di Carlotta Benini
Il popolo del web può stare tranquillo, questa volta non c’è nessuna discordia. Si torna a parlare di Esselunga e della sua nuova campagna di comunicazione incentrata sul claim “Non c’è una spesa che non sia importante”, lanciata a fine settembre dal tanto discusso corto sulla pesca (leggi qui). Non uno spot tradizionale, ma un “film”, come lo ha definito l’insegna, che si appropria del linguaggio cinematografico per raccontare una spesa vista attraverso gli occhi e il vissuto di una bambina.
Il punto di vista è lo stesso – l’esperienza di consumo con protagonista una bambina – anche nel nuovo visual della campagna di Esselunga, che, dopo lo spot di lancio, ora è declinata in affissioni multi-soggetto che ritraggono momenti di vita, storie di persone, clienti, che ogni giorno entrano nei supermercati dell’insegna. Questa volta troviamo un ortaggio di stagione al centro della narrazione: il broccolo. “Sono più che broccoli – si legge nel cartellone pubblicitario, che noi abbiamo visto a Bologna, lungo via Toscana -. Sono i suoi alberelli da mangiare”. Un messaggio, interpretiamo noi, che vuole essere anche uno stimolo a fare leva sulla fantasia dei bambini per invitarli a mangiare più volentieri frutta e verdura.
E se ci riesce un broccolo, a conquistare i più piccoli, si possono fare miracoli! Sfida già lanciata peraltro da Coop, che sempre al broccolo e a una bambina dedica il racconto del suo ultimo spot televisivo (leggi qui).
Che originalità, potrebbe obiettare qualcuno: almeno, aggiungiamo noi, non è la solita affiche su sfondo bianco di Armando Testa, storica agenzia di pubblicità di Esselunga. A firmare la nuova campagna è infatti la newyorkese Small degli italianissimi Luca Pannese e Luca Lorenzini, impegnata in questa nuova missione comunicativa, fatta per impattare ed emozionare.
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