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                      Il Melone Mantovano ottiene l’Igp

                      La Commissione Ue ha dato il suo via libera all’attribuzione dell’indicazione geografica protetta (Igp) al ‘Melone Mantovano’. Questa qualità di melone, coltivato nelle province di Mantova, Cremona, Modena, Bologna e Ferrara, si aggiunge così alla lista europea di oltre 1.200 prodotti agroalimentari protetti

                      Screen Shot 2013-11-11 at 11.01.05 AMIl melone coltivato nelle province di Mantova, Cremona, Ferrara, Modena e Bologna può finalmente fregiarsi dell’Igp ovvero l’Indicazione Geografica Protetta. Sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, serie L 29805/11/2013 dell’8 novembre è stato infatti pubblicato il regolamento di esecuzione Ue recante l’iscrizione dell’Igp melone Mantovano nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette.

                      Già nel luglio 2011, con decreto ministeriale, era stata accordata a livello nazionale la protezione transitoria alla denominazione “Melone Mantovano”: a quel punto era stata inviata l’istanza alla Commissione europea per la registrazione come Indicazione Geografica Protetta e il 9 maggio di quest’anno era stata pubblicata la domanda di registrazione. Con questo passaggio ufficiale si conclude un iter iniziato nel 2007, con la presentazione da parte del Consorzio del Melone Mantovano della richiesta dell’Indicazione Geografica Protetta. Un lungo procedimento, scandito da tutta una serie di passaggi burocratici, seguito e coordinato dal servizio Produzioni vegetali e Agriturismo della Provincia di Mantova. La superficie coltivata a melone è superiore ai 2500 ettari, per un fatturato, che nel 2012, si è attestato sui 70 milioni di euro (solo per il territorio virgiliano).

                      Grande la soddisfazione anche da parte del presidente del Consorzio del melone mantovano il ferrarese Mauro Aguzzi che da qualche mese si è trasferito a Sermide «l’auspicio di tutti è che questo marchio possa offrirci la possibilità di vendere di più e meglio anche sui mercati esteri. La speranza è di poterci affacciare anche sui paesi del nord Europa dopo aver già fatto conoscere il nostro melone anche in Svizzera, Germania, Francia, Austria e Belgio. Speriamo che il melone mantovano venga riconosciuto dal consumatore. Qualche azienda in questi due anni che il marchio si poteva applicare in via transitoria ha già ottenuto un buon riscontro anche in termini economici».

                      Il Consorzio per la valorizzazione del melone Mantovano è sorto nel 2003 e vi aderiscono 45 imprese. Fino a qualche anno fa esisteva anche iil Consorzio per la promozione del melone Ferrarese poi confluito in quello Mantovano. Oltre al presidente Mauro Auggi nel consiglio figurano il vice Bruno Francescon e i consiglieri Massimo perini, Luigi Molinari, Giorgio Rossi e Rooberto Nadalini. Cinque i soci ferraresi. Si tratta di Valter Benvenuti di Gavello, Gianni Bombarda di Pilastri, Andrea Costa di Zerbinate, Francesco Lamborghini di Corporeno e di Mario e Matteo Preti che hanno i terreni tra Gavello, San Martino Spino e Massa Finalese.

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