“Dopo aver visto il video spot diffuso negli Usa per promuovere il segno unico distintivo “The ExtraordinaryItalian Taste” ed aver notato che manca l’immagine dell’ortofrutta, per l’ennesima volta mi è chiaro come questo settore sia considerato il fanalino di coda dell’agroalimentare italiano, dimenticando invece il suo ruolo fondamentale nel commercio estero”. Valentino Di Pisa, presidente di Federagromercati – Confcommercio, Associazione Nazionale degli Operatori Grossisti Ortofrutticoli, commenta così il video spot diffuso negli Usa per il marchio “The ExtraordinaryItalian Taste”, messo a punto in collaborazione dal Ministero dello Sviluppo Economico, dal Ministero delle politiche agricole e dall’International Trade Agency (Ice).
“Come risulta da un’indagine di ApoConerpo, presente nel volume di novembre 2015 della rivista “Ortofrutta Notizie””, spiega Di Pisa, “l’ortofrutta è il primo comparto agricolo in termini di esportazioni con un valore di 7 miliardi di euro, una voce molto importante considerando che rappresenta un terzo del saldo commerciale gennaio – settembre 2015 calcolato dall’Istat nei primi 7 mesi del 2015, pari a 21 miliardi di euro.
Nonostante questi dati, prosegue Di Pisa, il settore ortofrutticolo continua ad essere solamente oggetto di denunce e reclami, ma mai al centro di discorsi atti alla valorizzazione di un comparto fondamentale per l’agroalimentare italiano e più in generale per l’economia del nostro paese. “Ricordiamo che l’ortofrutta”, aggiunge, “non è importante solamente per il suo ruolo economico , ma anche per la sua funzione sociale ed educativa, vedi il Piano “Frutta nelle scuole” del Mipaaf, nonché per le caratteristiche organolettiche della frutta e verdura per la salute delle persone”. La posizione di Di Pisa sposa quindi le parole dei giorni scorsi di Claudio Dall’Agata e del coordinatore di Cesena Fiera, Luigi Bianchi. Tutti a muovere la stessa domanda: “L’ortofrutta dov’è?”.
“Credo fermamente”, conclude, “che dobbiamo continuare ad andare avanti e farci spazio nello scenario politico, da una parte utilizzando i corpi intermedi e per comunicare con le istituzioni, dall’altra coinvolgendo sempre più gli operatori ed i giovani all’interno del mondo associativo affinché la categoria sia rappresentata al meglio e possa far risuonare la sua voce al tavolo della politica. Il settore dell’ortofrutta e tutta la categoria dei mercati all’ingrosso e dei centri agroalimentari deve unirsi e fare sistema per collaborare con gli altri attori della filiera e far sì che la sua voce venga ascoltata.Allo stesso tempo è fondamentale che la politica faccia un passo verso di noi e ci ascolti, incontrandoci così a metà strada”.