Dalla Redazione
Crescono le superfici in Italia. Come indicato da CSO Italy, il crescente interesse verso la coltura della fragola si riflette nel 2022 su un incremento degli investimenti in coltura specializzata che si collocano su circa 4.100 ettari, registrando un 4% in più rispetto al 2021. La novità di quest’anno è che, alla sostanziale tenuta degli investimenti nelle aree del Meridione, si affianca anche un incremento nelle regioni del Nord (+9%), che invece erano nel passato state soggette a forti contrazioni. Oggi il Sud concentra oltre 2.600 ettari, il Nord quasi 1.000, mentre nelle regioni del Centro si collocano oltre 500 ettari. Basilicata e Campania rimangono le prime regioni produttrici con più di 1.000 ettari ciascuna e da sole coprono il 50% degli ettari totali.
E da un punto di vista varietale? In Italia permangono forti differenziazioni fra le diverse aree, con molte varietà che finiscono per diventare tipiche di un determinato territorio. È il caso della Basilicata, dove nonostante i minori investimenti nel 2022 la varietà Sabrosa Candonga si connota ancora come la preferita degli agricoltori, con oltre il 50% delle superfici regionali. In Campania le prime tre varietà sono Melissa, Marimbella (NSG 203)e Sabrina rappresentano oltre il 70% degli investimenti. Al Nord la situazione è più variegata, anche se in Emilia Romagna la varietà più coltivata è Sibilla, mentre in Veneto troviamo Aprica, sempre secondo il report pubblicato di CSO Italy. Sul fronte dei consumi, le famiglie italiane nel 2021 hanno comprato 96 mila tonnellate di fragole (+4% sul 2020).
Fatte queste premesse, veniamo alla questione prezzi. Quanto costano queste fragole italiane nel canale grande distribuzione? Abbiamo fatto un giro in dieci supermercati di Verona e provincia (si veda la tabella), prendendo a riferimento il cestino da 500 grammi che oggi è diventato lo standard, quello venduto al prezzo più basso nel caso fossero in vendita più referenze con quella confezione. Dei 10 supermercati visitati, tutti avevano il cestino di plastica flowpaccato o clamshell (con coperchio rigido), nessuno il topseal (il film termosaldato sul top) come si usa in Nord Europa. In tre supermercati le fragole erano in offerta: da Esselunga (4,30 euro al kg), da Migross (insegna locale / regionale, 3,38 euro al kg) e da Eurospin (2,98 euro al kg).
Altre considerazioni. In nessun caso era presente il brand legato alla varietà, come potrebbe essere con Candonga o Rossetta, ma o non era presente alcun brand o era presente sulla confezione il brand del fornitore o quello del distributore (private label), come nel caso di Conad e Aldi. Solo da iN’s, discount del gruppo veneto PAM presente in tutta Italia, non erano presenti le fragole italiane in cestino da 500 grammi ma con il più tradizionale cestino da 250 grammi. Da Famila, insegna gestita a Verona da Maxi Di, erano in offerta il cestino da 250 grammi origine Spagna (0,99 euro a pezzo) e il cestino da 300 grammi di fragole biologiche (1,69 euro a pezzo). In generale Spagna poco presente, ma era l’unica origine presente per i cestini da 500 grammi da Lidl e per questo non è in tabella.
Il prezzo più alto lo abbiamo registrato da Eurospar, insegna gestita nel Nordest da Aspiag Service, con il cestino da 500 grammi venduto a 3,99 euro a pezzo (7,98 euro al kg): va considerato che si trattava di una confezione premium monostrato con fragole di eccellente colorazione (anche nel colletto) della varietà Parthenope. Nel punto vendita non erano presenti fragole italiane in confezioni da 500 grammi più economiche. Ancora, da Esselunga erano in vendita più di cinque referenze di fragole, alcune messe in più punti del reparto ortofrutta, tra cui il murale refrigerato. Le fragole più care, vendute in confezione monostrato, erano le “Regina della Basilicata” vendute a 7,98 euro al kg. Il prezzo più basso? Quello di Eurospin, in offerta, con il cestino da 500 grammi di fragole italiane a 1,49 euro a pezzo (2,98 euro al kg).
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