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                      EURepack: economia circolare a impatto zero con gli RPC per ortofrutta

                      EURepack, il consorzio italiano di aziende che si occupano di imballaggi riutilizzabili in plastica, ha organizzato a Macfrut una tavola rotonda, intitolata “I Desaparecidos”, per richiamare l’attenzione del comparto ortofrutticolo e dei consumatori sui benefici degli imballaggi di plastica riutilizzabili, che generano un circolo virtuoso per la logistica del fresco, all’insegna della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare. Il presidente Carlo Milanoli lancia un appello al Conai: “Non c’è nulla di più sostenibile di ciò che di fatto non muore mai e di conseguenza non diventa mai un rifiuto. Il circolo virtuoso creato nella logistica dell’ortofrutta dagli RPC dovrebbe essere una best practice del consorzio, che invitiamo a sostenerci nella promozione del nostro modus operandi. A impatto zero”

                       

                      di Carlotta Benini

                       

                      eurepack

                      A Macfrut EURepack ha richiamato l’attenzione del comparto ortofrutticolo e dei consumatori sui benefici degli imballaggi di plastica riutilizzabili

                      Si parla spesso dell’importanza di una corretta raccolta differenziata. Di packaging sostenibile, di smaltimento degli imballaggi post consumo, di riciclo e di recupero. Non sempre, però, viene sottolineato in maniera abbastanza incisiva che il primo passo per avere una gestione virtuosa e sostenibile dei rifiuti, è fare prevenzione. Ovvero, se il packaging non esaurisce il suo ciclo di vita dopo un utilizzo, ma viene sanificato, reimmesso al consumo e riutilizzato per un’altra decina di anni… allora si parla non solo di sostenibilità economica e ambientale, ma di impatto zero tout court.

                       

                      Di queste tematiche si è parlato a Macfrut insieme a EURepack, il consorzio italiano di aziende che producono imballaggi riutilizzabili in plastica (RPC), che ha organizzato nella seconda giornata della fiera una tavola rotonda, dal titolo “I Desaparecidos”, per richiamare l’attenzione del comparto ortofrutticolo e dei consumatori sui benefici degli RPC, che generano un circolo virtuoso per la logistica del fresco, all’insegna della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare.

                       

                      “Desaparecidos perché spesso restiamo tagliati fuori da un tipo di comunicazione molto forte, e particolarmente sentita dall’opinione pubblica, che fa capo alla filiera del riciclo. – ci spiega il presidente di EURepack Carlo Milanoli – Ma anche la prevenzione è importante. La cassetta in plastica per ortofrutta riutilizzabile rappresenta veramente un sistema a impatto zero: non c’è nulla di più sostenibile di ciò che di fatto non muore mai e di conseguenza non diventa mai un rifiuto

                       

                      “Riteniamo che il circolo virtuoso creato dagli operatori degli imballi in plastica riutilizzabile dovrebbe essere una best practice del Conai (il consorzio nazionale che ha il compito di coordinare la raccolta, il riciclo e il recupero delle varie tipologie di imballaggio circolanti nel nostro Paese, ndr ), con cui condividiamo il comune obiettivo di maggiore sostenibilità ambientale e minore produzione di rifiuti: per questo vorremmo invitare Conai a darci maggiore sostegno nella promozione del nostro modus operandi, in maniera costruttiva e con un dialogo aperto”, è l’appello di Milanoli.

                       

                      milanoli

                      Il presidente di EURepack Carlo Milanoli, che abbiamo incontrato a Macfrut il 15 settembre

                      La collaborazione auspicata da EURepack intende coinvolgere anche l’opinione pubblica. “Riteniamo inoltre che anche i consumatori debbano essere consapevoli dell’importanza e del ruolo green degli imballaggi di plastica”, continua il presidente. A tale proposito, durante la tavola rotonda è stato presentato un sondaggio commissionato da un associato EURepack a Brandcheck, società di consulenza esperta nel settore del packaging. Brandcheck ha chiesto a 2.200 consumatori distribuiti per età, sesso e in varie nazioni, Italia compresa, quale fosse la loro percezione dei contenitori di plastica riutilizzabili paragonati agli imballaggi di cartone ondulato, considerando parametri quali: attrazione rispetto al tipo di contenitore, percezione di freschezza e qualità dei prodotti contenuti nell’imballaggio di plastica, disponibilità a pagare di più per un imballaggio migliore.

                       

                      Dal sondaggio è emerso che il 55% degli intervistati stranieri e il 60% di quelli italiani giudica più attraente l’ortofrutta esposta negli RPC, considerati più gradevoli nell’aspetto. Inoltre il 55% del campione, sia italiano che estero, ha dichiarato di ritenere più fresche e salubri frutta e verdura confezionate negli imballaggi in plastica, rispetto al cartone.

                       

                      “È stata una sorpresa il grado di consapevolezza mostrato dagli intervistati, – rivela Milanoli – che sono stati in grado di esprimere una preferenza netta, e che si sono anche dichiarati a conoscenza del fatto gli RPC possono essere riutilizzati.

                       

                      In sintesi, EURepack a Macfrut ha voluto dimostrare all’industria di settore come i contenitori di plastica riutilizzabili riducano sensibilmente gli effetti negativi sull’ambiente, i rifiuti alimentari e i costi della catena logistica per i produttori e i rivenditori. La struttura compatta a minimo ingombro delle casse permette infatti di risparmiare viaggi ai camion che le trasportano, oltre ad assicurare un abbassamento dei costi di trasporto e di tempi di consegna. Inoltre, l’ergonomia stessa delle casse riduce la possibilità di danni ai prodotti, che diventerebbero di conseguenza rifiuti alimentari. “Ogni anno con le nostre cassette riutilizzabili per ortofrutta vengono fatti mediamente 300 milioni di cicli di utilizzo, – sottolinea il presidente di EURepack – Ogni cassetta ha una vita media di 10 anni, e fa una cinquantina di cicli”.

                       

                      Non da ultimo, va sottolineato che, a fine vita la materia prima delle cassette viene re-impiegata nella produzione di nuovi imballaggi. “Oggi la quasi totalità delle nostre cassette viene prodotta con materiale riciclato”, conclude Milanoli. I benefici ambientali derivano anche da una riduzione delle immissioni. Secondo uno studio del Fraunhofer Institut, realizzato in collaborazione con l’università di Stoccarda nel 2009, ogni anno grazie agli RPC oltre 100 mila tonnellate di anidride carbonica evitano di essere immesse in atmosfera. Questo oltre alla riduzione di rifiuti stimabile in 150 mila tonnellate in meno all’anno.

                       

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