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                      Greenyard mette gli occhi su Dole Food. L’acquisizione per oltre 2,5 miliardi

                      La holding belga leader dell’ortofrutta ha annunciato il suo interesse per l’acquisizione dell’americana Dole Food Company, per una valutazione di oltre 2,5 miliardi di dollari, debito incluso. In primavera l’azienda californiana guidata dal 2013 dal 94enne David Murdock aveva presentato piani per il ritorno a Wall Street (dopo il delisting realizzato nel 2013), ma un accordo con Greenyard garantirebbe al proprietario di andare all’incasso con tempi più rapidi. Dole ha chiuso un fatturato di 4,51 miliardi di dollari lo scorso anno, registrando anche una perdita netta di 23,7 milioni di dollari

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      Greenyard, holding belga leader mondiale sul mercato dell’ortofrutta fresca, conservata e surgelata e nei substrati di terriccio – di cui fa parte Greenyard Fresh Italy (ex Univeg, leggi qui) – sta valutando l’acquisizione del colosso americano Dole Food Company, per una valutazione del maggiore produttore globale di frutta e verdura di oltre 2,5 miliardi di dollari, debito incluso. Lo annuncia il gruppo belga in una nota ufficiale, veicolata il 19 dicembre.

                       

                      “Nella fase attuale un accordo definitivo non è stato raggiunto – si legge nella nota – e non si ha la certezza che tali negoziazioni culmineranno in una fusione fra le due società. Greenyard ha ottenuto finanziamenti adeguati ed è fiduciosa nella sua capacità di completare la transazione con un investimento equilibrato, nel caso in cui si raggiunga un accordo definitivo”. “Greenyard – continua il gruppo – fornirà ulteriori commenti relativi a questa potenziale acquisizione quando ci saranno notizie certe”.

                       

                      Il colosso californiano dell’ortofrutta avrebbe anche preso in considerazione una potenziale offerta pubblica iniziale, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, ma un accordo diretto con Greenyard potrebbe rappresentare la via più rapida, per il 94enne presidente di Dole David Murdock, per incassare la liquidazione la società.

                       

                      Murdock, secondo i rumors, ritiene che l’offerta di Greenyard sia migliore di quelle delle società di private equity che hanno comunicato manifestazioni di interesse per Dole. Tuttavia non c’è alcuna certezza che Greenyard, che ha una capitalizzazione di mercato di quasi 900 milioni di euro (1,06 miliardi di dollari), garantirà il finanziamento necessario per un accordo, o che accetterà i termini con Dole, sempre secondo le fonti citate, che vogliono restare anonime in quanto la trattativa è privata.

                       

                      Dole, il più grande produttore al mondo di frutta e verdura, è stata acquisita da Murdock nel 2013 in un accordo da 1,2 miliardi di dollari, dopo una corsa di quattro anni come società quotata in borsa. L’accordo è stato stipulato in un periodo di crisi per il gruppo, che ha dovuto faticare per generare profitti in un contesto di domanda volatile e bassi prezzi delle banane, il suo prodotto più venduto (insieme all’ananas).

                       

                      Dalla vendita di Dole a Murdock, il colosso dell’ortofrutta ha tagliato i costi, venduto attività non strategiche, migliorato la supply chain e diversificato le sue linee di prodotti, ha detto la società nelle sue pratiche di IPO con la US Securities and Exchange Commission. Dole, continua Reuters, ha anche affermato di aspettarsi di beneficiare della crescente domanda di prodotti freschi da parte dei consumatori attenti alla salute. Dole ha chiuso un fatturato di 4,51 miliardi di dollari lo scorso anno, ma ha registrato anche una perdita netta di 23,7 milioni di dollari. Questo rispetto a una perdita di 144,5 milioni e un fatturato di 4,25 miliardi nel 2012, l’anno prima di diventare un gruppo privato.

                       

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