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                      Greenyard colpita dal caso Listeria: perdite stimate a 30 milioni. Crollano le azioni

                      Il colosso olandese dell’ortofrutta fresca, surgelata e trasformata ha annunciato il ritiro di tutti i surgelati prodotti dal giugno 2016 ad agosto 2018 e la chiusura dell’impianto in Ungheria, che secondo le indagini dell’EFSA sarebbe contaminato dal batterio killer e avrebbe causato il decesso di nove persone. Greenyard assicura di avere preso ogni misura cautelare per preservare la food safety e replica che il nesso tra i decessi e la contaminazione dell’impianto di produzione è ancora da verificare. Intanto le azioni del gruppo crollano in borsa e il danno conseguente il ritiro pare valere diverse decine di milioni di euro

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      surgelati-Greenyard

                      A marchio Pinguin i surgelati di Greenyard ritirati, prodotti in uno stabilimento in Ungheria

                      Greenyard, colosso olandese leader mondiale nel mercato di frutta e verdura fresche, surgelate e trasformate, ha annunciato di avere preso provvedimenti multipli contro il rischio di contaminazione da Listeria delle proprie produzioni ungheresi.

                       

                      EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, avrebbe infatti collegato le morti di nove europei alla contaminazione di listeria individuata in una delle fabbriche ungheresi del gruppo. Altre 32 persone sarebbero affette dal virus, con Austria, Regno Unito, Danimarca e Finlandia tra i Paesi colpiti, come riporta un articolo su Fruitnet.

                       

                      “A seguito dello scoppio mediatico della notizia di contaminazioni da Listeria – spiega il gruppo in una nota ufficiale del 13 luglio – abbiamo avviato una procedura di richiamo poiché abbiamo constatato che gli stessi ceppi di L. monocytogenes segnalati dall’Efsa sono stati rilevati nelle verdure surgelate prodotte dai nostri impianti in Ungheria. Sono però necessarie ulteriori indagini per rilevare l’eventuale nesso causale tra i casi di vittime da listeria e la contaminazione nel nostro impianto di produzione”.

                       

                      Mentre le indagini sulla diffusione del batterio sono ancora in corso, le attività di Greenyard Frozen Hungary Kft sono state interrotte, lo stabilimento è stato chiuso e tutte le referenze surgelate prodotte tra agosto 2016 e giugno 2018 nell’impianto incriminato sono state richiamate dal gruppo, recuperate dai suoi vari clienti e consumatori, e distrutte.

                       

                      “Il richiamo – ribadisce l’azienda – è una misura precauzionale e non implica che i prodotti ritirati siano contaminati. – assicura l’azienda – Abbiamo adottato tutte le misure necessarie per preservare la sicurezza alimentare e ci impegniamo a informare il mercato non appena saranno disponibili ulteriori informazioni dettagliate”.

                       

                      Greenyard ha stimato che l’impatto finanziario del ritiro ammonti a circa 30 milioni di euro, inclusi i costi di prodotto, trasporto, movimentazione, stoccaggio, distruzione, subappalto, minore assorbimento di costi dello stabilimento e perdita di margine. Inoltre, le azioni della compagnia hanno subito inizialmente un crollo in borsa, in seguito al rumore sollevato dai media locali, che suggerivano un legame tra i nove decessi da Listeria e i prodotti vegetali congelati prodotti nello stabilimento ungherese di Greenyard. Il giorno dell’esplosione del caso sui media le azioni del gruppo valevano 12,6 euro, c’è stato quindi un crollo, che le ha portate fino a un picco massimo negativo di 7,85 euro. Negli ultimi giorni (aggiornamento al 18 luglio) si è registrata però una ripresa, e il valore delle azioni è tornato sopra i 10 euro.

                       

                      In Italia il caso Listeria è scoppiato a giugno. Prima sono state ritirate dal mercato le verdure surgelate Freshona (Lidl) e i minestroni Findus, come riporta Today, poi un nuovo richiamo per un lotto di verdure surgelate a marchio Pinguin di Greenyard, disposto dal Ministero della Salute per la presenza di “Listeria monocytogenes in mais congelato”. Si trattava di confezioni in formato da 2,5 kg, con il numero di lotto W171583 8G e scadenza 06/07/2019, prodotte da Greenyard Frozen Belgium, nello stabilimento in Ungheria appunto.

                       

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