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                      Frutta e verdura, meno dell’8% degli italiani ne consuma 5 porzioni al giorno

                      Secondo i dati epidemiologici rilevati dall’Istituto superiore di sanità gli italiani – pur vivendo nel paese culla della dieta mediterranea – non sono molto virtuosi in fatto di dieta ricca di ortofrutta. Meno dell’8% delle persone fra i 18 e i 69 anni, infatti, osserva le raccomandazioni dell’Oms sulle 5 porzioni al giorno. E c’è addirittura una piccola parte di popolazione (2%) che dichiara di non consumare affatto frutta e verdura

                      di Carlotta Benini

                      consumo frutta verdura

                      “Five a day”, ovvero cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, per avere uno stile di vita sano e fare prevenzione a tavola. Se ormai possiamo dire che le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono entrate nella memoria collettiva come un mantra, è altrettanto vero che “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”, come si suol dire: vale per i consumatori italiani, che in fatto di corretta alimentazione, a quanto pare, non sono poi così virtuosi. Secondo i dati epidemiologici recentemente pubblicati dall’Istituto superiore di sanità e relativi al biennio 2020-2021 (sorveglianze PASSI e PASSI d’Argento), infatti, meno dell’8% degli italiani consuma 5 porzioni al giorno di ortofrutta al giorno.

                      Dall’indagine del ISS, svolta su un campione di popolazione fra i 18 e i 69 anni, emerge che poco più della metà delle persone (52% degli intervistati) consuma da 1 a 2 porzioni di frutta o verdura al giorno, il 38% da 3 a 4 porzioni. Male ma non malissimo: il dato peggiore infatti riguarda il 2% degli intervistati, che dichiara di non consumare né frutta né verdura.

                      Consumare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, riporta l’ISS, è un’abitudine che cresce con l’avanzare dell’età, è più frequente fra le donne, tra le persone senza difficoltà economiche e tra le persone più istruite, ma resta un’abitudine che coinvolge poche persone, mai oltre il 10% neppure nei gruppi che ne fanno un maggior consumo.

                      Il gradiente geografico è chiaro e mostra un’adesione al five a day significativamente più bassa nelle Regioni nel Centro-Sud rispetto a quelle del Nord Italia, ad eccezione della Sardegna in cui il consumo di 5 porzioni al giorno è fra i più alti (18%).

                      Già relativamente bassa la quota di persone che aderisce al five a day, questa è anche in diminuzione nel tempo, soprattutto negli ultimi anni e ovunque nel Paese; solo nelle Regioni del Centro Italia si era intravisto un aumento significativo nei primi anni del periodo di osservazione. Se l’adesione al five a day resta un’abitudine di pochi, quasi la metà della popolazione consuma almeno 3 porzioni di frutta o verdura al giorno (46%); le caratteristiche di chi ha comunque questa buona abitudine restano significativamente associate al genere femminile, all’età, al vantaggio socioeconomico, per risorse finanziarie, livello di istruzione e alla residenza nelle Regioni del Centro-Nord del Paese.

                      Frutta e verdura, ricorda l’istituto superiore di sanità, sono alimenti privi di grassi e ricchi di vitamine, minerali e fibre; hanno un ruolo protettivo nella prevenzione delle malattie croniche che sono associate principalmente all’età adulta, quali ad esempio patologie cardiovascolari, neoplastiche e respiratorie. Un regime alimentare di tipo mediterraneo, ricco di frutta verdura, cereali, legumi e povero di sodio, di zuccheri complessi e di cibi di origine animale, è favorevole non solo a un buono stato di salute ma anche in linea con il rispetto dell’ambiente.

                      L’Oms raccomanda un consumo giornaliero di 400 grammi di frutta e verdura, corrispondente appunto a 5 porzioni. Contrariamente alle raccomandazioni, i consumi giornalieri stimati a livello globale sono di gran lunga inferiori ai valori indicati: 94 grammi di frutta vs 200-300 g consigliati e 190 grammi di verdura vs 290-430 g considerati ottimali.

                      Pur essendo la “culla della dieta mediterranea”, anche in Italia dunque i consumi di frutta e verdura sono da considerarsi subottimali: lo confermano anche i dati emersi nell’ambito del progetto Minisal-GIRCSI, che ha analizzato i livelli medi pro-capite di sodio, potassio e iodio nel campione di popolazione adulta in età 35-79 anni. L’apporto alimentare medio di potassio (contenuto prevalentemente in frutta, legumi e vegetali) è risultato pari a 2,5 grammi e 2,2 g/die, rispettivamente, negli uomini e nelle donne. E soltanto nel 4% degli uomini e nel 2% delle donne i valori rilevati di potassio erano pari o superiori a 3,9 grammi, laddove la dose giornaliera di potassio da assumere raccomandata dall’Oms è di 3,51 grammi al giorno.

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