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                      Don Camillo, cresce la coltura del melone in Senegal. Strategica anche la zucca

                      Torna sui banchi dai primi giorni di marzo il melone Charentais di Don Camillo, un prodotto elegante e profumato, dal colore intenso e di ottimo gusto e consistenza, prodotto dalla O.P. di Brescello in Senegal. Nei 100 ettari a Saint-Louis, a 250 km da Dakar, questa coltivazione si sta sviluppando costantemente: quest’anno le previsioni parlano di 25 mila quintali in raccolta. C’è anche un’altra varietà in produzione, un melone retato italiano che ha le stesse caratteristiche visive e organolettiche dello Charentais. “Anche la zucca in Senegal sta diventando strategica. – rivela il presidente di O.P. Don Camillo Ettore Cagna – Grazie alla produzione a Saint-Louis la portiamo sui banchi anche in contro stagione, come il melone”

                       

                      di Carlotta Benini

                       

                      melone Senegal Don Camillo

                      Il melone Don Camillo prodotto in Senegal nell’azienda a Saint-Louis

                      Dalla seconda settimana di marzo arriva nei punti vendita delle principali insegne della Gdo italiana – e in anche in qualche insegna estera – il melone Charentais del Senegal, un prodotto “molto elegante”, di forma rotonda, retato, con una pigmentazione importante, un aroma intenso e una polpa morbida e profumata. A produrlo nelle campagne di Saint-Louis, a nord del Paese, a 250 chilometri circa dalla capitale Dakar, è O.P. Agricola Don Camillo, storica azienda di Brescello (Reggio Emilia) specializzata nella produzione di meloni e angurie, anche in contro stagione.

                       

                      Insieme a O.P. Francescon (la cui campagna in Senegal, quest’anno, è iniziata a metà febbraio), Don Camillo è si è specializzata nella coltura intensiva di melone nel Paese dell’Africa subsahariana, con un piano di sviluppo importante. “La raccolta del nostro melone inizia i primi giorni di marzo. – esordisce Ettore Cagna, presidente della O.P. Agricola Don Camillo. – La raccolta è stata programmata anche in base a una previsione strategica di mercato, per essere sui banchi nelle prime settimane di marzo, quando le giornate si allungano e i consumi subiscono una spinta in positivo”.

                       

                      Insieme allo Charentais, per il Senegal Don Camillo ha messo a punto negli ultimi anni un’altra varietà di melone retato italiano – gialla, aromatica e profumata allo stesso modo – che si presta ad essere coltivata nei paesi caldi d’oltremare, ma anche nelle zone tradizionalmente vocate nel Nord Italia.

                       

                      melone Senegal Ettore Cagna

                      Ettore Cagna, presidente di O.P. Agricola Don Camillo (copyright: Fm)

                      “Il 12-15 percento del prodotto senegalese viene destinato alla Gdo europea, siamo presenti in alcune insegne straniere”, rivela Cagna. Il tratto distintivo di questo melone? “A differenza del prodotto d’oltremare come quello della Costa Rica o del Brasile, il nostro melone senegalese è intensamente colorato e profumato come quello italiano, dolce, di buona pezzatura e di ottima consistenza e gusto”, sottolinea.

                       

                      L’azienda di Saint-Louis cresce ogni anno nella sua produzione. “Gli ettari coltivati a melone ad oggi sono circa 100 (erano 75 nel 2017, ndr). – aggiunge il presidente di Agricola Don Camillo – Quest’anno prevediamo di raccogliere circa 25 mila quintali di prodotto, la campagna andrà avanti fino alla prima-seconda settimana di maggio”. Dopodiché l’azienda proseguirà nella sua fornitura alla Gdo con il prodotto siciliano.

                       

                      Mentre la raccolta del melone è alle porte, in Senegal procede con successo anche la campagna delle zucche, un prodotto “di qualità altissima” che è già in lavorazione da tre settimane. “Abbiamo sempre trattato anche la zucca. – conclude Ettore Cagna – Da qualche tempo la stiamo mettendo a punto come coltura non primaria, ma comunque strategica per la nostra azienda in Senegal. La tipologia è la Delica e, grazie alla produzione senegalese, è un prodotto che oggi portiamo sui banchi anche in contro stagione, come il melone”.

                       

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