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                      Green pass e autotrasporti, rischio scaffali vuoti. Sos anche in agricoltura

                      Green pass, il 15 ottobre entra in vigore l’obbligo per tutti i lavoratori e con esso scatta l’allarme per molti settori, in particolare quello degli autotrasporti: si stima infatti che il 30% degli autisti non è vaccinato, inoltre molti camionisti stranieri sono immunizzati con sieri non autorizzati in Italia. Le difficoltà delle prossime settimane riguarderanno anche la logistica, i porti, anche il mondo dell’e-commerce: il problema principale sarà la consegna di beni e merci, anche di prima necessità, con il rischio paventato da molti di trovare gli scaffali vuoti in negozi e supermercati. Allarme anche per il settore agricolo, Coldiretti: “il 25% dei lavoratori agricoli non è vaccinato, si rischia di lasciare marcire le produzioni sugli alberi”

                      Dalla Redazione

                      Green pass autotrasporti

                      Domani (venerdì 15 ottobre) scatta l’ora x per l’entrata in vigore dell’obbligo generalizzato del Green pass per tutti i lavoratori, pubblici e privati. Una platea che coinvolge oltre 20 milioni di persone, secondo le stime si parla di circa il 10% dei dipendenti senza certificato vaccinale. Le persone over 50 sono circa 2,5 milioni. Il problema che, arrivarti al dunque, ora ci si pone è: che conseguenze avrà nella vita del nostro Paese l’impossibilità per molti di lavorare senza la certificazione verde? E quali sono i settori che subiranno l’impatto maggiore?

                      La prima evidenza, come riporta Qn, riguarda i trasporti (con annessa questione dei porti), la logistica e anche l’agricoltura. Con un rischio paventato da molti: quello che i supermercati e i negozi si trovino con gli scaffali vuoti, a causa dei una possibile difficoltà di approvvigionamento dei prodotti.

                      Secondo le stime delle associazioni di categoria Conftrasporto e Confetra, il 30% degli autisti non avrebbe la certificazione verde. Come possono quindi i camionisti svolgere il loro lavoro? In assenza di tampone negativo rinnovato ogni 48 ore (forse diventeranno 72), non possono. Il decreto del Governo infatti è molto chiaro: l’autotrasportatore che arriva a scaricare merce in un’azienda deve avere il Green pass. Un’altra problematica riguarda l’elevata percentuale di autotrasportatori stranieri che sono sì vaccinati, ma con sieri non riconosciuti dall’Ema – come lo Sputnik, utilizzato per immunizzare molti stranieri dell’Est – quindi non validi per l’ottenimento del Green pass.

                      Se dunque dalle prossime settimane si prevedono importanti disagi nella consegna delle merci, anche di prima necessità, altrettante difficoltà potranno colpire il mondo dell’e-commerce, che si basa sulla velocità delle consegne. Le difficoltà dell’autotrasporto, in generale, si riverbereranno infatti anche sulla logistica. E c’è grande allarme anche per i porti italiani: il discorso alla fine per ciò che riguarda le possibili conseguenze è lo stesso che per l’autotrasporto.

                      E l’agricoltura? Il settore non sarà certo risparmiato da questi nuovi disagi. Coldiretti ha già lanciato l’allarme: l’obbligo del Green pass riguarda circa 400 mila lavoratori agricoli, che in questo momento sono impegnati nelle campagne dove tra l’altro è in pieno svolgimento la vendemmia, la raccolta delle mele ed è da poco iniziata quella delle olive. È quanto emerge appunto da un’analisi della Coldiretti che stima attorno al 25% il numero di lavoratori agricoli italiani e stranieri che non sono ancora vaccinati, per un totale di circa 100 mila lavoratori.

                      “Per non lasciare marcire le produzioni sugli alberi – afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – è importante intervenire per facilitare l’accesso al lavoro di quanti sono in regola”. Prandini sottolinea che “l’attività agricola è legata ai cicli stagionali delle coltivazioni e non può essere fermata” e osserva che “in primo luogo la semplificazione e la velocizzazione delle operazioni di controllo aiuta le aziende agricole, che essendo all’aperto non possono contare sui tornelli per la verifica all’ingresso dei lavoratori”.

                      Oltre a rendere celermente disponibili per le aziende i dati di chi è in regola con il Green pass, Coldiretti chiede l’introduzione di strumenti flessibili, concordati con i sindacati, che consentano a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter collaborare temporaneamente alle attività nei campi, oltre a ribadire la necessità di prorogare i permessi di soggiorno ai lavoratori stagionali extracomunitari già presenti in Italia e di pubblicare il decreto flussi 2021. “Un’esigenza – sottolinea Coldiretti – per salvare il reddito delle imprese ma anche continuare a garantire gli approvvigionamenti alimentari alla popolazione, in un momento in cui con la pandemia si è aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e rincari dei prezzi che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per garantire l’alimentazione delle popolazione”.

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