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                      Dreamfarm: dalle mandorle nasce la prima mozzarella plant based

                      Assomiglia a una mozzarella, è conservata in un liquido di governo con una texture simile a quello tradizionale e al palato restituisce sensazioni gustative simili al latticino originale, tuttavia è 100% vegetale. È la novità lanciata dalla startup parmense Dreamfarm, una “finta mozzarella” plant based derivata dalle mandorle, prodotta con un metodo brevettato

                      Dalla Redazione

                      Dreamfarm mozzarella

                      A dispetto del nome è una produzione italianissima, che viene da un territorio che è fra i cuori pulsanti dell’agroalimentare italiano: la food valley emiliana. Si chiama Dreamfarm la giovane startup di Parma che per prima lancia sul mercato una mozzarella vegana derivata dalle mandorle, prodotta con un procedimento innovativo protetto da brevetto che consente al prodotto di avere caratteristiche molto simili all’originale da proteine animali.

                      Si tratta della nuova frontiera dei cosiddetti formaggi non-formaggi: sul mercato oggi ci sono numerosi prodotti plant based che si propongono come alternativa vegetale ai latticini tradizionali, tuttavia sono ancora poche le referenze che possono vantare un profilo nutrizionale bilanciato e soprattutto un gusto e una consistenza all’altezza degli originali.

                      “Diversi prodotti oggi sono a base di olio di cocco e amidi modificati: noi abbiamo deciso di partire dalla mandorla, che è reperibile naturalmente nell’area mediterranea, e crediamo che tale scelta possa conciliare un gusto eccellente con pochi grassi saturi e la possibilità di perseguire al meglio la strada della sostenibilità, aspetto per noi centrale fin dall’inizio”, dichiara al Sole 24 Ore Maddalena Zanoni, co-founder di Dreamfarm che per l’azienda segue la parte commerciale.

                      Oltre alla finta mozzarella, Dreamfarm ha lancia sul mercato anche una crema spalmabile veggie: entrambi i prodotti sono realizzati con una pasta di mandorle fermentate che costituisce il 25% in peso, più psillio (detto anche Plantago ovata, una fibra vegetale), avena, agar-agar (un gelificante naturale), sale, acqua e fermenti lattici, nient’altro.

                      Pochi ingredienti naturali, dunque, importanti caratteristiche nutrizionali con un basso contenuto di grassi saturi, e packaging riciclabile o biodegradabile: ecco la carta d’identità di Dreamfarm, che promette di conquistare il mercato. Ad oggi la mozzarella – o, meglio, l’Alternativa vegetale alla mozzarella, questo il nome commerciale, dal momento che le normative europee e nazionali vietano di usare i termini latte, formaggio e simili per indicare prodotti non ottenuti dal latte – e la crema spalmabile si trovano in alcuni negozi di Milano e Roma. I canali di vendita a cui si punta ora per lo sviluppo sul mercato italiano sono la Gdo e l’horeca. Un ulteriore sbocco commerciale può essere legato ai grandi brand “tradizionali” che vogliono ampliare la propria offerta a base vegetale.

                      Dreamfarm nasce a Sala Baganza, in provincia di Parma dall’intuizione di Mattia Sandei e Maddalena Zanoni, professionisti con esperienze pregresse nel settore alimentare, ai quali si è recentemente aggiunto, in veste di amministratore delegato, Giovanni Menozzi, già fondatore e Ceo della start up di healthy food-delivery Nutribees, riporta sempre Il Sole 24 Ore. In contemporanea al lancio in Italia, i prodotti di Dreamfarm saranno presenti in altri Paesi partendo da Belgio e Germania, dove esiste un target di consumatori più educato a questa tipologia di prodotti plant based.

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