di Eugenio Felice
Cuna de Platero è una cooperativa di Huelva nata oltre 35 anni fa che conta, oggi, più di 100 soci e una superficie di produzione di oltre 900 ettari, in quello che è il più grande distretto produttivo di fragole d’Europa. La sua specializzazione sono le fragole, i mirtilli, i lamponi e le more. Tra i caratteri distintivi della cooperativa c’è l’attenzione alla sostenibilità, alla responsabilità sociale e alla ricerca e sviluppo, per offrire sempre un prodotto e un servizio che soddisfino appieno le reali esigenze di clienti e consumatori.
“Lavoriamo ogni giorno per offrire a clienti e consumatori i migliori berries durante tutto l’anno”, dichiara Rocío García Peña, responsabile commerciale Italia di Cuna de Platero. “Tra i punti di forza della cooperativa c’è la possibilità di produrre fragole tutto l’anno, grazie alle produzioni di Ávila, nel nord della Spagna, che ci permettono di raccogliere fragole da luglio a novembre, agganciandoci alla stagione di Huelva. Anche i lamponi li abbiamo tutto l’anno, mentre i mirtilli li abbiamo da novembre a giugno, le more da metà aprile fino a giugno”.
La divisione ricerca e sviluppo di Cuna de Platero ha sviluppato in anni recenti un mirtillo precoce, dolce, croccante, aromatico e di grande calibro. “Si chiama Cupla – spiega Rocío García Peña – ha grandi caratteristiche qualitative e piace anche ai produttori perché i frutti sono lungo tutti i rami semplificando la raccolta. Con il nostro partner G-Berries lo abbiamo lanciato anche in Italia e Grecia nel 2023, con una presentazione durante la fiera Macfrut. Il nostro obiettivo è creare un network globale di produzione per questa varietà di mirtillo, che è a disposizione di tutti i produttori che vogliano coltivarla e commercializzarla”.
La stagione attuale della fragola è iniziata con un certo ritardo dovuto alle condizioni meteo. In particolare, le alte temperature di fine estate e autunno hanno fatto ritardare la messa a dimora delle piantine di fragole. “I primi stacchi, per il mercato spagnolo, sono stati fatti a fine novembre – sottolinea Rocío García Peña – mentre le prime esportazioni sono avvenute nella seconda metà di dicembre, in prossimità del Natale. Per ora è stata una stagione normale, senza particolari picchi, con un po’ meno fragole rispetto al potenziale per via delle piogge”.
“L’Italia è un nuovo mercato per Cuna de Platero – spiega Rocío García Peña – nel senso che prima non lo seguivamo direttamente. Abbiamo iniziato a dicembre con le prime spedizioni dirette di fragole per le piattaforme della grande distribuzione. Non facciamo normalmente il canale tradizionale. Preferiamo avere una filiera cortissima, dal campo di raccolta al cliente in Italia, questo ci permette di essere più competitivi, sia in termini di prezzo che di qualità. L’accoglienza è stata molto positiva. Possiamo fornire le confezioni secondo le specifiche dei clienti, siamo molto flessibili, ad oggi le più richieste sono il classico cestino da 500 grammi e il premium da 1 kg”.
“Poi ci sono i mirtilli – continua Rocío García Peña – disponibili fino a maggio e con il picco di produzione tra febbraio e marzo. La nostra varietà Cupla è molto apprezzata in Italia, la proponiamo anche nel bicchiere da 250 grammi, piace perché si distingue dalle altre, non solo per le grandi dimensioni e il calibro, ma anche per quel suo sapore che richiama i mirtilli selvatici. Sul mercato italiano proponiamo anche i lamponi, disponibili tutto l’anno, e le more, disponibili da metà aprile fino a giugno. Abbiamo poi 25 ettari dedicati alla pitaya, nota anche come dragon fruit, una produzione di nicchia ma di alta qualità”.
Cuna de Platero ha aderito al Patto Mondiale delle Nazioni Unite – United Nations Global Compact e ai suoi obiettivi in termini di sviluppo sostenibile e responsabilità sociale. “In particolare – dichiara Rocío García Peña – prestiamo grande attenzione al benessere delle persone impiegate nei processi di raccolta. Altro obiettivo importante è la riduzione della plastica, siamo infatti coscienti della necessità urgente di fare azioni per preservare il nostro pianeta, per questo ci siamo impegnati a ridurre di oltre il 50% l’uso della plastica in tutti i nostri processi di produzione in un periodo di 5 anni”.
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