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                      Eurospin, “turni massacranti e zero sicurezza”: sindacati pronti allo sciopero

                      C’è fermento tra i dipendenti Eurospin e l’associazione sindacale Fisascat Cisl Bergamo, che da qualche mese sta monitorando i circa 20 punti vendita del discount nella provincia bergamasca. Ieri i sindacati confederali hanno lanciato la mobilitazione sui social con l’hashtag #EurospinZeroDiritti denunciando le “zerotutele” a causa del “lavoro sottopagato”, lo “zerorispetto” in quanto gli addetti sarebbero costretti a svolgere mansioni non di loro competenza – come pulire i bagni e i parcheggi – e la “zerosicurezza” per le condizioni precarie nei luoghi di lavoro. “Se l’azienda continuerà a ignorare le nostre richieste dichiareremo lo sciopero nazionale” annuncia Giovanni Dalò della Filcams Cgi nazionale

                      Dalla Redazione

                      Eurospin

                       

                      Lo slogan “la spesa intelligente” con l’uso di Einstein negli spot pubblicitari sono ora usati dagli stessi lavoratori di Eurospin, che proprio con il volto del premio Nobel per la fisica hanno manifestato dapprima al presidio di Perugia durante lo sciopero del 16 agosto e che ora viene utilizzato anche dalla Fisascat Cisl di Bergamo, che lancia la mobilitazione generale in vista di un possibile sciopero nazionale, dopo aver monitorato per mesi i punti vendita del discount, una ventina nella provincia bergamasca, con 150 addetti.

                      Il motivo? “Gli atteggiamenti irrispettosi nei confronti dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali, le cui richieste di confronto rimangono da troppo tempo inevase” spiega una nota diramata dal sindacato, e ora si va verso lo sciopero nazionale.

                      Alla base infatti il sindacato lamenta pesanti carichi di lavoro per i dipendenti: lavoratori sfruttati e vessati e poco rispetto delle persone e della sicurezza. “Il caso di Eurospin – fa sapere Luca Riva di Fisascat Cisl Bergamo al Corriere di Bergamo – è emblematico delle condizioni che i lavoratori e le lavoratrici del settore discount si trovano a vivere nei punti vendita e più in generale dell’andamento economico del settore della grande distribuzione: a grandi fatturati non corrispondono condizioni di lavoro accettabili. Inoltre, in Eurospin — continua il sindacalista bergamasco —, all’estrema flessibilità richiesta dalla catena di hard discount al proprio personale, spesso part time e con compensi insufficienti, si aggiunge l’indicazione agli addetti vendita, da parte dell’azienda, di pulire i servizi e in alcuni casi anche dei parcheggi, compiti non rientranti nelle loro mansioni. Questo, senza rivedere il monte orario in ottica di aumento. Inoltre, i dipendenti riferiscono in alcune occasioni di pressioni subite dalle figure di regia dell’azienda in termini di produttività, ma agli stessi non è poi garantito il tempo minimo per svolgere un lavoro dignitoso nel tempo corretto”.

                      Nei giorni scorsi, i sindacati confederali hanno lanciato la mobilitazione sui social con l’hashtag #EurospinZeroDiritti, denunciando le “zerotutele” per via del lavoro sottopagato, lo “zerorispetto” a causa delle mansioni non rientranti nel loro contratto o la “zerosicurezza” per le condizioni precarie nei luoghi di lavoro. Alle pratiche sopra elencate si aggiungerebbe la consuetudine di far timbrare i dipendenti per l’uscita e imporre poi loro di continuare a lavorare. Anche se controlli specifici a riguardo non sono stati ancora fatti per carenza di ispettori di lavoro, fa sapere Claudia Belotti, segretaria generale Fisascat Cisl di Bergamo.

                      A fronte di risultati importanti dal punto di vista del fatturato e della redditività per i Gruppo, grazie anche alla Pandemia – rimarca il sindacato – non corrispondono compensi adeguati. In effetti, il colosso nato dalla famiglia Mion continua a registrare utili record con un fatturato di oltre 7 miliardi. L’incremento del fatturato dichiarato dall’amministratore delegato e comproprietario Romano Mion è dell’8% annuo per le cinque società in cui è diviso territorialmente il gruppo forte soprattutto nel Nord Est.

                      Fisascat Cisl, quindi, sta monitorando attentamente la situazione, che ha avuto sviluppo a livello nazionale con la proclamazione dello stato di agitazione di tutto il personale di Eurospin per tenere alta l’attenzione sulla vertenza, anche perché i rapporti fra sindacati e azienda, rimarcano i sindacalisti, sono praticamente nulli da mesi: “Se l’azienda continuerà a ignorare le nostre richieste dichiareremo lo sciopero nazionale” annuncia Giovanni Dalò della Filcams Cgi nazionale. Ora si aspetta la replica dell’azienda.

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