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                      Il rapporto degli italiani con i packaging alimentari? Razionale ed emotivo

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                      Razionale ed emotivo: eccome com’è il rapporto dei consumatori con i packaging alimentari durante la pandemia. Se da un lato durante la fase di scelta il consumatore presta attenzione alla sicurezza alimentare della confezione e all’aspetto, non tralasciando comunque l’attenzione al fattore economico, dall’altro la sfera emotiva gioca comunque un ruolo importante come “evasione” per combattere l’ansia dovuta al lockdown e alle restrizioni. Per il 39% degli intervistati, infatti, procurarsi prodotti genera una sensazione di benessere, e la capacità attrattiva di una confezione è un driver fondamentale per ispirare il consumatore all’acquisto. Una cosa però accomuna tutti: la volontà di scegliere pack sostenibili ed ecologici, tanto che il 90% degli intervistati dichiara che vorrebbe ricevere più informazioni in etichetta in merito ai materiali con cui è realizzato il packaging del prodotto che stanno acquistando

                      Dalla Redazione

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                      Packaging innovativi per una lunga shelf life, sostenibili e riciclabili, ma non troppo costosi: questo il quadro di massima emerso dalla ricerca dell’Osservatorio Out of The Box di Ghelfi Ondulati, in collaborazione con Nomisma e Glaxy presentata nel corso di una conferenza stampa online.

                      L’indagine ha analizzato le abitudini di consumo degli italiani durante la pandemia per capire come è cambiato il loro rapporto con il packaging con il Covid-19. Il tutto sulla base di tre macro aree di ricerca: come è cambiato l’orientamento dei consumatori rispetto al packaging in sé, soprattutto nel capo alimentare; abitudini di acquisto in base alle preferenze dei packaging; e, infine, la segmentazione sulle caratteristiche auspicabili del packaging di frutta e verdura fresca.

                      Dalle indagini è emerso che, durante il primo lockdown, il 41% dei consumatori portava avanti scelte d’acquisto volte a tutelare la propria salute e quella della propria famiglia. Oggi, la scelta è volta soprattutto agli aspetti economici che sono seguiti all’emergenza. Il fattore risparmio è tenuto in considerazione in particolare nelle aree del nord-ovest e del nord-est del Paese (+74%).

                      Per molti italiani, andare a fare la spesa durante il primo lockdown significava avere un’ora d’aria per uscire di casa: una sorta di evasione settimanale dalle mura domestiche che ha portato molti consumatori a relazionarsi con nuovi prodotti e packaging, in particolare per quanto riguarda l’alimentare. Di conseguenza, l’enfasi e l’attenzione ai prodotti a lunga conservazione è cresciuta nell’ottica, appunto, di fare le scorte per una spesa settimanale. È cresciuta però anche l’attenzione verso le confezioni multipack (la customer base è cresciuta al 79%, 15 pp) così come i prodotti pronti, che sono cresciuti al 62% rispetto al 47% pre-covid, secondo l’indagine Nomisma. Questo non toglie che gli italiani siano molto attenti alla sostenibilità, con un ben 72% che ha dichiarato il proprio orientamento verso pack riciclabili in fase di acquisto.

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                      Dall’indagine Out Of The Box, Nomisma Glaxi

                      Non solo sostenibilità ma anche innovazione: i packaging innovativi sono un vero e proprio driver d’acquisto per ben un italiano su due. E tra le caratteristiche dei packaging innovativi che maggiormente vengono apprezzate troviamo: la capacità di preservare le caratteristiche di un alimento (per il 44% degli intervistati) e quella di prevenire lo spreco microbico dell’alimento, come ad esempio prevenire la muffa per il 40%. L’aroma è al terzo posto per l’11% degli intervistati, mentre solo il 5% afferma sia utile per preservare il colore dell’alimento. Inoltre, secondo gli intervistati, lo sviluppo tecnologico volto a incrementare la shelf life e la sicurezza dei prodotti deve rimanere a carico dell’impresa. Il 48% dei consumatori non accetterebbe eventuali aumenti di prezzo, solo il 15% sarebbe disposto ad accettare un aumento sopra il 10%.

                      Utile sottolineare come il primo elemento che cattura l’attenzione nel pack è il brand per il 51% degli intervistati, mentre per il 44% l’etichetta alimentare con gli ingredienti. Il primo elemento che colpisce del design di un pack alimentare è per il 52% la dimensione o volume della confezione mentre per il 46% la didascalia o le scritte della confezione. Infine, l’informazione più importante sul pack è per il 49% le informazioni sul prodotto come ad esempio la quantità di grassi contenuti, mentre per il 43% delle più generali informazioni sulla salute e la salubrità del prodotto alimentare. Infine, il 65% degli intervistati ritiene sia utile promuovere le differenze rispetto alle confezioni tradizionali con campagne dedicate e promozioni. Alla domanda su quale sia la caratteristica principale di un buon packaging, la risposta più data è stata proteggere il prodotto, ma per il 63% degli intervistati è stata la facilità nel riciclarlo.

                      Infine, dalla ricerca è emerso che il packaging influenza la scelta di cambiare prodotto, tanto che il 52% degli intervistati ha dichiarato di averlo fatto se la confezione non rispondeva ai requisiti desiderati. 4 intervistati su 5 hanno inoltre dichiarato che acquisterebbero lo stesso prodotto con packaging in carta piuttosto che in plastica, con ben il 90% che afferma che vorrebbe ricevere più informazioni in etichetta in merito ai materiali con cui è realizzato il packaging del prodotto che stanno acquistando.

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