Nel periodo 27 giugno-3 luglio il fatturato della distribuzione moderna è diminuito dell’1,86%. A pesare negativamente nel confronto con il 2015 è soprattutto il Nord-Ovest, dove si registra un calo del -3,44%: il fatto è che quest’area deve fare i conti con una performance 2015 sfalsata in positivo dall’Expo. Al contrario il Sud risulta l’unica macro-area ad avere chiuso i sette giorni con un risultato positivo (+0,17%): ma in questo caso, al contrario, va detto che fare peggio dello scorso anno era difficile. Nella classifica da inizio anno Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia consolidano il loro primato riducendo il rosso all’1,05%
Dalla Redazione
Dal 27 giugno al 3 luglio il fatturato della GDO segna un calo dell’1,86%
È durato lo spazio di una settimana il tentativo di rimbalzo della Gdo. Dopo il +0,93% del periodo 20-26 giugno, il fatturato della distribuzione moderna ha fatto registrare un rosso dell’1,86% nei sette giorni successivi, come spiega l’analisi periodica di Repubblica. Il calo dal 1 gennaio è così salito all’1,32%.
Sulla performance settimanale ha pesato soprattutto la debacle del Nord-Ovest che ha lasciato per strada il 3,44% delle vendite, mentre il Sud è stata l’unica macro-area che è riuscita a chiudere i sette giorni in territorio positivo (+0,17%). Leggendo questi andamenti non bisogna però dimenticare che l’anno scorso a Milano si teneva l’Expo e il 2016 del Nord-ovest si deve quindi confrontare con un forte 2015, mentre il Sud dodici mesi fa era di gran lunga il fanalino di coda e far meglio dell’anno scorso non è dunque particolarmente difficile. Il Nord-est e il Centro, infine, hanno perso rispettivamente lo 0,54% e l’1,68%.
Nella classifica da inizio anno Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia consolidano il loro primato riducendo il rosso all’1,05%, mentre Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia lo vedono dilatarsi all’1,24%. Nelle ultime posizioni Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia si allontanano ulteriormente da Toscana, Marche, Umbria, Lazio e Sardegna: le prime perdono l’1,46%, le seconde l’1,59%.