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                      Dai rifiuti di melanzana e pomodoro nasce Scartami, sul podio del premio Bragantini

                      Alla quarta edizione del Premio Danila Bragantini promosso dall’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta trionfa il concetto di sostenibilità di Elisa Deluca, Roberta Tardera, Nuccia Alboni e Anna Catania, ideatrici del progetto Scartami. Il premio, consegnato durante la serata dedicata ai Protagonisti dell’Ortofrutta Italiana, va all’innovativo materiale polimerico biodegradabile ricavato dagli scarti vegetali delle filiere locali del pomodoro e della melanzana, da cui nasce un packaging dedicato all’ortofrutta. Durante la serata sono state premiate anche le sorelle Alessandra e Laura Damiani e le due vincitrici dell’Oscar dell’Ortofrutta Italiana Giulia Montanaro e Simona Rubbi

                      Dalla Redazione

                      Premio Danila Bragantini 2022

                      Da sinistra Nuccia Alboni, Elisa Deluca e Roberta Tardera

                      Il premio “Danila Bragantini” promosso dall’Associazione Donne dell’Ortofrutta è stato assegnato al progetto “Scartami”, proposto da Elisa Deluca dell’azienda San Lorenzo di Pachino, Roberta Tardera dell’OP Ioppì di Vittoria e Nuccia Alboni dell’azienda Ortonatura di Vittoria, con il sostegno scientifico della professoressa Anna Catania del Dipartimento di architettura e ingegneria dell’Università degli Studi di Palermo.

                      Il progetto nasce dall’esigenza di risolvere una problematica che accomuna il territorio siciliano, ovvero i rifiuti vegetali di produzione, trasformandoli in una opportunità: un packaging dedicato all’ortofrutta in chiave sostenibile.

                      Obiettivo del progetto è contribuire al rafforzamento di una filiera agroalimentare circolare, alimentata dagli scarti vegetali delle filiere locali del pomodoro e della melanzana. Entrambe le produzioni, ampiamente diffuse in più aree dell’Isola, e in particolare nell’area del sud est, potrebbero contribuire a trasformare il concetto di “rifiuto” in un’opportunità di riciclo e riutilizzo all’interno della stessa filiera agroalimentare. Il materiale proveniente dagli scarti aziendali, attraverso una lavorazione adeguata e innovativa, può infatti diventare un biocomposito, ovvero una matrice polimerica biodegradabile e fibre naturali, biodegradabile e compostabile, idoneo alla produzione di un packaging rigido per uso alimentare e utilizzabile all’interno della stessa filiera.

                      L’idea innovativa si rifà a una visione più ampia, che oltrepassa il riciclo fisico del materiale e utilizza il brand quale portavoce di un’agricoltura all’avanguardia, che sa e vuole confrontarsi anche con i temi sociali e culturali.

                      Premio Danila Bragantini 2022

                      Il marchio Scartami, infatti, si presta a una molteplice interpretazione: quella legata alla sostenibilità ambientale, che punta sull’origine di un materiale prodotto con gli scarti delle produzioni agricole; e quella riferita al concetto di “scarto”, che allarga le sue potenzialità espressive invitando a un consumo consapevole delle risorse alimentari, sulla scia degli obiettivi ESG dell’ONU.

                      “Scartami – raccontano le imprenditrici – è una call to action che richiama l’attenzione sul ruolo attivo che il consumatore può e deve avere nell’utilizzo dei prodotti agroalimentari, in termini di informazione, corretto utilizzo e smaltimento. Scartami è la chiave di un dialogo che oggi diventa essenziale tra chi produce e chi consuma, per ripensare il settore agroalimentare alla luce di un nuovo patto sociale, culturale ed economico”.

                      Nella pratica, il materiale biocomposito utilizzato per l’innovativo packaging nasce dal riutilizzo degli scarti vegetali (fusto e foglie) delle piante estirpate a fine vita del pomodoro e della melanzana, che al momento rappresentano un costo aziendale per la gestione del loro smaltimento. Attraverso il Biopack Scartami gli scarti si trasformano in una fonte di ricchezza e veicolo di una nuova cultura aziendale, nell’ottica di contribuire in maniera fattiva all’economia circolare posta al centro degli obiettivi ESG.

                      “Penso – commenta la presidente dell’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta Alessandra Ravaioli – che stiamo raccogliendo i risultati di tanta attività della nostra associazione. Quest’anno, tra i 10 premiati come Protagonisti dell’ortofrutta ben quattro erano nostre socie: Laura Damiani e Alessandra Damiani, Simona Rubbi e Giulia Montanaro. Proprio a queste ultime è andato l’Oscar dell’Ortofrutta Italiana 2022. La visione femminile dell’ortofrutta è vincente ed è sempre più protagonista!”.

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