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                      Gelo, danni fino all’80% anche per la pericoltura emiliano romagnola

                      Il gelo non ha risparmiato la pericoltura emiliano romagnola. A distanza di quasi un mese dalle gelate del 6-8 aprile, ormai i danni sono evidenti in tutte le varietà. “Si stimano danni da un 50 ad un 80% della produzione – spiega il presidente di Cia Emilia Romagna Cristiano Fini -. Sono necessari risarcimenti, estensione della moratoria sui mutui e investimenti sulla ricerca genetica”. Le speranze per un margine di recupero delle colture frutticole colpite dalle gelate primaverili sembra quindi essere sfumata: se i danni erano già purtroppo assodati su specie frutticole come albicocche, pesche, susine e ciliegie, ora la certezza c’è anche per le pere che non hanno retto lo stress da gelo”

                      Dalla Redazione

                      gelo pericoltura

                      Le gelate del 6-8 aprile stanno causando in Emilia Romagna una cascola dei frutti che porterà gravi conseguenze alla produzione, tanto che si stimano perdite che vanno dal 50 all’80% anche per la pericoltura. Le speranze per un margine di recupero delle colture frutticole colpite dalle gelate primaverili sembra così essere sfumata: se i danni erano già purtroppo assodati su specie frutticole come albicocche, pesche, susine e ciliegie, ora la certezza c’è anche per le pere che non hanno retto lo stress da gelo.

                      “Innanzitutto Cia ritiene indispensabile che nel prossimo decreto sostegni vengano stanziate risorse a favore di tutti i frutticoltori colpiti dalle gelateafferma il presidente di Cia-Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna, Cristiano Fini – una serie di eventi climatici che non ha risparmiato nessuno in Emilia Romagna. Poi – prosegue Fini – chiediamo l’estensione della moratoria sui mutui almeno fino alla fine dell’anno, per dare un minimo di respiro alle imprese”. Per Fini occorre inoltre investire su ricerca e miglioramento genetico e richiama la recente decisione della Commissione europea che ha dato un parere positivo alla modifica della normativa attuale sulle New Breeding Techniques (Nbt) come cisgenesi e genome editing.

                      Occorre premere l’acceleratore sull’introduzione di queste nuove tecnologie per individuare varietà resistenti a nuove patologie e cambiamenti climatici”, indica Fini, che accogli favorevolmente la prossima apertura di un nuovo bando da parte della Regione Emilia Romagna per finanziare impianti di difesa attiva delle colture come gli antibrina basati sulla distribuzione continua di acqua, consentendo a più imprese frutticole di proteggere i raccolti. “Saremo al fianco delle imprese agricole – conclude Fini – incalzando le istituzioni affinché possano mettere a disposizione delle imprese tutti gli strumenti idonei a superare questa ennesima annata nefasta”.

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