di Carlotta Benini
Nuovi mix di frutta fresca pronta al consumo nelle varianti “Energia&Gusto” e “XJ”, una nuova linea di sei “Extrasucchi” funzionali, 100% da frutta e ortaggi selezionati e mixati, in base a valori nutrizionali e benefici per il consumatore, e un nuovo packaging a bag per alcuni prodotti estivi ed esotici. Ecco le novità per l’estate 2018 di Fresco Senso, il brand del consorzio Agribologna dedicato alla quarta gamma di frutta e in parte anche di ortaggi. Una nicchia di mercato, quella della frutta fresca pronta al consumo, che sta vivendo una fase di sviluppo sempre più rilevante, e che per il consorzio bolognese rappresenta il 5,5% del valore totale della produzione (il fatturato del gruppo nel 2017 ha superato i 220 milioni di euro, in crescita del 10%). Questo segmento vede Agribologna fra i leader di mercato e recentemente è valso un investimento di 3 milioni euro da parte del gruppo, per implementare ulteriormente la produzione e l’innovazione.
È stata infatti inaugurata martedì 29 maggio a San Pietro in Casale, piccola frazione del capoluogo emiliano, la nuova ala dello stabilimento di Agribologna dedicato alla quarta gamma di frutta. Una struttura di 4 mila mq coperti, che fino ad oggi aveva una capacità produttiva di 20 mila quintali di ortofrutta confezionata ogni anno, con una media giornaliera di 160 quintali.
“Ora si punta al raddoppio. – esordisce Lauro Guidi, presidente del consorzio Agribologna, durante la cerimonia del taglio del nastro – Con il nuovo impianto, la linea di confezionamento che installeremo nei prossimi mesi e le assunzioni in programma (da 70 a 100 addetti, di cui il 70% al femminile, ndr) arriveremo a 300 quintali di frutta lavorata e pronta al consumo ogni giorno. Contiamo a pieno regime di raggiungere una capacità produttiva di 40 mila quintali all’anno”. Questo grazie anche al raddoppio dei punti di carico e scarico nello stabilimento.
“Questo stabilimento è davvero unico, nel panorama nazionale, per dimensioni e tecnologia. Tecnologia che si integra al lavoro manuale, parte fondamentale del processo produttivo”, continua il presidente di Agribologna. La frutta lungo le linee di lavorazione viene tagliata e pulita in parte a mano e in parte tramite macchinari di ultima generazione, come ad esempio una tecnologia per lo sgrappolamento dell’uva che è stata introdotta di recente ed è ancora in fase di test, al fine di perfezionarne le performance. Anche il confezionamento avviene manualmente, a cura di operatori specializzati, e va completare il processo produttivo garantendo il più alto controllo qualitativo sui prodotti in uscita.
I prototipi dei macchinari sono ideati e sviluppati ad hoc, in stretta partnership con gli operatori del settore, sulla base delle caratteristiche proprie di ogni linea di prodotto e gamma di frutta e verdura. Sono quattro le nuove linee di produzione già operative, tra le quali appunto il macchinario per lo sgrappolamento dell’uva e una nuova area dedicata alla produzione biologica. “Si tratta di un’altra, importante novità per il nostro gruppo. – rivela Lauro Guidi – Quello del biologico di quarta gamma è un mercato al quale ci stiamo approcciando in questo momento, in una prima fase potrà costituire un 10% dei volumi produttivi”.
Lo stabilimento di Fresco Senso è completamente coibentato, per garantire la temperatura (dai -2 ai +6 gradi) e preservare shelf life e qualità del prodotto fresco, che non subisce trattamenti termici. Ad oggi i prodotti lavorati sono: cocomero, clementina, fragola, kiwi, caco, mela, melagrana, melone, mirtillo, nettarina, pera e uva. A completamento della linea c’è poi l’esotico: ananas, papaya, mango e cocco. “Alcuni prodotti, come l’uva, l’ananas, le mele e il cocco, ad esempio, sono trattati 12 mesi all’anno, – ci spiega un responsabile durante la visita guidata alle linee di lavorazione – altri prodotti seguono invece la stagionalità. In questo momento ad esempio stiamo lavorando con le fragole, per la stagione estiva avremo nettarine e susine”. “Una new entry – continua – è la bag di cocomero, contenente circa 1,5 chili di prodotto a fette”. Si tratta di varietà di anguria particolarmente innovativa, dissetante, croccante e senza semi, che non rilascia acqua in eccesso.
La bag di Fresco Senso è una delle ultime innovazioni di gamma messe a punto da Agribologna per andare incontro ai nuovi stili di vita e di consumo. Si tratta di una confezione con cerniera apri e chiudi, dal design a “pochette” con manico, disponibile da maggio sugli scaffali in quattro varianti colorate: Melone arancione a fette, mix di meloni, ananas a stick e tronchetto e cocomero appunto.
Parlando di scaffali, i prodotti Fresco Senso sono presenti in Coop, Conad, Carrefour e nelle principali insegne del Nord Italia. “Fatta eccezione per Esselunga”, precisa Guidi. Oltre alla Gdo, Agribologna serve il canale della ristorazione commerciale e collettiva e il retail tradizionale, per un totale di oltre 2.500 clienti. Il gruppo ad oggi conta 140 soci agricoltori prevalentemente dell’Emilia Romagna, con una piccola percentuale di aziende in altre sei regioni, per 3.100 ettari di superfici coltivate, nove piattaforme, 23 mila mq di magazzini refrigerati e 220 dipendenti. Il fatturato complessivo di Agribologna – che comprende anche la società commerciale Conor e Fresco Senso – come sottolineato sopra è in crescita di 10 punti percentuali: è stimato per il 2017 a 225 milioni di euro.
L’inaugurazione del nuovo stabilimento porta con sé delle novità anche sul piano della comunicazione. A quasi dieci anni dalla nascita, Fresco Senso ha presentato infatti di recente il restyling del marchio e del packaging e la prima campagna nazionale di comunicazione dedicata, per rispondere alla forte evoluzione che il settore sta vivendo.
Al taglio del nastro erano presenti, fra gli altri, Simona Caselli, assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna, Giovanni Monti, presidente di Legacoop Emilia-Romagna, Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna e Claudio Pezzoli, sindaco di San Pietro in Casale. Presenti fra gli invitati anche alcuni manager della Gdo, fra cui Maura Latini, direttore di Coop Italia, e Gianmarco Guernelli, responsabile acquisti ortofrutta di Conad.
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