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                      Italmercati al via. Pallottini:«Una nuova stagione per i centri agroalimentari»

                      Pallottini Guala Italmercati

                      Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati, assieme a Ottavio Guala (Copyright: Fm)

                      Le cinque principali strutture distributive italiane del fresco hanno fondato un network per promuovere l’innovazione, la trasparenza, la formazione, l’export e la logistica. Una rete di imprese con superfici attrezzate, fatturati societari e giro d’affari delle aziende interne calcolabili rispettivamente in 330 ettari, 55 milioni di euro e 5 miliardi di euro. A Roma, Torino, Milano, Napoli e Firenze potrebbero presto aggiungersi Verona e Bologna

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      Italmercati Roma 18-03-15

                      La presentazione di Roma e il nuovo logo di Italmercati (Copyright: Fm)

                      Ha una mela nel logo tricolore perché sulla frutta e sulla valorizzazione dell’italianità ha i suoi punti di forza Italmercati, prima rete di imprese costituita dai più grandi centri agroalimentari nazionali. I soci fondatori sono infatti il C.A.A.T. di Torino, la Sogemi di Milano, il Mercafir di Firenze, il C.A.R. di Roma e il C.A.A.N. di Napoli. La presentazione ufficiale è stata fatta il 18 marzo al ministero delle Politiche agricole in Via XX Settembre a Roma, con numeri da ”big player”: Italmercati rappresenta un grande asset industriale con superfici attrezzate di 330 ettari in totale, fatturati societari di 55 milioni di euro e un giro d’affari delle imprese interne di circa 5 miliardi di euro. Sono soci fondatori il Caat di Torino, la So.Ge.Mi. di Milano, il Mercafir di Firenze, il Car di Roma, ed il Caan di Napoli, le più grandi strutture logistiche-distributive italiane nel settore del fresco alimentare. “Abbiamo scelto di lavorare insieme per aprire una nuova stagione – ha detto il presidente Italmercati Fabio Massimo Pallottini – col fine di offrire nuove opportunità alle 1.500 aziende e agli 8 mila addetti che operano all’interno dei nostri centri agroalimentari. Il dialogo e lo scambio di conoscenze c’erano già, ma è ora di fare un passo avanti verso una progettualità nuova”.

                       

                      Pallottini Guala Italmercati

                      Pallottini, presidente di Italmercati, assieme a Guala (Copyright: Fm)

                      “Vogliamo rivendicare – ha aggiunto Pallottini, che è anche general manager del C.A.R. di Roma – ruolo e funzione che pensiamo utili a noi e al sistema Paese. Il legame tra grandi mercati all’ingrosso e sistema agricolo c’è sempre stato ma va rivitalizzato e ripensato per certi aspetti. Italmercati punta – ha sottolineato Pallottini – al dialogo diretto col Governo, su materie finora decentrate alle Regioni. Su temi come le relazioni di filiera, la formazione del prezzo, la sicurezza alimentare, la logistica, la qualità dei servizi Italmercati può essere un interlocutore fondamentale per i ministeri delle Politiche agricole, Sviluppo Economico, ed Economia. Già ora, a livello di centri agroalimentari, Italmercati movimenta il 50 per cento della frutta, nostro asset principale, e con i due ingressi attesi di Bologna e Verona raggiungeremo presto il 70 per cento”.

                       

                      Palottini ha anche indicato quali sono le quattro priorità condivise come obiettivi di breve-medio termine di Italmercati:

                      1) consolidamento dei sistemi di controllo e certificazione delle qualità e dei parametri igienico-sanitari per la sicurezza dei consumatori. È stato citato come esempio il C.A.R. di Roma dove, dai 7.500 prelievi per indagini a campione sull’ortofrutta effettuati nel 2014, non è emerso mai nulla di irregolare rispetto ai parametri di legge ed ai limiti consentiti;

                      2)  forti economie di scala con l’abbattimento dei costi di gestione tramite contrattazioni (ad esempio le costose forniture energetiche) effettuate come Rete di impresa a valere cioè per tutti i componenti della rete, ma anche tramite l’assunzione condivisa di nuove tecnologie sperimentali (comunicazioni, controlli, informazione ai consumatori, pubblicità e orientamento al consumo);

                      3)  partecipazione condivisa e collettiva in quanto Rete di impresa a progetti di internazionalizzazione, ad insediamenti infrastrutturali in mercati esteri, a fiere internazionali di settore, a trasferte promozionali, a programmi nazionali di import-export sostenuti dal Governo attraverso i Ministeri competenti;

                      4) applicazione di soluzioni logistiche per accorciare i tempi, abbattere le emissioni inquinanti, ridurre gli impatti ambientali, economizzare i carburanti nei trasporti quotidiani di ortofrutta dall’Agromercato ai Mercati rionali al dettaglio. È stato citato  l’esempio del C.A.A.T. di Torino, mentre il C.A.R. di Roma ha sperimentato a suo tempo l’e-commerce.

                       

                      Ridare centralità ai mercati e agli operatori è tra gli obiettivi principali del progetto”, ha dichiarato Ottavio Guala, vice-presidente del C.A.A.T. e membro del Comitato di Gestione. “Vorrei ricordare in questa occasione – ha aggiunto Guala – che non siamo antagonisti della distribuzione moderna, anzi molti dei nostri operatori sono fornitori della GDO, che già sfrutta le nostre strutture e professionalità e che vorremmo le sfruttasse ancora di più. Con Italmercati intendiamo potenziare il ruolo dei Mercati all’ingrosso di nuova generazione per la valorizzazione e distribuzione dell’ortofrutta sia attraverso i canali tradizionali che moderni. Intendiamo instaurare a tal proposito un dialogo forte e costruttivo con i grossisti che operano nei nostri Mercati, che saranno tra i principali beneficiari, assieme agli altri operatori coinvolti e al consumatore finale, della nuova rete d’imprese”. “Non vogliamo sostituirci ai grossisti – ha ribadito Guala – ma agevolare il loro lavoro”.

                       

                      “Realizzare un’iniziativa come questa – ha aggiunto Lorenzo Diana, presidente del C.A.A.N. e membro del Comitato di Gestione – in un mondo così frammentato, sia a livello produttovo che distributivo, rappresenta di per sé una novità e un’opportunità. Coinvolgendo un numero sempre maggiore di mercati all’ingrosso e anche qualche operatore della grande distribuzione si potrebbe intervenire su quasi la totalità del food italiano ottenendo buoni risultati in fatto di sicurezza alimentare, valorizzazione del prodotto ed esportazione”.

                       

                      Tra i primi impegni sul tavolo di Italmercati il superamento del limite dei 1.000 euro al pagamento in contanti tra grossisti e clienti, un limite che ha fortemente penalizzato l’attività di alcuni Mercati, in particolare con i clienti dell’Est Europa, abituati a pagare in contanti. Nel resto d’Europa peraltro – si è fatto notare nell’incontro – i limiti sono ben superiori. Si tratta di un’anomalia quindi tutta italiana. Il primo appuntamento cui prenderà parte la nuova rete d’imprese sarà il Fruit Innovation di Milano, il prossimo maggio.

                       

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