Dalla Redazione
Meloni in autunno? Potrebbe sembrare un azzardo. In realtà il clima mite, conseguenza del global warming in atto da alcuni anni a questa parte, ha cambiato le carte in tavola, sia a livello di produzione che di consumo. Se in questo fine ottobre nel Sud Italia si raggiungono temperature di 25 gradi, al Nord si arriva comunque vicino ai 20 gradi. E così anche se le foglie stanno cadendo dagli alberi, può venire voglia di un bel piatto di prosciutto e melone o, dato il periodo, perché no, di fichi e melone, magari con una emulsione di basilico. Voglia che può essere soddisfatta, a partire da questo 2020, comprando del prodotto italiano di alta qualità, grazie ad Agricola Don Camillo, Organizzazione di Produttori con sede a Brescello (RE) e soci produttori in tutta Italia.
“Abbiamo deciso di fare un investimento importante con 11 ettari di serre a Ispica in Sicilia”, ci spiega Walter Benelli, direttore commerciale di Agricola Don Camillo. Le serre sono uniche nel loro genere, appositamente progettate per la produzione di meloni. Questo ci permette di produrre in un periodo dell’anno, novembre, che vede sul mercato italiano solo la presenza di prodotto d’importazione, come il melone del Brasile. Le minori ore di luce incidono sulla produttività delle piante, per cui se in piena stagione un ettaro può produrre da 30 a 40 tonnellate di meloni, nel mese di novembre si scende a circa 20-25 tonnellate per ettaro. Per cui la previsione è di raggiungere le 200-250 tonnellate, di tre tipologie diverse: melone liscio, melone retato, melone piel de sapo“.
“Ci aspettavamo risultati soddisfacenti dalle serre, che riescono a ricreare condizioni più favorevoli per lo sviluppo delle piante e dei frutti – sottolinea Walter Benelli – ma i primi frutti raccolti attorno al 20 ottobre ci hanno sorpreso, le qualità organolettiche, ancor più di quelle estetiche, sono decisamente sopra le nostre aspettative. Siamo in grado di offrire degli ottimi meloni. La produzione siciliana si aggancia a quella del Nord Italia, siamo così in grado di offrire meloni made in Italy per otto mesi, da aprile fino a fine novembre. Partiamo proprio dalla Sicilia in aprile per poi salire al Centro e Nord Italia per tornare, infine, in Sicilia per la coda della stagione. Valorizziamo durante l’anno le differenti condizioni pedoclimatiche dell’Italia per offrire ai clienti quanto di meglio può esprimere il territorio“.
“Per ora abbiamo deciso di sospendere gli investimenti nelle produzioni in Senegal“, precisa Walter Benelli. “Da una parte le difficoltà legate alla zona di produzione, che dista 4 mila km in linea d’aria dall’Italia, dall’altra la finestra commerciale piuttosto breve, praticamente di 30-40 giorni, in parte in sovrapposizione con l’avvio della produzione siciliana. Ancora, si sono aggiunte le difficoltà legate all’emergenza sanitaria da coronavirus. Abbiamo quindi deciso di concentrarci sull’Italia”. “Peraltro – conclude Walter Benelli – grazie proprio alla conformazione dell’Italia e ai suoi diversi climi possiamo produrre le diverse tipologie di meloni in modo che raggiungano il top a livello qualitativo. Fino a pochi anni fa mai avremmo pensato di poter produrre, grazie a tecniche agronomiche affinate, dell’ottimo melone liscio anche in Sicilia“.
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