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                      Granfrutta Zani festeggia 50 anni e lancia Gilda, la nettarina a polpa rossa

                      Ha festeggiato il mezzo secolo di attività Granfrutta Zani, gruppo ortofrutticolo di Granarolo Faentino (Ra) che oggi riunisce 400 soci e 2.700 ettari di frutteto nelle zone più vocate d’Italia. Elisa Zani, responsabile marketing dell’azienda di famiglia fondata nel 1972 dal padre Luciano, ci parla dell’evento del cinquantennale e dei valori cardine di una realtà che nasce come piccola cooperativa di una dozzina di soci e che oggi è un colosso che movimenta un milione di quintali di frutta all’anno. Con Antonio Zani dell’ufficio commerciale Italia abbiamo fatto invece il punto sulla campagna estiva. Entrambi poi ci hanno rivelato la novità assoluta dell’estate 2022: Gilda, nuovo brand di nettarine a polpa rossa che debuttano sui banchi della Gdo a luglio

                      di Carlotta Benini

                      Granfrutta Zani 50 anni

                      Antonio Zani insieme al padre Alessandro, direttore generale del gruppo

                      Una grande festa insieme ai soci e alle loro famiglie, ai dipendenti, ai clienti e ai fornitori, per celebrare una storia lunga 50 anni nel solco della cooperazione, mantenendo saldi quei valori che oggi fanno del gruppo un colosso ortofrutticolo da 100 milioni di euro, con 400 aziende associate e 2.700 ettari di frutteto nelle zone più vocate d’Italia. Granfrutta Zani ha festeggiato il mezzo secolo di attività con un evento che il 29 maggio scorso ha riunito in azienda oltre 600 invitati, che si sono ritrovati nel piacere di condividere insieme un traguardo storico dopo due anni in cui la pandemia ha azzerato le occasioni di socialità. Il gruppo di Granarolo Faentino (Ravenna) entra nel vivo della campagna estiva che ora si arricchisce con le produzioni della Romagna, per una stagione in cui, dopo due annate di forte deficit produttivo in cui è mancato dal 50 al 90% del prodotto romagnolo, si presagisce un auspicato ritorno alla normalità. Ne abbiamo parlato con Elisa Zani, responsabile marketing dell’azienda di famiglia, e con Antonio Zani dell’ufficio commerciale Italia: figlio del direttore generale Alessandro Zani, oggi la terza generazione di imprenditori ortofrutticoli.

                      Qual è la storia di Granfrutta Zani?
                      Elisa Zani: Tutto nacque nei primi anni Sessanta, quando mio padre (Luciano Zani, patron del gruppo, venuto meno all’affetto dei suoi cari nel 2018, ndr) iniziò a raccogliere la frutta nei campi dei soci e a venderla nei mercati. Una decina di anni dopo, il 29 gennaio 1972, insieme a una dozzina di soci imprenditori Luciano Zani fondò la cooperativa a Granarolo Faentino e diede il via all’attività. In 50 anni l’azienda è passata da dieci a mille lavoratori, che oggi movimentano un milione di quintali di frutta all’anno. Un risultato impensabile allora.

                       Come avete festeggiato?
                      EZ: Con una festa in famiglia, la nostra grande famiglia allargata, che comprende i soci, i dipendenti, gli amici. L’evento del cinquantennale è stato anche l’occasione per ringraziare pubblicamente i soci fondatori oggi ancora in vita che, insieme a mio padre, fondarono la cooperativa nel 1972: Alfredo Calderoni, Giovanni Dandelli e Bruno Sansoni.

                      Granfrutta Zani 50 anni

                      Largo alle nuove generazioni in Granfrutta Zani: nella foto Elisa Zani con la figlia Giovanna

                      Che realtà è oggi Granfrutta Zani?
                      EZ: È una grande azienda che non dimentica le sue radici e che mantiene saldi i suoi valori cardine, che parlano di tradizione, di conoscenza profonda dell’universo agricolo, di esperienza, di passione per la frutticoltura, ma anche di innovazione continua. Siamo orientati a una continua ricerca varietale, con un ufficio tecnico che affianca i nostri soci nella scelta delle migliori varietà da impiantare, con un obiettivo su tutti: ottenere la massima qualità per il consumatore e al contempo la migliore remunerazione per il produttore.

                      A proposito di innovazione varietale, la stagione 2022 vede l’arrivo sul mercato di una grande novità: Gilda, la nuova nettarina a polpa rossa. Di che prodotto si tratta?
                      EZ: Gilda è il nuovo brand di una famiglia di nettarine a polpa rossa che si caratterizzano, oltreché per il colore rubino intenso della buccia e dell’interno del frutto, anche per il gusto accattivante e il grado brix superiore alla media. Gilda è una nettarina antica, nel senso che ricorda il sapore della pesca noce di una volta, al contempo nuovissima perché risponde alle esigenze del consumatore di oggi.

