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                      Fragolà by Ceradini cresce ancora, sette ettari di aromi dell’Alta Lessinia

                      Fragola
                      Ceradini Group ha iniziato a fine giugno la raccolta delle fragole prodotte nell’impianto modello situato a Velo Veronese, sui Monti Lessini, l’impianto produttivo di fragole di montagna più grande in Europa. Siamo tra 1.100 e 1.150 metri sul livello del mare, la produzione avviene sotto tunnel e fuori suolo su una superficie di 7 ettari con 350 mila piantine e due varietà predominanti, Irma e Murano. L’avventura è partita sei anni fa, quasi una scommessa per uno dei player leader in Italia e in Europa per il kiwi. La scelta di puntare a soluzioni  d’avanguardia, minimo impatto ambientale e qualità al top ha dato i suoi frutti. La campagna si chiuderà alla fine di ottobre con una produzione stimata di 200 tonnellate e punte giornaliere di 4.000 chili

                       

                      Dalla Redazione

                       

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                      Cassette da due chili con cestini neri da 250 grammi. Possibilità di flow-pack

                      “Il lavoro svolto sin dagli anni ’80, quando abbiamo cominciato a coltivare i primi kiwi, volto principalmente ad associare l’azienda Ceradini ad un prodotto di qualità con la “Q” maiuscola, sta dando i risultati attesi”, commenta Massimo Ceradini. “Sono dell’idea – spiega – che non si possa fare tutto in modo eccellente e proprio per questo non abbiamo mai puntato a fare tanti prodotti, ma a specializzarci su poche specie, il kiwi prima e da alcuni anni anche le fragole di montagna. Per distinguerci dalla massa dobbiamo lavorare con una filosofia aziendale ben precisa, che deve essere trasmessa e condivisa con i nostri produttori, solo in questo modo riusciamo a costituire un gruppo riconosciuto, forte e competitivo”.

                       

                      “I tempi cambiano velocemente e la chiave per superare le sfide odierne e future è fare squadra. Ho sempre spinto – continua Ceradini – per instaurare un rapporto di vera partnership tra produttori, centro di condizionamento e clienti. Siamo anelli di una catena, collegati in qualche modo l’uno all’altro e mentre anni fa andava molto l’individualismo, al giorno d’oggi per essere competitivi ci vuo-le collaborazione, poiché il successo di tutta la catena è dato dal successo di ogni anello che la compone. Periodicamente organizziamo anche dei meeting per mantenere informati i nostri produttori sulle ultime novità e tecniche di coltivazione, con dimostrazioni anche in campo. È il team che deve essere affiatato per vincere le sfide”.

                       

                      Fragola_Ceradini_aereo17

                      Il sito produttivo di sette ettari di Velo Veronese

                      Il sito produttivo di Velo Veronese. Progettato e costruito interamente da personale aziendale e inaugurato nel 2012, l’impianto di serre per la produzione di Fragolà è stato ampliato più volte negli anni fino a raggiungere nel 2017 i sette ettari per rispondere alla crescente domanda della distribuzione, sempre più attenta a offrire alla propria clientela un prodotto sano e di qualità, possibilmente made in Italy. I continui ampliamenti lo hanno reso l’impianto di fragole di montagna più grande d’Europa. “Il progetto – sottolinea Ceradini – include una particolare attenzione alla sostenibilità, con il recupero dell’acqua piovana per il fabbisogno idrico dell’impianto, l’utilizzo di trappole naturali per la difesa dai parassiti, le coperture di tonalità particolare per ridurre al minimo l’impatto visivo e l’impollinazione ottimale garantita dalle api delle nostre arnie che vengono utilizzate anche per l’impollinazione dei kiwi”

                       

                      Non è stato certo facile – aggiunge Ceradini – costruire un simile impianto sui pendii della montagna. Ogni pianta deve rimanere perpendicolare al terreno e, per essere esposta costantemente al sole, deve avere un grado di inclinazione studiato in base alla posizione. Il successo di Fragolà è frutto della somma di infiniti dettagli che nel nostro impianto non vengono trascurati, ma che nell’insieme fanno la differenza rispetto alle altre fragole”. A ulteriore garanzia di qualità, inoltre, è stato studiato un innovativo sistema di tracciabilità con il quale viene posto un barcode univoco su ogni confezione, tramite il quale si riesce a risalire alla data, ora e operatore addetto alla raccolta. Le varietà messe a dimora sono due, Irma e Murano, selezionate in base a forma, colore, pezzatura, profumo e spiccata aromaticità. La produzione può raggiungere 4 mila chili al giorno con una shelf-life che arriva a 8-10 giorni.

                       

                       

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