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                      Frutta e latte nelle scuole: all’Italia 24 milioni di euro nel nuovo programma UE

                      150 milioni di euro all’anno per portare frutta e verdura nelle classi elementari, insegnando ai più piccoli ad avere sane abitudini alimentari e promuovendo consumi sostenibili. Via libera del Consiglio dei ministri dell’Agricoltura dell’UE al nuovo programma di distribuzione di ortofrutta e latticini nelle scuole comunitarie, per un fondo complessivo di 250 milioni di euro annui. All’Italia andranno 24,7 milioni di euro annui, di cui 16,71 milioni per frutta e verdura e i restanti 8 milioni per latte e latticini. Si parte ad agosto 2017; la priorità va ai prodotti freschi e locali e sono esclusi quelli contenenti zuccheri e dolcificanti aggiunti

                       

                      Dalla Redazione

                       

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                      Nel nuovo programma UE l’Italia avrà 24,7 milioni di euro, di cui 16,71 milioni per frutta e verdura

                      I ministri dell’Agricoltura dell’UE hanno approvato in sede di Consiglio a Lussemburgo, lunedì 11 aprile, il nuovo programma di distribuzione nelle scuole elementari europee di latte e ortofrutta, incluse le banane.

                       

                      Il piano, che partirà da agosto 2017 e accorpa i due precedenti, ha un bilancio di 250 milioni di euro annui per sei anni di fondi UE: 150 milioni di euro sono per l’ortofrutta, gli altri 100 per latte e latticini. Da questi fondi, l’Italia riceverà 24,7 milioni di euro annui (16,71 milioni per frutta e verdura e i restanti 8 milioni per latte e latticini).

                       

                      I bambini europei fra i sei e i dieci anni a scuola non solo consumeranno latte, verdura e frutta grazie a fondi comunitari, ma potranno anche visitare una fattoria e impareranno come mangiare sano e senza sprechi. La lotta al food waste è infatti al centro dei nuovi programmi comunitari, insieme all’educazione a una corretta alimentazione, sana e salutare: fronte su cui gli Stati membri, che partecipano al programma su base volontaria, sono invitati a lavorare e a impegnarsi maggiormente. L’attenzione va anche alla promozione dell’agricoltura biologica, delle filiere alimentari locali e dei prodotti a chilometro zero.

                       

                      Ad avere la priorità – come riporta un articolo di Ansa Salute e Benessere – saranno i prodotti freschi e locali, a discapito di quelli trasformati come zuppe, composti, succhi di frutta, yogurt e formaggio. Quest’ultimo potrà essere distribuito solamente in aggiunta a frutta fresca, verdura e latte, oppure a latte senza lattosio. Altro criterio è l’esclusione di tutti i prodotti contenenti zuccheri e dolcificanti aggiunti. Prodotti contenenti basse quantità di sale, zucchero e grasso riceveranno finanziamenti comunitari solo in casi eccezionali e dopo il vaglio delle autorità sanitarie nazionali.

                       

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