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                      Gdo in rosso. Il calo delle vendite riguarda tutti i format distributivi

                      Secondo i dati Nielsen, il fatturato della grande distribuzione, dopo un agosto nero, continua a registrare performance negative. E questa volta il calo delle vendite riguarda tutti i format, dal supermercato ai centri commerciali, dal discount ai punti vendita specializzati. I motivi? Manca innanzitutto la fiducia dei consumatori: il sentiment è in discesa per il sesto mese consecutivo, mentre aumenta, al contrario, la propensione al risparmio. Dal canto suo, la Gdo cerca di adattarsi per contrastare la stagnazione dei consumi. Stop alle aperture, meglio concentrarsi sul restyling dei punti vendita. Gli iper cercano di ridurre gli spazi magari trasformandosi in superstore, mentre i supermercati aumentano la superficie dando più spazio al fresco, bio e ai prodotti premium. A livello geografico, il Nord nella terza settimana di ottobre è l’area con il trend di vendite più negativo (il Nord-ovest ha perso lo 0,53% e il Nord-est lo 0,49%), mentre il Centro e il Sud vanta una piccola ripresa

                       

                      Dalla Redazione

                       

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                      Il carrello degli italiani si svuota. E il calo delle vendite riguarda tutti i format distributivi

                      Dopo il black out di agosto neppure a settembre si sono visti gli attesi e tanto evocati segnali di una ripresa della spesa delle famiglie. Il valore delle vendite di iper e supermercati, secondo le rilevazioni Nielsen, nel mese ha segnato un secco -2,28 per cento. Rispetto ad agosto, il calo degli acquisti questa volta ha colpito tutti i format della moderna distribuzione, dai grandi iper (-4,13%) ai supermarket(-1,56%) per finire con i discount (-2%), sottolinea un articolo sul Sole 24 Ore. Un deterioramento della situazione rispetto a un paio di mesi fa quando almeno i piccoli market, i cash & carry e negozi specializzati nei prodotti per la cura della casa e della persona avevano il segno più.

                       

                      Il prolungarsi del calo delle vendite ha così portato, a parità di rete, in terreno negativo il dato dei primi nove mesi per tutte le superfici. Il valore aggregato è di -1,56% ma per le superfici più ampie degli iper si arriva al -4,07% per cento. Una frenata degli acquisti che non ha risparmiato nemmeno i centri commerciali che a settembre hanno visto calare del 3,7% il valore delle vendite che diventa un -3% per i primi nove mesi dell’anno.

                       

                      Mancano inoltre i segni di aumento della fiducia dei consumatori che, secondo il dato Istat diffuso la scorsa settimana, vede invece il sentiment in discesa per il sesto mese consecutivo. Aumenta, evidenzia l’Istat, invece la propensione al risparmio (+0,9% rispetto al trimestre precedente) che tocca il 9,6%.

                       

                      Da parte loro le insegne della Gdo mettono in atto una profonda rielaborazione delle strategie nel tentativo di contrastare la stagnazione. Si sono quasi azzerate le nuove aperture, tra i più attivi si conferma Esselunga, e il focus si è spostato sulla riqualificazione della rete, con operazioni di rinnovamento e profondo restyling dei punti vendita.

                       

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                      Il trend delle vendite 2016 nella grande distribuzione (fonte Il Sole 24 Ore)

                      Il libero servizio, per esempio, sta razionalizzando la rete, gli iper cercano di ridurre gli spazi magari trasformandosi in superstore mentre i supermarket aumentano la superficie dando più spazio al fresco, bio e ai prodotti premium. La conferma arriva ancora una volta dai dati Nielsen: da inizio anno il valore della spesa per frutta e verdura fresca confezionata è cresciuto a due cifre, rispettivamente del 12,2% e dell’11,2%. Bene anche gli acquisti di vino Doc e Docg (+4,3% a 602 milioni), di birra (+1,8% con quasi 1.114 milioni, ma l’olio extravergine, pilastro della dieta mediterranea, segna un -8,4% a quasi 558 milioni.

                       

                      Un altro articolo di Repubblica va ad analizzare il trend negativo delle vendite nella Gdo di settimana in settimana, e guardando alle varie aree geografiche. Dal 17 al 23 ottobre il fatturato torna a scendere dopo due letture consecutive positive. La buona notizia è che il calo è molto contenuto (-0,24%), così come erano contenuti, però, i rialzi precedenti. Il rosso da inizio anno resta infatti molto ampio: a poco più di due mesi dalla fine del 2016 è dell’1,39%.

                       

                      Nei sette giorni in esame a pesare sul risultato finale è stato tutto il Settentrione – il Nord-ovest ha perso lo 0,53% e il Nord-est lo 0,49% – mentre il Centro e il Sud possono vantare un andamento positivo, avendo guadagnato rispettivamente lo 0,17% e lo 0,28%. Non va però dimenticato, sottolinea repubblica, che nella rilevazione precedente erano state le due macro-aree peggiori.

                       

                      Il bilancio dall’inizio dell’anno resta pesante per tutto lo Stivale. Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia limitano i danni a -1,13%, seguite da Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia che lasciano sul terreno l’1,26%. Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e Lombardia devono invece fare i conti con un rosso dell’1,36%, mentre Toscana, Marche, Umbria, Lazio e Sardegna arrivano addirittura a -1,67%.

                       

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