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                      Grandine, devastati frutteti in fiore in Romagna. Ora è allarme gelo

                      Il ravennate è stata una delle zone maggiormente colpite dalle grandinate del 2 aprile, che si sono abbattute a macchia di leopardo su alcune aree vocate dell’Emilia Romagna (ma non solo) devastando i frutteti in fiore, con danni in particolare per le drupacee, mentre sulle pere ad esempio le perdite saranno visibili solo fra qualche mese. E ora preoccupano le gelate, con il brusco abbassamento di temperature previsto nei prossimi giorni nei principali areali produttivi della regione

                      Dalla Redazione

                      grandine frutteti

                      Il primo weekend di aprile è stato all’insegna del maltempo in tutta la Penisola, dalla Capitale al Veneto fino alla Romagna, con violenti temporali accompagnati anche da grandine che si sono abbattuti a macchia di leopardo sulle coltivazioni e sugli alberi da frutto, con gravi danni a ciliegie, pesche, albicocche, mele e pere in piena fioritura. È quanto emerge dal primo monitoraggio della Coldiretti sulla perturbazione che si sta estendendo anche al centro sud causando gravi danni alle coltivazioni. “In pochi minuti è andato perduto il lavoro di un anno – sottolinea l’associazione – con la grandine che è l’evento più temuto nelle campagne in questa stagione per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni con la perdita dei futuri raccolti”.

                      Il ravennate, zona particolarmente vocata alla frutticoltura, è stata una delle zone maggiormente colpite dalle grandinate del 2 aprile, insieme alle zone di Medicina, dell’imolese e della Bassa Romagna. E ora preoccupano le gelate, con il brusco abbassamento di temperature previsto nei prossimi giorni nei principali areali produttivi della regione.

                      Secondo quanto riporta Coldiretti Ravenna, le prime stime parlano di danni ingenti nelle campagne di Massa Lombarda, Conselice, Sant’Agata sul Santerno, Lugo. Da un primo monitoraggio avviato da Coldiretti risultano danneggiati alberi da frutto e seminativi, con lievi danni anche sui primi germogli di vite. Anche Cia-Agricoltori Italiani Imola sta raccogliendo in queste ore le segnalazioni delle aziende agricole nell’areale compreso tra Medicina, Massa Lombarda Sesto Imolese e Conselice, quello che ha registrato fenomeni più intensi e diffusi, mentre sembra invece salva la zona della Valle del Santerno.

                      “Difficile, comunque, capire l’entità effettiva dei danni perché su alcune colture come le pere saranno visibili solo tra qualche mese”, spiega un produttore di Sesto Imolese, Manuele Baffè. “In pochi minuti l’interfila dei pereti è stata ricoperta da uno strato bianco di grandine che ha dato subito l’idea della consistenza del fenomeno – continua l’imprenditore agricolo ravennate -. La grandine ha ovviamente spazzato via una parte dei fiori ma le pere sono nella delicatissima fase dell’allegagione e vedremo solo tra qualche mese quale perdita ci sarà a livello produttivo”.

                      Più evidenti e quantificabili i danni al bietolone da seme che ha molte foglie bucate e alla cipolla estiva che è già in fase di accrescimento, anche se siamo in una fase ancora precoce e pensiamo possa riprendersi.

                      E mentre la grandine ha colpito i frutteti e si teme per le gelate dei prossimi giorni, resta alta la preoccupazione sul fronte siccità. Le piogge violente dei giorni scorsi infatti sono state più un danno che altro, essendosi abbattute “su una natura in tilt, con le coltivazioni ingannate dal clima che – sottolinea Coldiretti Emilia Romagna – si sono svegliate e predisposte alla ripresa vegetativa, ma si registra anche la maturazione in anticipo delle primizie che sono ora potrebbero essere danneggiate irreparabilmente”. Le precipitazioni infatti per essere di sollievo devono durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto se accompagnati da grandine aumentano i danni.

                      “Nel mio podere il pluviometro ha segnato 18 mm di pioggia mentre a soli due chilometri, verso la San Vitale, ne sono caduti 30, quasi il doppio – continua dall’imolese il produttore Manuele Baffè -. Purtroppo le precipitazioni che aspettavamo da molti mesi sono arrivate ma davvero in brutta compagnia”. “Su questa situazione pesa il tema del risarcimento danni – conclude – perché molti agricoltori devono ancora firmare le assicurazioni agricole: io avevo appuntamento domani e a questo punto valuterò se stipulare una polizza, visto che il rischio è quello di assicurare solo dello scarto”.

                      Il tema delle assicurazioni, anche legato a fenomeni climatici estremi e fuori stagione preoccupa la presidente di Cia Imola, Luana Tampieri. “Da tempo – dice – chiediamo che campagna assicurativa sia anticipata di almeno un mese, visto che i cambiamenti climatici sono ormai una realtà che richiede un adeguamento a livello di strategia di difesa contro i danni da calamità. Bisogna arrivare prima per consentire alle aziende di essere protette contro fenomeni violenti e inaspettati. In questi giorni, inoltre, ci preoccupa un’altra anomalia climatica fuori stagione: le gelate. Nei prossimi giorni è previsto un brusco calo delle temperature e ricordo che due anni fa sono arrivate proprio a inizio aprile e hanno rovinato l’intera produzione frutticola del territorio”.

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