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                      Dop Economy a 16,6 miliardi. Cresce l’ortofrutta, che vale il 6% del comparto

                      Il 19esimo Rapporto Ismea-Qualivita descrive i dati del settore dei prodotti agroalimentari e vinicoli Dop e Igp nell’anno della pandemia: il valore alla produzione raggiunge i 16,6 miliardi di euro (-2,0%), pari al 19% del fatturato totale dell’agroalimentare italiano, e l’export si attesta a 9,5 miliardi di euro (-0,1%) pari al 20% delle esportazioni nazionali di settore. L’ortofrutta certificata è un settore in crescita che vale 404 milioni di euro (+26,9%), pari al 6% del comparto del cibo Dop e Igp. A fare da traino sono le mele con il bollino dell’Europa, che valgono 214 milioni di euro (+44%), seguite dalla frutta a guscio (44 milioni €, +31%), gli agrumi (39 milioni €, +25%) e la frutta estiva (30 milioni €, +17%)

                      Dalla Redazione

                      Dop Igp meleNell’anno segnato dalla pandemia, che ha messo in discussione molti fattori alla base dei sistemi di produzione, distribuzione e consumo, la Dop economy ha confermato il ruolo esercitato nei territori, grazie al lavoro svolto da 200 mila operatori e 286 Consorzi di tutela dei comparti cibo e vino. A confermare questi numeri è l’analisi del Rapporto Ismea- Qualivita sul settore italiano dei prodotti Dop e Igp, che nel 2020 esprimono un valore di 16,6 miliardi di euro, un dato in calo del -2,0% rispetto all’anno precedente; ma se da una parte si interrompe il trend di crescita del settore, ininterrotto negli ultimi dieci anni, dall’altra, in un passaggio di difficoltà straordinaria, si conferma la capacità di tenuta di un sistema di qualità diffuso in tutto il territorio nazionale.

                      La Dop economy vale il 19% del fatturato complessivo del settore agroalimentare nazionale, grazie soprattutto al contributo delle grandi produzioni certificate, ma non mancano elementi che confermano un forte dinamismo del sistema delle Indicazioni Geografiche italiane, fra cui l’affermarsi di categorie come le Paste alimentari o i Prodotti della panetteria e pasticceria.

                      Nello specifico il comparto agroalimentare Dop e Igp italiano – che coinvolge oltre 86 mila operatori, 165 Consorzi autorizzati e 46 organismi di controllo – nel 2020 raggiunge i 7,3 miliardi di euro di valore alla produzione per un -3,8% in un anno e con un trend del +29% dal 2010. Stabile il valore al consumo a 15,2 miliardi di euro per un andamento del +34% sul 2010.  Il vitivinicolo imbottigliato raggiunge invece i 9,3 miliardi di euro.

                      Prosegue anche nel 2020 la crescita dell’export dei prodotti agroalimentari Dop e Igp che raggiunge i 3,9 miliardi di euro, per un +1,6% su base annua con un dato che dal 2010 è più che raddoppiato (+104%). Mercati principali si confermano Germania (770 mln €), USA (647 mln €), Francia (520 mln €) e Regno Unito (268 mln €).ù

                      Per quanto riguarda il settore ortofrutticolo, complessivamente si contano 118 denominazioni e 20.717 operatori che generano un valore di 404 milioni di euro alla produzione (+26,9%), pari al 6% del comparto cibo Dop Igp. I dati sono complessivamente in crescita, grazie soprattutto all’incremento produttivo e di valore delle principali categorie del comparto che sono: mele (214 milioni €, +44%), frutta a guscio (44 milioni €, +31%), agrumi (39 milioni €, +25%) e frutta estiva (30 milioni €, +17%).

                      Le esportazioni interessano il 27% della produzione certificata a valgono 178 milioni di euro, con una crescita del +32,8%. In Trentino-Alto Adige si generano circa 207 milioni di euro, seguono Sicilia e Piemonte con 53 milioni di euro e 44 milioni di euro: le tre regioni rappresentano circa i tre quarti del valore economico della categoria degli ortofrutticoli DOP IGP.

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