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                      Il limone diventa mignon e snack. La nuova proposta di Di Pilato e OP Ancona

                      Un limone in formato mignon, lungo 5-6 centimetri, dalla forma leggermente più allungata del limone tradizionale, con buccia edibile e dalla polpa con bassa acidità. Praticamente potete prenderlo e mangiarlo in due bocconi, che siate a casa, in ufficio o in viaggio. Attenzione solo ai semi, quelli ci sono, proprio come nel limone che tutti conosciamo. È il limone snack coltivato a Policoro (Matera), e che nasce dalla collaborazione della Di Pilato Giovanni & Figli di Milano con il produttore OP Ancona. Venduto in un packaging attento all’ambiente, la produzione del limone snack, disponibile da gennaio a marzo, avviene in un terreno di circa mezzo ettaro, destinato ad estendersi visti gli ottimi risultati ottenuti in Gdo

                      Dalla Redazione

                      Limone snack

                      “Il limone snack è una novità per il mercato italiano. Nel marzo 2019, quando abbiamo avuto i primi quantitivi disponibili, abbiamo svolto un piccolo test sia sul Mercato ortofrutticolo di Milano che con la grande distribuzione”: a dirlo è Cristiana Dipilato della Di Pilato Giovanni & Figli, che ci spiega come è nata la commercializzazione di questo prodotto dalle caratteristiche peculiari, anche se ancora poco noto. “Il prodotto viene coltivato a Policoro (Matera) – spiega Cristiana Dipilato – e nasce in collaborazione con OP Ancona”. Un test che ha dato i suoi frutti: il limone snack – il marchio registrato è Lemon Snack – infatti è piaciuto, tanto che l’azienda quest’anno ha deciso di iniziare la commercializzazione già nel mese di gennaio”.

                      Grande l’attenzione dimostrata per il packaging: “Quest’anno abbiamo proposto una confezione che fosse in linea con le nuove richieste in tema di sostenibilità. Infatti – prosegue Cristiana Dipilato -, da settembre 2019 abbiamo iniziato a convertire buona parte delle nostre referenze confezionate in vassoi in cartone certificato FSC con flowpack in PLA (acido polilattico) ed etichette compostabili. Sul fondo stesso dei vassoi sono riportate tutte le indicazioni per lo smaltimento dei rifiuti, in modo tale da dare indicazioni corrette ai consumatori”.

                      Venduto principalmente nella grande distribuzione italiana, la Di Pilato Giovanni & Figli ha riscontrato un’ottima risposta da parte dei loro clienti e quindi dal consumatore finale. “Da quando la pianta è stata innestata nel 2016 – spiega Cristiana Dipilato -, abbiamo ottenuto circa il 30% del prodotto, la piena produzione potrà essere raggiunta negli anni a venire”.

                      L’impianto di produzione si trova a Policoro (Matera) e il suo calendario di raccolta va da gennaio a marzo. La produzione del limone snack avviene in un terreno di circa mezzo ettaro, destinato ad estendersi visti i risultati commerciali. La zona di produzione presenta condizioni ideali per la coltivazione del frutto, in quanto le piante sono situate in una zona vocata per la produzione di agrumi per la sua vicinanza alla costa jonica e per il suo clima mite.

                      Ma cosa lo rende speciale? Il limone snack si presenta come un piccolo limone, lungo 5-6 centimetri, dalla forma allungata e più snella rispetto al tradizionale agrume. Tra le principali caratteristiche che ne permettono il consumo come snack, oltre alle sue dimensioni, sono la sua polpa con bassa acidità che ne favorisce il consumo così com’è, al naturale, inoltre non è trattato in post raccolta, quindi la sua buccia è edibile. Attenzione però ai semi, presenti proprio come nel limone tradizionale. Da segnalare infine l’alto contenuto di vitamine.

                      Nasce dall’analisi di queste caratteristiche, l’idea di OP Ancona di coltivarlo e di condividere il progetto con la Di Pilato, che intuendo le opportunità di questo nuovo prodotto, ancora poco coltivato e conosciuto in Italia, ha deciso di supportare il progetto sin dall’inizio, riconoscendone il suo valore: un agrume molto singolare, ancora poco noto ma curioso per il suo gusto e per la sua versatilità.

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