zero impatto ambientale) composte da basi di insalata mista e misticanza e arricchitori bio, con un kit dressing biologico e posate in mater-bi, entrambi materiali biodegradabili e compostabili. “Sarà una linea da tre o cinque confezioni”, rivela in conclusione Boscolo.
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