di Eugenio Felice (articolo completo su rivista Fm, edizione di luglio / estate 2020)
“Cercavamo un modo intelligente ed ecosostenibile per non disperdere il calore generato dalle nostre centrali elettriche a biogas e siamo certi di averlo trovato: affiancare ai nostri impianti delle serre tecnologiche per la produzione di pomedori e altri ortaggi. Siamo un’azienda al 100% italiana orientata a creare valore nel rispetto delle culture locali: promuoviamo la crescita professionale nel settore agricolo, rinnovandolo e rilanciandolo”. Già dalla homepage del sito internet risulta evidente il valore aggiunto di Fri-el Greenhouse: è l’appartenenza a un gruppo con sede in Alto Adige che è tra i principali produttori italiani di energia da fonti rinnovabili (eolica, biomassa e biogas).
L’idea vincente è stata quindi quella di affiancare all’impianto a biogas di Ostellato, in provincia di Ferrara, delle serre tecnologiche in cui il calore generato viene utilizzato per riscaldare le serre anche nei mesi invernali così da poter continuare a produrre, grazie anche al formidabile sistema di illuminazione artificiale a led. Un modello virtuoso e sostenibile replicabile un domani negli altri siti produttivi del Gruppo Friel sparsi sul territorio italiano. Parliamo di dimensioni importanti. La serra pilota di Crevalcore, in provincia di Bologna, è operativa dal 2015 su 1,5 ettari e quest’anno produce per la prima volta zenzero fresco che andrà in raccolta dopo l’estate.
Le serre di Ostellato sono pienamente operative dal 2018 e si estendono su poco meno di 11 ettari. Si tratta di serre di ultima generazione sul modello olandese, con coperture di vetro, riscaldamento e illuminazione artificiale così da poter produrre per 12 mesi all’anno. Da subito l’attenzione del management, in particolare il titolare Florian Gostner e il direttore commerciale Alessio Orlandi – si è focalizzata sul pomodoro a grappolo, essendo la tipologia più consumata in Europa.
Il progetto però non si ferma e, a distanza di tre anni, nel corso di questa estate, sono stati piantati i primi pali delle nuove serre da esterno che porteranno quello di Ostellato a essere il sito produttivo monoblocco con serre tecnologiche più grande d’Italia. Alle due serre collegate da 5,4 ettari ciascuna si aggiungono altre due serre collegate da 9 ettari ciascuna. Nel complesso saranno quasi 30 ettari di serre in ferro-vetro. La prima delle nuove serre andrà in produzione nell’ottobre 2021, la seconda andrà in produzione nell’ottobre 2022.
Un investimento da 60 milioni di euro che si aggiungono ai 25 milioni già investiti a Ostellato. In inverno le serre saranno riscaldate e illuminate con luci led che riescono a dare alle piante lo spettro cromatico ideale per la loro crescita. Per questo la luce emessa non è bianca ma una combinazione di colori che insieme tendono al viola. Senza l’ausilio del riscaldamento e dell’illuminazione artificiale non si potrebbero produrre in serre pomodori e altri tipi di ortaggi in inverno in Nord Italia a causa delle temperature rigide e delle giornate corte. Così facendo invece le serra professionale può produrre in continuo per 365 giorni l’anno.
[Articolo completo su rivista Fm, edizione di luglio / estate 2020, sfogliabile anche su www.issuu.com/fruitbook]
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