L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Edeka dice no agli aumenti di listino chiesti da Mars, che sparisce dai punti vendita

                      Il colosso statunitense Mars chiede aumenti di listino di oltre il 10% ad Edeka, la quale non accetta e toglie dagli scaffali dei suoi punti vendita ben 450 prodotti Mars: non solo i famosi snack M&M’s ma anche i prodotti a marchio Ben’s Original, Miracoli e anche il cibo per animali a marchio Sheeba, Whiskas e Pedegree (solo per citarne alcuni dell’universo Mars). Di fatto, Edeka rischia di perdere un fatturato annuo da 300 milioni di euro senza le vendite dei prodotti Mars, anche se li sta già rimpiazzando con altri. Un’azione che può costare cara però anche a Mars che vede erosa la sua quota di mercato, già raggiunta da Nestlé, non solo a causa della mancate vendite con Edeka, ma anche con alcuni salti nelle forniture da Aldi Süd e Rewe. A questo si aggiunge anche la scelta di Mars di non rifornire nei Paesi Bassi l’insegna Jumbo. Certo è che Mars non è la sola: anche Coca-Cola si è scontrata con Edeka per lo stesso motivo

                      dalla Redazione

                      Il colosso statunitense Mars, famoso per gli snack dolci e salati come M&Ms, ma anche per Ben’s Original, Miracoli (pasta pronta in scatola e sughi) e il cibo per animali a marchio Sheeba, Whiskas e Pedegree, ha chiesto ad Edeka un aumento di listino di oltre il 10% a causa dell’inflazione e dei rincari. Edeka però non lo accetta e toglie dai suoi punti vendita ben 450 prodotti Mars dai suoi scaffali. Una “guerra aperta” che dura ormai da quasi 6 mesi e che vede da un lato Mars bloccare le consegne e dall’altro Edeka interrompere a livello annuale i rapporti commerciali con Mars.

                      Nessuno dei due vuole fare concessioni sui prezzi, anche se entrambi stanno perdendo centinaia di milioni. Sono proprio gli aumenti di prezzo la base del conflitto: Mars infatti da mesi chiede un aumento di listino superiore al 10%, fa sapere Lebensmittelzeitung; dal canto suo, Edeka continua ostinatamente a rifiutare questi aumenti.

                      Per contro, la posta in gioco è alta anche per Mars: solo nella categoria degli alimenti per animali domestici, il produttore otterrebbe normalmente da Edeka circa un terzo delle vendite nei supermercati tedeschi, pari a circa 230 milioni di euro. In effetti, questa sorta di boicottaggio ha già causato una forte riduzione della quota di mercato di Mars, con Nestlé che ha conquistato la leadership del mercato. Tuttavia, Mars preferisce vendere a prezzi e profitti più alti piuttosto che vendere ai prezzi chiesti da Edeka.

                      [potrebbe interessare anche: “Rincari materie prime: in Belgio da Colruyt sparisce la Nutella da 400g“]

                      C’è da dire comunque che la faccenda è più ampia e va avanti già dal 2021: Mars infatti non è solo in conflitto con Edeka. Secondo LZ i vari marchi di snack di Mars sarebbero scomparsi dai punti vendita di Aldi Süd e anche per Rewe ci sarebbero state temporanee carenze di scorte. Nei Paesi Bassi, Mars si rifiuta di rifornire l’insegna Jumbo. Tuttavia, il gioco si fa ancora più pesante ora che Edeka e Picnic vogliono unire le forze con Système U in Francia grazie all’alleanza d’acquisto Everest. Se Mars perde anche Système U, l’azienda rischia davvero di perdere la sua posizione di leadership in quasi tutta l’Europa occidentale.

                      Mars infatti ha interrotto le forniture a due grandi catene di supermercati in Germania: oltre ad Edeka (con il discount Netto), ha interrotto i rapporti anche con Rewe, che comprende la catena di discount Penny. Il blocco riguarda l’intera gamma di prodotti di marchi come M&Ms, Whiskas, Ben’s Original e Miracoli. Il motivo? Le grandi insegne non vogliono accettare gli aumenti di prezzo che Mars richiede: “A nostro avviso, le attuali significative richieste di prezzo da parte del produttore Mars non sono oggettivamente giustificate” aveva dichiarato all’inizio delle trattative circa 6 mesi fa un portavoce di Edeka.  Mars, dal canto suo, ha dichiarato che l’aumento dei costi “continua a essere assorbito internamente nel miglior modo possibile”, “tuttavia è necessario un certo grado di adeguamento dei prezzi”. L’amministratore delegato della divisione dolciaria di Mars, Carsten Simon, ha dichiarato alla rivista specializzata Lebensmittel Zeitung l’approccio rigido dei rivenditori tedeschi. In nessun altro luogo, ha detto, ci sono dispute così feroci.

                      Ovviamente, la GDO tedesca ha una visione differente: “annunciare aumenti di prezzo del 10% e poi dire che Rewe dovrebbe semplicemente trasferirli ai clienti è del tutto irrealistico – ha fatto sapere Lionel Souque il chief executive officer di Edeka -. Mi chiedo dove sia la logica quando un nostro stesso fornitore chiede per lo stesso articolo in Germania un +30% e solo un +5% in Francia”.

                      Copyright: Fruitbook Magazine