Dalla Redazione
Vedendo il post comparso venerdì scorso sui social, la sensazione è stata quella di un déja vu. “Fico chiude”. Ma come, non doveva già essere chiuso dal 31 dicembre, con la promessa di una ripartenza in grande nella primavera 2024? Così era stato annunciato lo scorso autunno da Oscar Farinetti in persona, mentre ammetteva che, la sua creatura, la “Disneyworld del cibo”, non era riuscita propriamente bene.
Poi in mezzo c’è stata la parentesi del Christmas Village di Cels Group, società dell’imprenditore Alessandro Gaffuri che ha messo sul piatto un milione e mezzo di euro per scommettere sull’attrazione natalizia, che dal 4 novembre fino all’Epifania ha occupato 10 mila metri quadrati del parco bolognese.
Poi silenzio, nessuna comunicazione ufficiale da parte del parco dell’agroalimentare, che, stando all’attività social, è rimasto aperto, al contrario di quanto inizialmente annunciato, realizzando anche iniziative in occasione di Carnevale e di San Valentino, come si vede dai post dlele ultime settimane. E poi l’annuncio un po’ misterioso del 19 febbraio, che parla di chiusura, “ma non per sempre”. Fino alla primavera, quando “sarà tutto nuovo e sarà tutto diverso”, rivela il teaser online.
Ora, stando a quanto riportato da Repubblica, c’è anche una data: 26 aprile. Fico rinascerà dalle ceneri, come la fenice, è si chiamerà Grand Tour Italia, come era già stato annunciato in autunno. “Spiegheremo tutto molto presto, racconteremo come sarà il futuro – dice Farinetti a Repubblica -. Per ora ci sono due mesi di lavoro, speriamo di riuscire a fare tutto in questo tempo. Sarà una figata pazzesca, mi sono imbarcato in questa cosa e devo fare bella figura, il motivo principale è l’onore. Ci sarà chi si mette a ridere sentendomi parlare di onore ma è così, voglio dimostrare che Fico era una buona idea ma che ha bisogno di una trasformazione. Diventerà un luogo in cui, come Goethe, si potrà fare un giro attraverso l’Italia, che è una nazione pazzesca”.
Comincia quindi ora la terza vita di Fico, che in questi due mesi sarà oggetto di un importante restyling che dovrebbe riformulare l’offerta del parco tematico, dandogli il taglio di un viaggio attraverso la biodiversità e le tradizioni delle regioni italiane, che saranno celebrate a partire dall’offerta enogastronomica che le contraddistingue fino alla cultura e al turismo.
Il Corriere di Bologna ha intervistato l’amministratore delegato di Fico, Piero Bagnasco, che sulla data di riapetura si dice più cauto. “Forse” sarà il 26 aprile, precisa. Per quanto riguarda la ristorazione, l’Ad rivela che sette delle attività ristorative già presenti resteranno, mentre le altre tredici turneranno. Inoltre, in collaborazione con Slow Food, le osterie segnalate dalla guida che lo vorranno verranno ospitate da Fico per un mese o due e porteranno a Bologna la loro cucina.
Copyright: Fruitbook Magazine