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                      Dolce Lucano Stop War, 35 mila le confezioni vendute. Continua la solidarietà

                      A un mese dall’avvio dell’iniziativa benefica Dolce Lucano Stop War, con la quale O.P. Primo Sole, in partnership con alcune catene della Gdo, ha avviato una raccolta fondi a sostegno della popolazione ucraina, il progetto di solidarietà prosegue e si sviluppa anche sul lato umanitario. Sono state 35 mila le confezioni gialle e blu di finocchio venduto nelle ultime quattro settimane: per ognuna 20 centesimi sono stati devoluti alla Croce Rossa Italiana impegnata a dare aiuto ai civili nelle zone di guerra. E ora la O.P. di Montescaglioso (MT) si sta organizzando per poter ospitare e dare lavoro a donne ucraine rifugiate

                      Dalla Redazione

                      Sono state 35 mila le confezioni di finocchio Dolce Lucano Stop War vendute in Gdo nell’ultimo mese nell’ambito dell’iniziativa benefica promossa da O.P. Primo Sole a sostegno della popolazione ucraina. Nei punti vendita Coop Nord Ovest, Alì Supermercati, Supermercati Gala, Penny Market, Famila  e A&O del gruppo Arca nelle ultime quattro settimane per ogni vassoio di finocchio premium venduto – confezionato nello speciale packaging giallo e blu – 20 centesimi sono stati devoluti alla Croce Rossa Italiana, impegnata sul campo per dare supporto alla popolazione civile colpita dal conflitto e per rispondere ai bisogni umanitari di chi è rimasto in Ucraina e dei profughi che cercano asilo oltre confine. La prima deadline del progetto “Dolce Lucano Stop War” era stata fissata al 31 marzo, come ci aveva raccontato Francesca Appio, CFO e responsabile della comunicazione di O.P. Primo Sole (leggi qui).

                      Oggi, dopo un mese, visti i risultati positivi dell’iniziativa benefica – e nella viva speranza che il conflitto termini al più presto – O.P. Primo Sole decide di non fermarsi, adoperandosi in una nuova opera in favore dei civili in fuga dal fronte. “Il nostro finocchio d’eccellenza ha permesso di veicolare un messaggio importante che, con il fondamentale contributo delle catene partner, ha portato alla realizzazione di un’iniziativa che ha reso i consumatori partecipi di un progetto solidale, portando semplicemente in tavola un prodotto di largo consumo allo  stesso prezzo di sempre”, spiegano da O.P. Primo Sole.

                      Parte quindi in questi giorni una nuova linea di solidarietà che sposta l’attività di sostegno da un livello economico a uno profondamente più umano. “Ad oggi, infatti, la problematica più immediata è quella di accogliere al meglio i tanti profughi in difficoltà che stanno lasciando la propria terra di origine – continuano dall’azienda -. Per questo motivo, insieme ad altre associazioni, la nostra O.P. sta organizzando una misura di accoglienza e integrazione mediante lo strumento lavoro, per poter ospitare donne ucraine scappate dalla guerra, inserendole nella linea di lavorazione delle nostre fragole e permettendo loro di avere un punto di riferimento in un ambiente completamente nuovo ed in un territorio diverso”.

                      “Offrire un posto sicuro in cui poter recuperare e ricostruire un senso di appartenenza e di famiglia – è la precisazione –  resta certamente una prerogativa importante per permettere a una popolazione così in difficoltà di tentare di lasciarsi questa tragica esperienza alle spalle. Per la nostra O.P. l’accoglienza è sempre stata un valore cardine e, dunque, Primo Sole vuole essere un esempio per il territorio circostante e per il territorio tutto”.

                      Inoltre, nelle prossime settimane, dal finocchio Dolce Lucano l’iniziativa benefica potrebbe estendersi anche alle fragole top di gamma del Metapontino, commercializzate da O.P. Primo Sole con il marchio Made in Lucania. “Al momento restiamo in attesa dei tempi della burocrazia necessaria per avviare il progetto – conclude l’azienda -, mantenendo intanto attive le vendite del Dolce Lucano Stop War sullo shop online sul sito  per continuare a devolvere parte del ricavato a progetti di sostegno in Ucraina”.

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