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                      Frutta e ortaggi più “puliti”? “Clean Fifteen”, ecco la classifica USA 2020

                      Quali sono i 15 frutti e gli ortaggi che consumiamo ogni giorno che sono più sicuri dal punto di vista alimentare, in quanto presentano il minor numero di residui di fitofarmaci? Ce lo dice la classifica americana realizzata dall’Environmental Working Group (EWG), che ogni anno stila la lista dei 12 prodotti ortofrutticoli più contaminati (la famigerata “Dirty Dozen”) – e per contro – anche dei 15 prodotti più “puliti” (Clean Fifteen). L’analisi viene realizzata a cadenza annuale prendendo in esame i prodotti del Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti (USDA): ecco cosa emerge quest’anno

                      Dalla Redazione 

                      clean fifteen 2020

                      La classifica USA 2020 degli ortofrutticoli più puliti e di quelli più contaminati

                      Ortofrutta e sicurezza alimentare: un argomento di particolare attualità in questo momento storico. Se consideriamo la cosiddetta “food safety” derivante dall’utilizzo o meno di prodotti chimici sulle colture, ci sono delle referenze presenti sulle nostre tavole quotidianamente che risultano più sicure per il consumo e più “pulite” rispetto ad altre, presentando in post raccolta un minor numero (o perfino l’assenza) di residui di fitofarmaci. Quali sono questi prodotti? Ce lo dice l’Environmental Working Group (EWG), gruppo di attivisti statunitense che ogni anno pubblica la Shopper’s Guide to Pesticides in Produce , un’analisi che prende in esame i prodotti del Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) e definisce quali sono le referenze che contengono il maggior numero di residui di fitofarmaci e quali invece sono quelle più sicure da consumare.

                      “Dirty Dozen”, la Sporca Dozzina: viene chiamata così la classifica annuale dei 12 prodotti ortofrutticoli più contaminati dai pesticidi. Nella black list, in ordine dalla prima all’ultima referenza, troviamo: fragole, spinaci, kale, nettarine, mele, uva, pesche, ciliegie, pere, pomodori, sedano, patate. Quest’anno l’EWG segnala anche un tredicesimo posto in black list, assegnato ai peperoncini rossi, a quanto pare particolarmente contaminati.

                      Va precisato, comunque, che la presenza di multiresidui rispetta comunque i limiti di legge previsti in fatto di food safety. I rapporti del Programma per i dati sui pesticidi rilasciati dal Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti, nello specifico, sottolineano che, quando si rilevano residui di fitofarmaci negli alimenti, queste tracce sono comunque presenti a livelli quasi sempre inferiori ai limiti di tolleranza umani stabiliti dall’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti.

                      Cleen Fifteen 2020

                      L’avocado è il prodotto con meno pesticidi, in vetta nella classifica Cleen Fifteen 2020

                      Passando invece alle buone notizie, ci sono 15 prodotti ortofrutticoli che ogni anno spiccano nella white list della sicurezza alimentare per la minor presenza di residui di pesticidi. A dominare la vetta della cosiddetta “Clean Fifteen” è l’avocado, il frutto meno contaminato in assoluto. Seguono, sempre nell’ordine, mais dolce, ananas, cipolla, papaya, piselli dolci surgelati, melanzane, asparagi, cavolfiore, melone cantalupo, broccoli, funghi, cavolo cappuccio, melone verde, kiwi. Quasi 70% di queste referenze prese in esame, sottolinea l’EWG, non presenta alcuna traccia di residui di fitofarmaci. L’avocado e il mais sono i prodotti “più puliti”: meno del 2% dei campioni, infatti, mostra tracce di pesticidi. Inoltre, fatta eccezione per il cavolo, tutti gli altri prodotti della Clean Fifteen risultano positivi solo a 4 o meno pesticidi. I residui multipli di pesticidi, infine, sono estremamente rari nei prodotti inseriti nella white list: solo il 7 percento dei campioni di frutta e verdura della Clean Fifteen, infatti, presenta due o più pesticidi.

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