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                      Francescon raddoppia in Senegal con 115 ettari a meloni

                      Francescon Senegal
                      Si deve alla OP Francescon il primo aereo cargo completo di soli meloni diretto dall’Africa verso l’Europa. è successo nel marzo 2013, i voli sono stati una ventina, in tutto 1.800 tonnellate di prodotto importato in due mesi, con qualità eccezionale per il periodo. Il mercato ha accolto molto positivamente l’iniziativa. Il segreto? Offrire un melone che sembra proprio quello che si trova in estate. A fine febbraio inizia la seconda campagna. Ora l’investimento raddoppia e ai meloni si affiancano zucche e mini cocomeri

                      di Eugenio Felice (da Fm, edizione gennaio 2014)

                      Francescon Montichiari

                      Lo sbarco dei bins carichi di meloni a Montichiari nel 2013

                      “Abbiamo avuto un riscontro del tutto inaspettato”, esordisce Bruno Francescon, quando a metà dicembre gli chiediamo come fosse andata lo scorso inverno la sua prima campagna d’Africa. “Pur avendo avuto un marzo e aprile straordinariamente piovosi, la domanda è sempre stata forte e abbiamo fatto fatica a soddisfarla. Abbiamo fatto il programmato, circa 1.800 tonnellate, via aerea e in parte via nave con varietà long life. Ci siamo appoggiati all’aeroporto di Montichiari (Brescia), molto efficiente, e alla compagnia aerea specializzata Avient con voli diretti da Dakar. Cinque ore di volo in tutto: in meno di ventiquattrore i meloni passavano dal campo di raccolta al bancone del supermercato, in Italia e in parte all’estero. “Qui non parliamo di una semplice attività di importazione – spiega Francescon, che riveste all’interno dell’omonima OP diverse cariche, tra cui presidente e amministratore – ma di una vera e propria delocalizzazione produttiva. Siamo noi, in sostanza, a produrre in Senegal, grazie all’accordo che abbiamo raggiunto con un importante partner spagnolo. Il sito produttivo si trova a circa 80 chilometri a sud di Dakar e si estende su un’area di oltre 150 ettari”.

                      Quest’anno – continua Francescon – abbiamo deciso di raddoppiare la superficie investita a meloni, passata da 60 a 115 ettari, sempre con varietà riconosciute dal consumatore italiano, quindi il cantalupo retato con solcatura della fetta, che in Senegal trova terreno fertile, grazie a condizioni pedoclimatiche molto favorevoli. In crescita anche la superficie dedicata alle zucche Delica e Violina, con circa 25 ettari. Al via infine la produzione di mini cocomeri da 2-3 chilogrammi su altri 15 ettari. Da novembre c’è un nostro tecnico fisso in loco per se-guire le fasi agronomiche e da febbraio sarà affiancato da altri due-tre tecnici per seguire con attenzione la fase di raccolta. È fondamentale infatti raccogliere il melone al giusto grado di maturazione. Abbiamo poi investito nell’ampliamento delle celle frigo per lo stoccaggio veloce del prodotto e in una nuova linea di precalibro e selezione così da portare in Italia solo prodotto di eccellente qualità. L’obiettivo è fare 3.500 tonnellate di meloni, con primo volo a fine febbraio. Saranno portati avanti anche mezzi alternativi, come nave e camion”.