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                      FuturPera

                      FuturPera 2019 – Salone Internazionale della Pera torna a Ferrara Fiere dal 28 al 30 novembre con oltre 150 aziende e informazione tecnica e commerciale di alto profilo. L’evento che chiama a raccolta l’intero comparto sarà anche l’occasione per il rilancio del settore pericolo italiano. Giunto alla sua terza edizione, il Salone Internazionale della Pera si conferma il luogo d’incontro della filiera pericola italiana, dove ideare strategie per lo sviluppo del comparto, dopo un anno molto difficile. L’evento è stato presentato il 21 novembre nella sede della Regione Emilia-Romagna alla presenza di Simona Caselli, assessore all’agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna; Andrea Maggi, assessore allo sport, lavori pubblici, urbanistica, edilizia, rigenerazione urbana del Comune di Ferrara; Stefano Calderoni, presidente della società FuturPera; Gianni Amidei, presidente dell’Oi Pera, Filippo Parisini, amministratore delegato e presidente di Ferrara fiere e congressi e Albano Bergami, vicepresidente dell’Oi Pera.

                      Ad aprire gli interventi Stefano Calderoni che ha parlato del Salone come di un evento ormai globale. “Quest’anno sono rappresentati tutti i 5 continenti del pianeta e quindi il nostro obiettivo di internazionalizzazione è pienamente raggiunto. Per questa edizione abbiamo aumentato la superficie espositiva di circa il 30%, con oltre 150 aziende presenti. Un evento verticale come questo ha una grande utilità per il settore, soprattutto in questo momento difficile, visto che affronteremo tematiche fondamentali come la lotta a cimice asiatica e maculatura bruna. A FuturPera proveremo a dare risposte, perché abbiamo bisogno di credere che la produzione di pere continuerà in Italia e vogliamo che i produttori non si sentano soli, anche a livello di presenza delle istituzioni”.

                      “FuturPera si terrà in un quartiere fieristico completamente rinnovato dopo il post sisma, anche grazie al sostegno di Regione e Comune di Ferrara. – ha poi ribadito Filippo Parisini, presidente di Ferrara Fiere – Come polo fieristico abbiamo investito sul Salone e stiamo raccogliendo i frutti perché stimiamo un aumento dei ricavi del triplo, rispetto alla prima edizione. Crediamo nel valore dell’evento come punto d’incontro di domanda e offerta, per dare un futuro più sereno alle aziende agricole e alla frutticoltura del territorio”.

                      A seguire è intervenuto il presidente dell’Oi Pera, Gianni Amidei, che ha ribadito l’importanza dell’evento in un’annata molto difficoltosa. “Non c’è bisogno di sottolineare ­­i numeri disastrosi di questa annata, ma noi ci aspettiamo che dai convegni di FuturPera nascano nuove idee e si vada avanti positivamente, perché non vogliamo credere che la nostra pericoltura sia finita, visto che la nostra produzione è quasi unica in Europa a livello di qualità. Certo bisogna rimboccarsi le maniche, ma tutti ci stiamo muovendo e lavorando per il rilancio del settore, anche grazie a risorse a livello regionale e nazionale”.

                      Davvero rilevante l’offerta convegnistica di questa annata, con la seconda edizione del World Pear Forum, come ha spiegato Albano Bergami. “Siamo riuscita a portare a Ferrara gli esperti più competenti e autorevoli per trattare le principali problematiche fitosanitarie del pero. Inizieremo giovedì 28 con uno dei più importanti agronomi australiani, per un confronto sui due sistemi produttivi, anche con la collaborazione della Fondazione Fll. Navarra. Sempre il 28, nel pomeriggio, l’attenzione si sposterà sul contrasto alla maculatura bruna, una delle più temute fitopatologie del pero e per discuterne ci saranno Università, Centri si saggio e Consorzi fitosanitari di Emilia-Romagna e Veneto. Venerdì 29, esperti italiani e internazionali discuteranno di nuovi mercati e valorizzazione del prodotto. Fino a qualche anno fa eravamo il secondo produttore al mondo, mentre in pochi anni siamo passati al quarto e su questo abbiamo chiamato molti player internazionali che si confronteranno in una tavola rotonda. Sabato 30 il tema centrale del World Pear Forum sarà la lotta alla cimice asiatica, una delle principali responsabili delle difficoltà che sta attraversando il settore, perché ha una capacità di proliferazione enorme. Basti pensare che nel centro nord ha provocato 350 milioni di danni, e una riduzione del comparto che in Italia è di 30mila ettari, il 50% dei quali è in Emilia-Romagna. Solo nella nostra Regione impiega 20mila addetti, gli stessi di Ilva e Alitalia insieme, ecco perché chiediamo la stessa attenzione riservata a loro anche per il settore agricolo”.

