Dalla Redazione
Il Gruppo VéGé prosegue nella sua rapida ascesa ai vertici della Gdo nazionale, continuando a registrare performance nettamente superiori rispetto a quelle di un mercato retail praticamente statico. La conferma arriva dalle rilevazioni Nielsen di settembre 2016, che fotografano la progressione della quota di mercato: dal 3,4% di gennaio all’attuale 3,7%.
È lo step più aggiornato dell’accelerazione degli ultimi tre anni, una rincorsa che rappresenta un caso unico nel panorama del largo consumo, come sottolinea un articolo su Distribuzione Moderna. Confrontando il dato 2016 con le rilevazioni del 2013, infatti, si evince un incremento di quota del 164%: dall’1,4 al 3,7 per cento. Nello stesso periodo la numerica dei punti di vendita è aumentata del 90%, la superficie complessiva è cresciuta del 116% e il fatturato è passato da 2,6 miliardi di euro a 3,3 (chiusura 2015). E il gruppo dovrebbe chiudere il 2016 con vendite superiori a 5,5 miliardi di euro.
Végé, guidato da Nicola Mastromartino, presidente, e da Giorgio Santambrogio, amministratore delegato, è determinato a prolungare la crescita e ha già provveduto a identificare le principali linee strategiche per il 2017. In particolare rafforzerà ulteriormente la presenza nel settore home & personal care (con la creazione di un polo di servizi ad hoc), sarà impegnato ad ampliare il già corposo portfolio promozionale, con ulteriori attività, e infine terminerà l’opera di restyling assortimentale delle piccole e medie superfici di vendita, destinate a vedere confermato e rafforzato il loro ruolo di canale “core”.
Una prova della strategia di potenziamento nel grocery non alimentare viene dall’ingresso, nella compagine, di Consorzio In.Prof (sovra-insegna Mr. Soap), che da gennaio ha lasciato la centrale di Auchan. Con sede operativa a Segrate (Mi), 60 consorziati e 320 punti vendita, In.Prof ha un fatturato a fine 2016 che, secondo le stime, supera i 600 milioni di euro.
Campagna senza sosta. Quando nella primavera del 2014 Santambrogio seppellì il nome Interdis per puntare su VéGé, annunciò anche che nel triennio avrebbe raddoppiato i 1.500 punti vendita e le vendite. Non mancarono i sorrisi. Ma da allora – come sottolinea Emanuele Scarci nel suo blog sul Sole 24 Ore – è partita una campagna acquisti serrata che ha permesso di eliminare anche diversi buchi nella rete commerciale: ora l’area di maggiore debolezza è sostanzialmente limitata al Centro Italia. Nella composita scuderia di Santambrogio sono entrati, per esempio, Supermercati Tosano Cerea, Bava, Asta, F.lli Arena, Multicedi, Dolcitalia-Svive e Convì-Geda.
In occasione della presentazione della nuova sede milanese di via Lomellina, Santambrogio ha annunciato (dati Nielsen alla mano) che VéGé ha conquistato la leadership in Campania e Sicilia, scalzando l’agguerritissima Conad. In Sardegna è in seconda posizione, ma Giovanni Muscas soffia sul collo del leader.
Il marchio? Solo premium. Il top manger di Végé ribadisce di non credere nella marca privata di primo prezzo, ma solo nel prodotto “premium”. Per esempio il brand ‘Tipicamente italiano’ indica alta qualità ma anche tipicità. Nella linea Bio il brand sarà VéGé Bio. E ora? “Ho un altro anno di tempo – annuncia Santambrogio – per salire da 2.474 punti vendita a 3mila”.
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