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                      Insalate Ninfa: la coltivazione in floating system più estesa d’Europa

                      A Savio di Ravenna, ai confini del Parco del Delta del Po, l’azienda agricola Valle Standiana è entrata in produzione ad aprile con una coltivazione idroponica unica in Europa: in 13 ettari di serre hi-tech, su pannelli galleggianti sull’acqua, vengono coltivate diverse varietà di insalate a basso impatto ambientale e a residuo quasi zero. Il prodotto ha una qualità organolettica e una shelf life superiore rispetto a quello coltivato in campo: è commercializzato con il brand Ninfa per l’80% nella Gdo italiana e per il 20% all’estero, in alcune catene europee. “Per quest’anno prevediamo di raggiungere le 4 mila tonnellate di insalate in floating system. – rivela il titolare Gianluca Rossi – Abbiamo in prova 20 varietà di nuova generazione”

                        

                      di Carlotta Benini

                       

                      Ninfa insalate floating system “Floating System Park”: suona come il nome di un parco divertimenti, come la vicina Mirabilandia, ma qui la meraviglia sta nel sistema di coltivazione, che avviene su pannelli galleggianti sull’acqua. Siamo a Savio di Ravenna, nei terreni dell’azienda agricola riminese Valle Standiana, dove da aprile 2019 è in produzione la coltura idroponica flottante più estesa d’Europa. Tredici ettari di serre hi-tech, inseriti a loro volta in un fondo di proprietà di 100 ettari ubicato entro i confini dell’area protetta del Parco Regionale del Delta del Po, dove si coltiva lattuga di qualità premium, commercializzata con il marchio Ninfa.

                       

                      La sfida è quella dell’imprenditore riminese Gianluca Rossi che, dopo sei anni trascorsi tra studi di settore e trasferte all’estero presso aziende già esistenti, ha visto la realizzazione di quello che si configura come un parco meccanizzato al 99%, che garantisce una produzione omogenea e di alta qualità, senza i rischi del campo aperto. “La tecnica idroponica, considerata a torto innovativa, risale in realtà a diversi secoli fa. – rivela Rossi – Grazie al floating system può vantare molteplici benefici, sia nei confronti dei consumatori, garantendo la massima salubrità e sicurezza alimentare del prodotto, che dell’ambiente, riducendo al minimo l’impronta lasciata su di esso”. La produzione di insalate Ninfa, infatti, avviene senza diserbanti e riducendo al minimo l’impiego di sostanze chimiche, facendo ricorso solo a piccoli interventi mirati di lotta integrata, con molecole fungicide e insetticide a basso impatto ambientale.

                       

                      Ninfa insalate floating system

                      I fondamentali di coltivazione sono identici in tutto e per tutto a quelli in campo: l’acqua, come la terra, di per sé non contiene nutrienti a sufficienza, quindi per la coltivazione delle insalate è necessaria l’aggiunta di azoto, fosforo, potassio e altri microelementi. A differenza dei sistemi classici di coltivazione, però, in vasca i sali minerali, grazie all’apporto controllato e costante effettuato mediante impianti di distribuzione ad alta tecnologia, sono a esclusiva disponibilità delle piante, che provvedono ad assorbirli secondo il proprio fabbisogno giornaliero, escludendo fenomeni di lisciviazione, sprechi e dispersioni nell’ambiente circostante o nelle falde acquifere. Le serre, aperte sui lati, consentono una ventilazione e ossigenazione naturale delle colture.

                       

                      L’acqua utilizzata viene attinta da pozzi di proprietà e depurata da un impianto di filtrazione ad osmosi. Un’attenta gestione di questa risorsa permette un utilizzo prolungato e privo di sprechi.  A parità di piante prodotte la riduzione di consumo idrico può variare tra il 70 e l’80 % rispetto al metodo tradizionale.

                       

                      Ninfa insalate floating system Le varietà di insalata Ninfa coltivata con il floating system sono diverse. “Produciamo lattuga trocadero e trocadero rossa, lattuga romana, lattuga gentile, iceberg, lattuga multifoglia rossa e multifoglia verde, indivia riccia e indivia scarola. – precisa Rossi – Inoltre abbiamo in prova altre 20 tipologie di insalate di nuova generazione”. La raccolta delle prime varietà di lattuga è iniziata ad aprile 2019 e la campagna si protrarrà fino al 20 dicembre circa, per poi osservare una pausa di produzione durante i mesi invernali.

                       

                      Le insalate sono commercializzate con il brand Ninfa dalle società Rossi Ortofrutta srl e Agr’It Produce srl (entrambe di proprietà) per l’80% sul mercato nazionale, nelle principali insegne della grande distribuzione, e per il 20% all’estero, in alcune catene europee. Inoltre Valle Standiana è fornitore con le sue insalate di due top player italiani della quarta gamma.

                       

                      Ninfa insalate floating system

                      Previsioni produttive per questa prima campagna hi-tech? “Come primo anno abbiamo in previsione di coltivare in floating system 9 milioni di piante, per un totale di 4 mila tonnellate di insalate, ma il potenziale produttivo è di gran lunga superiore”, rivela Rossi. Con i metodi tradizionali, considerando anche le rotazioni, in campo occorrerebbero 180 ettari di terra per produrre la stessa quantità prodotta mediante floating system su una superficie di 13 ettari. “In questo caso – precisa il titolare – la rotazione non è altro che la sostituzione dell’acqua fertilizzata vecchia, che non viene gettata ma distribuita in campo sul resto del fondo, seguendo un piano programmato e controllato di concimazioni, con acqua fertilizzata nuova”.

                       

                      Insalata innovativa in campo, e al palato? “I panel test effettuati hanno evidenziato che, oltre ad avere un aspetto fresco e Invitante, Ninfa presenta caratteristiche organolettiche e gustative nettamente superiori, con percentuali di sali minerali, in particolare calcio e fosforo, più elevate rispetto alle coltivazioni tradizionali. – conclude – Non da ultima, anche la shelf life mostra un significativo incremento”.

                       

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