L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Intestino irritabile e dieta Fodmap: ecco i cibi da evitare (solo per un po’)

                      Comunemente detta “colite”, la sindrome dell’intestino irritabile (IBS) è un disturbo di cui soffrono molte persone, causata ad esempio da terapie farmacologiche, da gastroenteriti o da problematiche psicologiche come lo stress. Tutto ruota intorno al microbiota intestinale, che se viene intaccato causa effetti indesiderati e disturbi che possono alterare la qualità della vita. Cosa fare quindi per risistemare i nostri batteri intestinali? Ecco i consigli della dott.ssa dietista Alice Gelmetti, che ci parla dei benefici della dieta “Low Fodmap”

                      di Alice Gelmetti (dietista, nutrizionista e personal trainer)

                      dieta Fodmap Ben trovati nel nostro appuntamento dietetico. Oggi vi parlo di un argomento molto delicato per tanti di noi: l’intestino. Spesso infatti si soffre di gonfiore, meteorismo, diarrea alternata da momenti di stitichezza e dolori addominali. Tutti questi sintomi fanno parte di un disturbo etichettato come “colite” o sindrome dell’intestino irritabile (IBS). Andiamo a capirne di più.

                      L’IBS
                      L’intestino irritabile (IBS in inglese) solitamente non ha una diagnosi certa. Nonostante colonscopie, gastroscopie e test delle intolleranze alimentari negativi o nella norma, il paziente manifesta sintomi clinici fastidiosi che spesso comportano anche un’alterata qualità della vita. La diagnosi quindi è possibile solo attraverso il riconoscimento dei sintomi intra ed extra intestinali tra cui: diarrea e stitichezza, dolori addominali, gonfiore addominale e gas, cefalea e vertigini, spossatezza e disturbi dell’attenzione, dolori muscolari e articolari, afte orali. Tutto questo è causato da quella che viene definita “disbiosi intestinale”.

                      I batteri dell’intestino
                      Il nostro intestino è popolato da ben 4 chili di batteri, chiamati “microbiota intestinale”. Quando tutto va bene questi batteri aiutano la digestione, migliorano il sistema immunitario, ci fanno stare bene e ci combattono l’insorgenza di molte malattie. Quando per qualche motivo la flora batterica intestinale viene intaccata (a causa per esempio di terapie farmacologiche o di gastroenteriti o di problematiche psicologiche come lo stress), il microbiota intestinale viene classificato in termini medici come “putrefattivo” e inizia quindi a produrre effetti indesiderati. Le cause principali degli effetti indesiderati sopra citati sono due: o il richiamo di acqua nel lume intestinale (visibile nella diarrea o nelle feci non formate) o la produzione di gas (gonfiore e dolore addominale).

                      Ibs e dieta Fodmap
                      Cosa fare quindi per risistemare i nostri batteri intestinali? Esistono ovviamente delle integrazioni alimentari a base di PRE e PRO biotici che sistemano la flora batterica, ma diventa essenziale affiancarle ad un particolare tipo di dieta chiamata “Low Fodmap”. Inventata in Australia, questa prevede l’eliminazione transitoria di particolari alimenti. Questi cibi infatti presentano al loro interno sostanze Fermentabili (“F” di Fodmap) che in un intestino irritato sono veramente difficili da assimilare. Queste sostanze sono principalmente carboidrati a catena corta, quindi: Oligosaccaridi, ad esempio l’inulina; Disaccardi, ad esempio il lattosio; Monosaccaridi, ad esempio il fruttosio; Polioli, come ad esempio lo Xilitolo, il Maltitolo, il sorbitolo e tutti i dolcificanti.

                      Dove si trovano i Fodmap?
                      Nel periodo di eliminazione vanno quindi evitati cibi alquanto insoliti per una dieta sana, ma ricordiamoci che l’eliminazione è solo momentanea! Si parla infatti di 4-16 settimane a seconda della gravità dell’infiammazione.
                      Tra le verdure i principali Fodmap si trovano in: aglio, porro, cipolla, scalogno, la famiglia delle crucifere (cavoli, broccoli, cavolfiore), carciofi e funghi champignon.
                      Tra la frutta ci sono Fodmap in pere, mele, fichi, cachi, prugne, datteri, pesche e mango.
                      Tra i cereali vanno evitati tutti quelli INTEGRALI o con l’aggiunta di fibre (quindi niente pasta integrale!)
                      Sono inoltre da evitare i prodotti contenenti lattosio, miele, dolcificanti chimici ed edulcoranti naturali, i legumi e alcuni tipi di frutta secca (in particolare pistacchi e anacardi).

                      Cosa mangio quindi?
                      Se soffri di intestino irritabile il consiglio è di rivolgerti a un esperto. È facile infatti cadere nell’errore di mangiare troppo poco e andare in deperimento senza motivo. Un dietista o dietologo può aiutarti nel stilare una dieta su misura per le esigenze dietetiche di questo momento. Non tutta la frutta e la verdura è da bandire, anzi! Carote, zucchine e spinaci per esempio risultano molto digeribili e quindi non ha senso eliminare tutti gli ortaggi dalla dieta. Va inoltre sempre tenuto presente il principio del piatto sano, con l’inserimento ad ogni pasto di carboidrati, proteine e verdure, pur selezionandoli con cura per mettere a riposo il nostro intestino irritato. Una volta finito il periodo di eliminazione inoltre i vari prodotti possono essere tutti reintrodotti, pur facendo attenzione all’effetto che comportano al nostro corpo.

                      Conclusioni
                      La dieta Fodmap oggi è usata anche nelle migliori cliniche internazionali per la cura di Morbo di Chron e malattie croniche intestinali, ma attenzione! Eliminare cibi senza una base scientifica e un buon supporto nutrizionale rischia di creare più danni che benefici. Rivolgetevi quindi sempre a un esperto se soffrite di questi disturbi e ascoltate il vostro corpo. E buona dieta a tutti.

                      Copyright: Fruitbook Magazine