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                      Don Camillo: arriva lo Charentais del Senegal. “Un melone elegante”

                      Il presidente della O.P. Agricola Don Camillo, storica azienda di Brescello (Reggio Emilia) specializzata nella produzione di meloni e angurie, ci racconta le caratteristiche della nuova varietà retata coltivata in Senegal, in partnership con una importante azienda francese, sui banchi da marzo. “Abbiamo un programma per la produzione di 12 mila quintali di meloni Charentais con previsione di aumentare i volumi nei prossimi anni”. Il melone del Senegal ha forma rotonda, pigmentazione importante, aroma intenso e una polpa morbida e profumata. Grazie a un programma produttivo che coinvolge le zone più vocate d’Italia, e con l’investimento in Senegal, oggi il melone Don Camillo è potenzialmente disponibile sui banchi tutto l’anno. Le previsioni produttive per il 2017 parlano di raggiungere quota 35 mila tonnellate

                       

                      di Carlotta Benini

                       

                      Don Camillo produce 15 mila quintali di meloni Charentais in Senegal

                      È sui banchi già dalla prima settimana di marzo. Una nuova varietà retata, di forma rotonda, con un aroma intenso e una polpa morbida e profumata, di colore vivo. È il melone Don Camillo, prodotto dalla storica azienda di Brescello (Re) in Senegal. La società agricola reggiana è oggi un’organizzazione di produttori con mille ettari di superficie coltivata in tutta Italia, in grado di commercializzare ogni anno oltre 50 mila tonnellate tra meloni, angurie, zucche e zucchine.

                       

                      Il melone è il prodotto principe dell’azienda: da tre anni, con l’entrata in produzione della varietà coltivata in Senegal, è potenzialmente disponibile 365 giorni all’anno, grazie a un programma produttivo che coinvolge le zone più vocate d’Italia. Diciamo potenzialmente perché in realtà il mercato finora non ha richiesto meloni nel periodo novembre – febbraio.

                       

                      “In Senegal abbiamo circa 75 ettari nelle campagne di Saint-Louis, a nord del Paese, a 250 chilometri dalla capitale Dakar”, ci spiega Ettore Cagna, presidente della O.P. Agricola Don Camillo, che abbiamo incontrato a Berlino in occasione di Fruit Logistica. “Il prodotto che coltiviamo qui – aggiunge – è molto elegante, con rete non tipica. La varietà Charentais è sviluppata in collaborazione con una importante realtà francese, leader nella produzione di meloni”.

                       

                      Ettore Cagna, presidente della O.P. Agricola Don Camillo (Copyright: Fm)

                      Le caratteristiche di questa cultivar? “Ha una pigmentazione molto importante, non è di pezzatura elevatissima, ma è molto dolce – continua Cagna – e ha un’ottima shelf life: questo ci consente il trasporto anche nelle lunghe distanze”. “Quella da poco iniziata – aggiunge – è la terza campagna di melone Don Camillo in Senegal: abbiamo un programma per la produzione di 12 mila quintali di meloni Charentais. E per il prossimo anno si parla già di un ulteriore aumento di volumi”.

                       

                      Il prodotto viene lavorato e confezionato in loco con la supervisione di alcuni rappresentanti di Don Camillo. Saranno oltre 50 i container di merce che arriveranno nel quartier generale della Don Camillo a Brescello: una quarantina via gomma e il resto per via aerea. Da qui il prodotto verrà distribuito sul mercato interno e nei Paesi esteri limitrofi all’Italia (tra cui Svizzera, Austria, Germania).

                       

                      Il programma produttivo della O.P. Don Camillo per avere melone fresco tutto l’anno

                      La produzione senegalese proseguirà fino a fine aprile. Poi arriverà sul mercato il prodotto siciliano. “Le varietà precoci che produciamo nell’isola hanno un sapore simile al prodotto del Senegal, ma sono diverse per aspetto e struttura, e anche per tecnologie di lavorazione”, ci spiega il presidente di Don Camillo. La O.P. ha diversi soci in Sicilia, tra i più importanti. Tra questi, l’Agricola Peppone, a Rosolini, in provincia di Siracusa, con una cinquantina di ettari destinati a melone, e la F.lli Candiano, che coltiva nella zona di Ispica (Ragusa) altri 250 ettari di melone in primavera e di zucchine in autunno e inverno.

                       

                      La produzione siciliana proseguirà all’incirca fino a fine maggio, dopodiché arriverà sul mercato il melone del Centro Italia e quindi quello delle zone di Verona e Mantova. Fra le ultime novità dell’azienda reggiana c’è proprio l’ingresso nel Consorzio del Melone Mantovano Igp, con cui sono state commercializzate lo scorso anno 1.200 tonnellate di prodotto, ma con l’obiettivo di arrivare a 4 mila tonnellate entro il 2018. Complessivamente la produzione stimata di melone Don Camillo per il 2017 ammonta a 35 mila tonnellate, di cui 33 mila di retato e 2 mila della nuovissima varietà liscia, dall’elevato grado zuccherino, spiccato aroma e profumo tipico e molto intenso.

                       

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