L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
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                      Innovazione, empatia, ‘multitasking’: ecco i valori che animano le donne attive nel settore ortofrutticolo. La forza lavoro femminile rappresenta il 69% del totale del comparto, tuttavia i ruoli manageriali sono ancora molto inferiori rispetto a quelli maschili. Sono i dati emersi dal convegno che si è tenuto l’8 marzo a Bologna, promosso dall’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta. Il neonato sodalizio riunisce ad oggi una cinquantina di imprenditrici, comunicatrici ed esperte del settore ortofrutticolo. Da oggi uno sguardo è anche sulla Gdo, con l’ingresso come socia onoraria del direttore generale di Coop Italia Maura Latini

                       

                      di Carlotta Benini

                       

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                      Le relatrici del convegno “L’Ortofrutta è Donna!” che si è tenuto a Bologna l’8 marzo

                      Donne occupate nel settore ortofrutticolo in Italia, quante sono? E quali sono le idee e le intuizioni tutte al femminile che hanno contribuito a rendere eccellenti alcune le aziende di punta del comparto emiliano romagnolo e mantovano? Se n’è parlato l’8 marzo a Bologna al primo evento ufficiale organizzato dall’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta, il dinamico sodalizio che riunisce imprenditrici, comunicatrici ed esperte del settore ortofrutticolo che si è costituito proprio a Bologna, nella sede della Regione Emilia Romagna, il 6 dicembre 2017 (leggi qui). È sempre nelle sale della Regione, con una madrina d’eccezione (e socia onoraria dell’associazione) come l’assessore all’Agricoltura Simona Caselli, che ha preso forma il convegno “L’Ortofrutta è Donna! Storie di braccia, teste, occhi e cuori che hanno fatto impresa“: un’occasione ideale per celebrare la festa della donna mettendo in luce le peculiarità dell’universo femminile nel business del settore agricolo.

                       

                      A rivelare i numeri del settore è stata Daria Lodi di CSO Italy, che delineato un quadro occupazionale caratterizzato da luci e ombre. I dati rilevati dal CSO si basano su un questionario che ha coinvolto 50 aziende ortofrutticole italiane, con particolare riferimento all’area geografica del centro-nord. Da questo campione emerge che il 69% della forza lavoro della filiera ortofrutticola è dato dalle donne. “Andando più a fondo – evidenzia Daria Lodi – possiamo vedere che, nel totale degli addetti del settore, il 75% dei lavoratori stagionali sono donne. Quelle che hanno un impiego continuativo sono il 41%”. L’età media stimata delle donne che lavorano in ortofrutta è di 41 anni. Il livello di istruzione è basso: il 59% delle lavoratrici ha una licenza media inferiore, il 27% un diploma, solo il 4% del campione è laureato.

                       

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                      Ci sono poi alcune peculiarità territoriali: al Sud (dove il campione preso in esame è meno esteso) l’età media delle donne occupate nel settore ortofrutticolo è di 44 anni, il livello di istruzione è ancora più basso e gli impieghi manageriali sono pari a zero. Ma la nota “più dolente” è quella che riguarda le posizioni manageriali: solo il 12% del campione sono donne che hanno un ruolo direttivo in azienda, l’88% delle poltrone ai cosiddetti ‘piani alti’ è occupato da uomini.  Manager o meno, e con o senza laurea (il dato sul livello di istruzione vede comunque in netto vantaggio le donne rispetto agli uomini), resta il fatto che la figura femminile in ortofrutta ha un ruolo importante e sempre più determinante. Un segnale incoraggiante arriva dalle fila dello stesso CSO Italy: “Il nostro organico conta 15 persone, di cui 11 sono donne”, rivela Daria Lodi.

                       

                       

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                      Maura Latini, direttore di Coop Italia, è la nuova socia onoraria delle Donne dell’Ortofrutta

                      Tocca quindi alle quote rosa del settore ortofrutticolo fare sentire maggiormente la propria voce, per offrire uno sguardo nuovo sul settore stesso: più empatico, più dinamico, capace di svecchiare “quell’immagine di commodity che purtroppo viene spesso attribuita al comparto”, sottolinea la presidente delle Donne dell’Ortofrutta Alessandra Ravaioli durante il convegno, moderato dalla giornalista e socia dell’associazione Raffaella Quadretti.

                       

                      All’evento è intervenuta, con un excursus storico sul ruolo della donna in agricoltura, la professoressa Giuseppina Muzzarelli, docente del Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna. “La polifunzionalità era una caratteristica delle donne già dal Medioevo”, ha concluso la professoressa dopo avere illustrato il profondo legame tra donne, lavoro nei campi e cura del benessere della famiglia. Quindi ha accettato con entusiasmo l’invito a diventare presto membro onorario dell’associazione.

                       

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                      Un gruppo di Donne dell’Ortofrutta al termine del convegno a Bologna

                      Una socia onoraria ufficiale è stata proclamata in occasione del convegno dell’8 marzo a Bologna: si tratta di Maura Latini, direttore generale di Coop Italia, che con la sua adesione all’associazione porta anche il mondo della Gdo fra Le Donne dell’Ortofrutta. “Sono felice di essermi unita a queste donne che lavorano da tempo per valorizzare l’ortofrutta made in Italy. – esordisce Maura Latini in un intervento video proiettato a margine del convegno – Credo che questo gruppo potrà aggiungere valore al settore, perché le donne sanno lavorare, sanno includere, hanno quel pragmatismo che viene da alcuni millenni di vita quotidiana, e aggiungono innovazione. Credo che lavorare insieme possa aprire la strada a nuove idee, progetti e percorsi stimolanti”.

                       

                      Centrale, durante il convegno, è stata la testimonianza di quattro imprenditrici di spicco del territorio emiliano romagnolo e mantovano, che hanno raccontato le loro esperienze come case history di successo nel settore ortofrutticolo. Sono intervenute Silvia Salvi (Salvi Vivai), Annamaria Minguzzi (Minguzzi spa), Francesca Nadalini (Nadalini società agricola) e Valentina Borghi (Funghi Valentina), socie dell’associazione (leggi qui).

                       

                      “Filiera, qualità e innovazione: ecco le parole chiave che sono emerse da questo convegno. Valori che ben rappresentano l’approccio femminile al settore ortofrutticolo. – conclude l’assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Emilia Romagna Simona Caselli, socia onoraria delle Donne dell’Ortofrutta – Credo che la forza di questa nuova associazione sia la capacità di unire tante personalità imprenditoriali andando oltre le singole individualità, per fare sistema”.

                       

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