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                      Il posteggio F.lli Santini Srl al Mercato di Bergamo

                      F.lli Santini Srl, storica azienda bergamasca del settore ortofrutticolo, tra i più grandi maturatori di banane italiani, con una partnership storica con la multinazionale Chiquita, è stata obbligata a lasciare i Mercati all’ingrosso di Milano, Bergamo e Verona a seguito della revoca della concessione da parte degli enti gestori. La decisione è una naturale conseguenza della informazione interdittiva antimafia in capo alla F.lli Santini Srl inviata dalla prefettura di Bergamo lo scorso ottobre. Il punto vendita all’Ortomercato di Milano è tornato in possesso all’ente gestore SoGeMi il 1 gennaio 2021, il punto vendita al Mercato Ortofrutticolo di Bergamo è tornato in possesso a Bergamo Mercati il 9 febbraio 2021. Il punto vendita di Verona è chiuso dal 20 febbraio. Intanto la F.lli Santini Srl ha fatto ricorso al TAR di Brescia

                      Dalla Redazione (aggiornato il 21 febbraio 2021)

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                      Il posteggio F.lli Santini Srl al Mercato di Bergamo

                      Nuova tegola per la F.lli Santini Srl di Bergamo, azienda storica del settore ortofrutticolo, attiva dagli anni ’60, tra i più grandi maturatori di banane italiani, con una partnership storica con la multinazionale Chiquita e un fatturato 2019 di 68 milioni di euro (-20% sul 2018). Dopo la condanna per estorsione (leggi qui) con rito abbreviato a 3 anni e 4 mesi di carcere per Alessandro Santini, titolare con il fratello Carlo della F.lli Santini Srl, è arrivata la revoca della concessione per i posteggi all’interno dei tre Mercati all’ingrosso in cui è presente l’azienda bergamasca, e cioè quelli di Milano, Bergamo e Verona. La motivazione è che la presenza in una struttura a maggioranza pubblica, come sono i Mercati all’ingrosso in questione, sarebbe incompatibile con l’informazione interdittiva antimafia adottata dalla Prefettura di Bergamo per possibili infiltrazioni mafiose. Usiamo il condizionale perché la F.lli Santini Srl ha fatto ricorso al TAR di Brescia che dovrebbe riunirsi per deliberare il 10 marzo 2021.

                      L’informazione interdittiva antimafia nei confronti della F.lli Santini Srl è arrivata a SoGeMi, ente gestore dell’Ortomercato di Milano, lo scorso 6 ottobre. SoGeMi è partecipata al 100% dal Comune di Milano. A seguito dell’incompatibilità con la normativa regionale, la Commissione di Mercato di SoGeMi ha deliberato la revoca della concessione il 9 dicembre, revoca che è stata formalizzata all’azienda bergamasca il 14 dicembre 2020. I legali della F.lli Santini Srl hanno quindi fatto domanda di sospensiva ma sia il TAR che il Consiglio di Stato la hanno rigettata. Il tempo congruo per liberare gli spazi e il 31 dicembre la revoca è divenuta effettiva. Al Mercato di Bergamo l’iter è stato analogo, solo con tempi diversi: il punto vendita della F.lli Santini Srl è tornato il possesso di Bergamo Mercati il 9 febbraio 2021. Anche il cda di Veronamercato ha deliberato la revoca della concessione, con la chiusura del punto vendita che è avvenuta sabato 20 febbraio.

                      F.lli Santini il 9 febbraio ha fatto ricorso al TAR di Brescia contro la revoca nei tre Mercati. Nel frattempo è sospesa l’assegnazione dei punti vendita ad altre società. Il TAR dovrebbe riunirsi per deliberare il 10 marzo 2021. Ma cos’è l’informazione interdittiva antimafia? È un provvedimento amministrativo emesso dal prefetto, a scopo preventivo, al fine di tutelare l’economia dalle infiltrazioni mafiose. L’informazione interdittiva antimafia è il frutto di una valutazione dell’autorità prefettizia, che si basa su una serie di elementi sintomatici ed esprime un motivato giudizio, in via preventiva, sul pericolo di infiltrazione mafiosa all’interno dell’impresa, in questo caso la F.lli Santini Srl. In virtù di tale rischio, viene interdetto l’inizio o la prosecuzione di attività con l’amministrazione pubblica o l’ottenimento di sussidi, benefici o sovvenzioni, determinando la revoca di quelli già erogati. È una misura preordinata alla tutela dell’ordine pubblico economico e della libera concorrenza tra le imprese.

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                      Pubblichiamo la rettifica che lo studio legale che assiste la F.lli Santini Srl ci ha inviato la mattina del 19 febbraio 2021:

                      Innanzitutto va esplicitato che la condanna per estorsione con rito abbreviato a 3 anni e 4 mesi di carcere per Alessandro Santini non è definitiva, e prima ancora di tale importante elemento, va precisato che l’unica statuizione che essa contiene, immodificabile e definitiva, riguarda proprio l’insussistenza dell’aggravante cosiddetta della “mafiosità” per cui Alessandro Santini è stato assolto. Dall’articolo ciò non si evince, mentre addirittura si percepisce che proprio la contiguità tra il titolare della Società e la malavita organizzata avrebbe dapprima ispirato i provvedimenti amministrativi d’interdittiva, con successiva revoca degli spazi adibiti nei mercati pubblici. È necessario altresì precisare che i fatti ancora attualmente oggetto di verifica giudiziaria risalgono al 2016, e sono di stampo esclusivamente occasionale“.

                      Si aggiunga altresì – prosegue la nota dello studio legale – che la F.lli Santini Srl proprio al fine di escludere qualsiasi presunzione e prevenzione, ha proposto richiesta al Tribunale di Brescia di essere sottoposta ad un controllo preventivo ex. Art.34 bis c.6 D.Lgs. n.159/2011, per cui è fissata udienza avanti il Tribunale di Brescia il 23 marzo p.v. In caso di accoglimento del ricorso le misure interdittive verrebbero immediatamente annullate. Nonostante ciò ed in presenza dei ricorsi amministrativi, il Prefetto non ha inteso sospendere gli effetti inibitori ed ablativi dei propri provvedimenti, congelando la continuità aziendale e l’importante realtà economica di una azienda che conta oltre 70 dipendenti, e relative famiglie, nella propria forza lavoro“.

                      L’articolo in questione – conclude la nota dello studio legale – ed ogni sua ripresa da parte di organi di stampa, non fa i conti con i fatti processuali, al di là delle ragioni difensive avanzate in ogni sede da parte di F.lli Santini Srl, che risulta così, a torto, all’attenzione della pubblica opinione un’azienda infiltrata dalla mafia, il ché non è e non è mai stato“.

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