                      A seguire Andrea Maggi, assessore del Comune di Ferrara ha parlato del sostegno al Salone: “La nostra giunta ha dato un sostegno all’iniziativa perché Ferrara è la Capitale del settore pericolo, visto che il 43% delle pere italiane sono prodotte nel nostro territorio. Noi crediamo che l’intero sistema agricolo debba essere rilanciato, tanto che la delega all’agricoltura è rimasta in mano al sindaco. Dunque il rilancio della città deve passare attraverso l’impresa e l’intera filiera della, dalla produzione al consumo, anche grazie a nuove tecnologie, ricerca, divulgazione alimentare”.

                      Le conclusioni sono state affidate a Simona Caselli, che ha dichiarato: “Noi abbiamo sempre creduto in questa manifestazione, sin dalla prima edizione e siamo soddisfatti della sua affermazione. FuturPera valorizza questo importante settore produttivo dell’Emilia-Romagna, dove troviamo la produzione del 70% delle pere italiane e oltre il 20% di quelle europee. Ma quest’anno abbiamo dovuto fare i conti con fenomeni – cambiamenti climatici, parassiti, nuove patologie fitosanitarie – che hanno pesantemente danneggiato la pericoltura italiana. A rischio, oggi, lo sappiamo bene, è la sostenibilità di tante imprese frutticole e dell’intera filiera. Bisogna dunque lavorare molto anche sulla logistica per esportare il nostro patrimonio ortofrutticolo che è di grande qualità e viene prodotto con tecniche agronomiche sostenibili. Questa qualità è nota ai buyer, ma abbiamo piattaforme logistiche meno performanti di altri paesi come la Spagna”.

                      “La Regione – continua la Caselli – è in prima fila per risolvere i problemi con interventi immediati e maggiori supporti a ricerca e sperimentazione. A livello di risorse regionali – continua la Caselli – abbiamo più che raddoppiato le risorse a disposizione per il credito agevolato, tre milioni di euro per stipulare mutui sul prestito di conduzione. Poi saremo in grado di liberare la Vespa Samurai in Primavera e stiamo lavorando alla produzione perché l’abbiamo trovata in natura, quindi siamo pronti per il contrasto alla cimice con il suo antagonista”.

                      FuturPera sarà aperta dalle 9 alle 18.30. L’inaugurazione è prevista per il 28 novembre alle ore 12.00. L’ingresso alla Fiera e al World Pear Forum è gratuito ma viene chiesta la registrazione che può essere effettuata online sul sito per evitare code all’ingresso, oppure direttamente in fiera nei giorni dell’evento.

                      Il Salone è organizzato dalla società Futurpera srl, partecipata da Oi Pera e Ferrara Fiere e Congressi che fa parte del gruppo Bologna Fiere Group. Un connubio importante tra uno dei poli fieristici più importanti della Regione e l’Organizzazione Interprofessionale che unisce i principali produttori di pere. Hanno collaborato all’organizzazione: CSO Italy e la Fondazione F.ll Navarra di Ferrara. È organizzata con il contributo di Comune di Ferrara, Camera di Commercio di Ferrara e della Regione Emilia-Romagna. Sostengono la manifestazione Bper Banca, Generali Italia e VH Italia Assicurazioni. L’evento ha inoltre ottenuto il prestigioso patrocinio del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, che ha riconosciuto il valore e la rilevanza dell’evento nell’ambito del settore agricolo.

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