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                      Delhaize, entro il 2021 tutta l’ortofrutta bio sarà plastic free

                      Il colosso belga Delhaize ha annunciato che entro la fine dell’anno tutta la sua gamma di frutta e verdura biologica sarà plastic-free, ovvero venduta senza packaging in plastica. Il progetto, avviato nel 2017, non prevede però solo l’utilizzo di imballaggi alternativi in carta e cartone, ma anche della tecnologia laser labelling: si tratta di un metodo naturale e rispettoso dell’ambiente che, tramite un laser ad alta precisione, scolorisce la superficie del prodotto, marchiando direttamente la buccia dei prodotti ortofrutticoli senza l’uso di inchiostro. Così facendo, Delhaize può già risparmiare circa 92 tonnellate di materiale da imballaggio in plastica all’anno

                      Dalla Redazione

                      La catena di supermercati belga Delhaize riduce sempre più l’utilizzo di plastica grazie all’utilizzo del laser branding. Il progetto, avviato nel 2017 su alcuni prodotti bio (leggi qui), vede quest’anno il suo completamento con l’annuncio che entro la fine del 2021 l’intera gamma di frutta e verdura biologica di Delhaize sarà senza plastica.

                      Cos’è il natural branding? Partendo dall’assunto che “la forma più sostenibile di imballaggio è nessun imballaggio”, la catena belga Delhaize ha adottato nel 2017, prima in Belgio, la tecnologia di laser brand dell’azienda spagnola Laser Food. Laser Food, con il suo partner strategico JBT Corporation, produce e commercializza macchinari per l’etichettatura laser, dal costo elevato ma che nel lungo periodo possono dare vantaggi maggiori rispetto all’etichettatura tradizionale. Si risparmia infatti notevolmente in termini di CO2 e di energia (ne abbiamo parlato qui).

                      Utilizzata già da tempo nel settore, la marchiatura laser di fatto rimuove il pigmento dallo strato esterno della buccia, lasciando il simbolo o la scritta che si vuole, il tutto senza comprometterne la shelf life, rovinare la polpa o guastarne il sapore, tanto che la parte di buccia marchiata po’ essere mangiata. Così facendo  Delhaize etichetterà tramite laser avocado, melanzana, cetriolo, zucche di vario genere, mini angurie, melone e mango, tutti provenienti da produzioni biologiche.  Che potranno così essere venduti sfusi.

                      Delheize natural branding laser food

                      (copyright: Fm)

                      Altri prodotti biologici, invece, continueranno a essere venduti confezionati. Benché questa tecnologia a marchiatura laser possa essere utilizzata praticamente su qualunque prodotto ortofrutticolo, per alcuni prodotti – fa sapere l’azienda – è difficile riuscire a venderli sfusi senza intaccarne la qualità, il sapore e soprattutto la durata di conservazione: caratteristiche che devono essere garantite dal Gruppo. I pomodori biologici, per esempio, Delhaize li vende in vaschette o bicchieri di cartone, abbandonando così gli  imballaggi di plastica per frutta e verdura biologica. Le erbe aromatiche bio saranno invece vendute in sacchetti di carta.

                      Ad oggi 110 referenze tra frutta e verdura biologiche su un totale di 140 sono già confezionate utilizzando alternative sostenibili. Per i restanti 30 Delhaize  sta lavorando per trovare un’alternativa sostenibile. Ciò significa che Delhaize può già risparmiare non meno di 92 tonnellate di materiale da imballaggio in plastica all’anno. E questo risparmio è destinato ad aumentare, fa sapere il Gruppo.

                      C’è da dire che questo non è un progetto ‘one-shot’ ma fa parte di un programma ben più ampio. Nel 2019, Delhaize ha infatti lanciato un ambizioso piano di sostenibilità per ridurre la propria impronta ambientale. Si chiama The Lion’s Footprint e si suddivide in tre macro aree: dalla riduzione dello spreco alimentare alla riduzione del packaging in plastica usa e getta fino a diventare un’azienda a zero emissioni di CO2.

                      Da sottolineare, infine, che la normativa europea prevede dal 2007 che i prodotti bio nei supermercati siano contrassegnati affinché al consumatore risulti facile distinguere frutta e verdura bio da quella convenzionale. Di conseguenza, la soluzione maggiormente adottata da produttori e catene distributive per raggiungere questo scopo è stata quella di confezionare con plastica o cartone i prodotti bio o apporre etichette adesive ad hoc: il tutto contrassegnato dall’obbligatorio logo bio UE. Negli ultimi anni, però, si stanno moltiplicando alternative sostenibili o più green rispetto ai vecchi cellophane e vaschette di plastica.

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