                      Che origine hanno queste nuove varietà a polpa rossa e qual è l’investimento?
                      Antonio Zani: Si tratta di varietà messe a punto dal gruppo francese Star Fruits (costitutore di Pink Lady e Metis, ndr), in Francia il brand si chiama Nectavigne. Oggi Gilda racchiude sei varietà di nettarine a polpa rossa, che abbiamo messo a dimora quattro anni fa e che oggi debuttano finalmente sul mercato con un quantitativo sufficiente a fare i primi test commerciali. Gli ettari dedicati a Gilda attualmente sono dieci: prevediamo di commercializzare dai 2 ai 3 mila quintali, esclusivamente in Gdo, dal 20 luglio, quando ha inizio la raccolta, fino alla prima decade di settembre. Il prodotto sarà confezionato in vaschette in cartone filmato da 4 o 6 frutti, con un QR code in ogni confezione che riporterà informazioni sul prodotto, su come conservarlo correttamente e su come consumarlo per coglierne appieno tutte le caratteristiche uniche.

                      Gilda Granfrutta Zani

                      Gilda è il nuovo brand di nettarine a polpa rossa

                      Come si consuma una nettarina Gilda?
                      EZ: Intanto va raccolta al giusto grado di maturazione, esclusivamente in cassa, aspetto al quale dedicheremo la massima attenzione. Una volta a casa, il frutto può essere gustato con la buccia, quando la polpa è leggermente morbida e al morso sprigiona tutto il suo intenso aroma.

                      Veniamo alla campagna estiva che ora entra nel vivo: che prospettive ci sono in generale per pesche e nettarine?
                      AZ: Attualmente stiamo raccogliendo il prodotto del Sud e fra una decina di giorni inizierà la campagna delle pesche e nettarine di Romagna. Rispetto a un 2021 fortemente deficitario, quest’anno prevediamo un aumento produttivo del 30-40%, anche se molti ettari nel corso degli ultimi anni, con la crisi che ha colpito il comparto pesche e nettarine, sono stati espiantati. Ma a nostro favore, quest’anno, ci sarà anche il vantaggio sulla Spagna, che ha perso il 60-70% del raccolto a causa delle gelate. Oltre alla novità rappresentata da Gilda, puntiamo molto sul prodotto a marchio Solatìa, il nostro brand premium, con il quale da questi giorni fino a fine agosto commercializziamo pesche e nettarine a polpa bianca che quest’anno mostrano un’eccellente qualità gustativa.

                      E per le albicocche, quali sono le previsioni?
                      AZ: Al Sud siamo in piena campagna da due settimane, mentre in Emilia Romagna la raccolta è cominciata a inizio giugno ed entrerà nel vivo fra una decina di giorni: il prodotto romagnolo sta mostrando calibri medio-grossi. Complessivamente prevediamo un aumento di volumi del 20% rispetto allo scorso anno, ma se ci confrontiamo con un’annata record come quella del 2019 i livelli produttivi restano ancora inferiori del 20-30%.  Le varietà più tardive saranno in raccolta fino a fine agosto. Sul comparto albicocche abbiamo fatto già 5-6 anni fa un importante investimento nel rinnovamento varietale, che ci ha portato ad avere oggi varietà buone da mangiare, apprezzate sia dalla Gdo che dai consumatori. Al momento non sono in previsione nuovi investimenti, ma continuiamo a valutare nuove cultivar sperimentate per 4-5 anni nel nostro campo prova: siamo sempre alla ricerca di varietà che si distinguono per il gusto.

                      albicocche Granfrutta Zani

                      Le albicocche premium a marchio Solatìa

                      Susine, questa sarà una stagione decisiva per Metis?
                      AZ: Sarà l’annata della verità. Dopo un 2020 e 2021 in cui queste varietà (uno speciale incrocio fra susina e albicocca, ndr) hanno sofferto molto a causa del gelo, quest’anno la previsione è di commercializzare 60 mila quintali di prodotto fra il nostro e quello di Minguzzi (l’altra azienda che insieme a Granfrutta Zani ha l’esclusiva sul brand, ndr). In generale per il comparto susine si preannuncia un’annata con volumi ritornati nella norma e con un calendario produttivo che si allungherà fino all’autunno inoltrato. Le susine Metis saranno in raccolta dai primi di luglio e stiamo sviluppando nuovi ettari dedicati a varietà tardive in raccolta la prima settimana di ottobre e sul mercato fino a fine novembre.

                      Infine c’è la mini anguria…
                      AZ: La campagna è partita positivamente, complici le temperature e anche l’eccellente qualità del prodotto. Stiamo commercializzando il prodotto del Sud (Basilicata e Campania), poi passeremo a quello in tunnel e in campo aperto della Romagna, sui banchi a luglio e agosto. La nostra mini anguria – varietà Monacò – piace per il suo gusto di cocomero tradizionale, che insieme al pratico formato anti spreco (pesa da 1,5 a 3,5 chili) la rendono un prodotto apprezzato sia dai consumatori che dalla Gdo, in cui è commercializzata principalmente con il marchio Solatìa.

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