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                      Finger Lime, arriva anche quello made in Italy. Al via la raccolta in autunno

                      C’è grande attesa per la raccolta, nell’autunno, del primo caviale al limone italiano. I primi impianti del prezioso frutto a granelli di origine australiana, messi a diomora un anno fa in Sicilia, Calabria e Lazio, sono infatti pronti a dare i primi frutti. Questa coltivazione rappresenta un’opportunità strategica per i produttori del nostro Paese. “L’Italia tra pochi anni sarà un player di mercato importante”, sottolinea il vice presidente del Consorzio Finger Lime, in grado di offrire un prodotto di qualità pari a quella del cugino australiano, ma con un anticipo di quattro mesi rispetto a questo

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      Le prime piante di finger lime italiano sono state messe a dimora in Sicilia, Calabria e Lazio

                      Conosciuto anche come “caviale di limone”, il finger lime è una pianta di origine australiana con piccoli granelli dal succo simile a quello dell’agrume comune, appunto. Grazie al suo sapore, che si sposaperfettamente con ogni preparazione in cucina, sta diventando un superfood di tendenza anche nel mondo occidentale. Italia in primis: il nostro Paese, infatti, al Sud, ha le caratteristiche pedocliamtiche perfette per lo sviluppo di questa coltura. Che ora è pronta ad arrivare anche sulle tavole dei consumatori.

                       

                      Il Consorzio Finger Lime – realtà che riunisce i produttori italiani del pregiato cavaile al limone – annuncia infatti che c’è grande attesa per il primo raccolto, previsto in autunno, dagli impianti messi a dimora in Sicilia, Calabria e Lazio.

                       

                      Il caviale al limone è prezioso, il prezzo al dettaglio arriva anche a 200-250 euro al kg

                      “Si tratta ancor di piccole quantità, – sottolinea il vice presidente del consorzio Marco Battaglia – ma di grande importanza, in quanto segnano l’ingresso dell’Italia tra i Paesi produttori del pregiato agrume“.

                      Il Consorzio Finger Lime, ha lo scopo di promuovere e tutelare produzione e commercio delle migliori varietà dell’esclusivo agrume australiano, con il supporto della vivaista australiana Judy Viola, considerata la madrina del finger lime, oggi presidente onoraria del consorzio.

                       

                      La prima raccolta di finger lime italiano inizierà in autunno

                      Tutto questo  garantisce, alle aziende associate e ai mercati, il massimo in termini di supporto e qualità. In particolare la difesa dalle varietà di fantasia come il Faustrime, che la “creatività” italiana ha messo in campo per soddisfare una domanda di piante superiore alla disponibilità delle cultivar originali.

                      “Il mercato mondiale del finger lime è in costante ascesa, in Australia i maggiori produttori continuano ad ampliare le coltivazioni. – conclude Battaglia – L’Italia tra pochi anni sarà un player di mercato importante, in grado di offrire un prodotto di qualità pari a quella del cugino australiano, ma con un anticipo di quattro mesi sul mercato, rispetto a questa produzione dell’emisfero sud“.

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