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                      Kiwi, si chiama SAV 1 la soluzione definitiva alla morìa proposta da Ceradini Group

                      Ceradini-portainnesto-moria
                      L’Italia è il maggiore produttore mondiale di kiwi dietro la Cina, con spedizioni che dal mese di ottobre e fino alla tarda primavera raggiungono ogni parte del mondo, dalle Americhe all’Australia e persino alla Cina, essendo stato il primo frutto italiano esportabile in quella immensa Nazione. Negli ultimi anni però i produttori hanno dovuto affrontare prima il problema della batteriosi (PSA), oggi non sconfitta ma arginata, poi quello della morìa, in particolare nel Veronese e in anni più recenti anche nel Cuneese. Dopo tanta ricerca e sperimentazione, anche questo male che sembrava incurabile pare possa essere sconfitto. Come? Ceradini Group ha la soluzione in un nuovo portainnesto

                       

                      Dalla Redazione

                       

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                      L’incontro con 150 produttori il 31 agosto a Verona

                      Stiamo parlando di un qualcosa che il consumatore finale ignora, essendo più che altro un problema di tipo agronomico: le piante rinsecchiscono e muoiono, senza una ragione evidente. Così almeno è stato negli ultimi anni. Oggi però la morìa del kiwi, che da anni sta flagellando diverse aree produttive in Italia, dal Veneto al Piemonte, potrebbe essere sconfitta grazie ad un portainnesto. La nuova soluzione è stata presentata a Verona giovedì 31 agosto da Massimo Ceradini, titolare dell’omonimo gruppo scaligero, tra le principali realtà italiane nella produzione e commercializzazione di kiwi, una filiera che parte dal vivaio per arrivare fino al confezionamento.

                       

                      Finora la malattia, come ha riportato il 3 settembre anche il giornale locale L’Arena, nel giro di quattro anni ha spazzato via oltre la metà dei 3.200 ettari coltivati a kiwi nella provincia di Verona. Dei 1.500 ettari rimasti ancora in vita ad oggi solo 500 – concentrati nella Bassa Veronese – non presentano sintomi della patologia. Per l’imprenditore scaligero l’unica risposta concreta a questa malattia si chiama Sav 1, abbreviazione di Saver, che in inglese significa”salvatore”. “Siamo convinti che questo portainnesto, straordinariamente resistente, possa far risollevare le aziende veronesi e rialzare un comparto vicino al collasso”, afferma Ceradini.

                       

                      Dopo alcune iniziali sperimentazioni che avevano dato esiti molto positivi sulla resistenza alla malattia, i primi esemplari di Sav 1 sono stati piantati il 3 agosto dell’anno scorso nei terreni dell’azienda di Marco Girelli di Bussolengo, storico fornitore di kiwi di Ceradini Group che è stato flagellato dalla morìa perdendo il cento per cento della coltivazione. Per effettuare un confronto sul campo sono stati piantati uno affianco all’altro un esemplare di Sav 1 e uno della classica varietà Hayward. “Il risultato – rivelano Massimo Ceradini e Marco Girelli – è stato sbalorditivo. Mentre la pianta di Hayward è morta dopo pochi giorni, l’altra è cresciuta rigogliosa”.

                       

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                      La soluzione alla morìa è un portainnesto chiamato SAV 1

                      L’inverno scorso Ceradini Group ha richiesto il brevetto vegetale a livello europeo e ha iniziato a distribuire alcune migliaia di campioni del portainnesto ad alcuni abituali fornitori di kiwi su terreni dove era già ben radicata la morìa, in particolare tra Bussolengo e Palazzolo. Il risultato è stato sempre lo stesso: “Reimpiantata su campi dove era presente la morìa, la pianta una volta innestata si è sviluppata in maniera straordinaria, crescendo molto meglio di quelle normali”, racconta con soddisfazione l’imprenditore.

                       

                      Ceradini assicura che Sav 1, da anni studiato e usato in maniera diffusa in Nuova Zelanda dove però al momento non ci sono problemi di morìa, può contare su un apparato radicale indistruttibile che si sviluppa in senso verticale (fittonante). È molto resistente sia alla siccità che ai ristagni d’acqua (con relativo risparmio idrico), adatto a terreni pesanti ed argillosi. È in grado di ottenere rese maggiori, consente un leggero anticipo della raccolta e vanta un’alta resistenza alla Psa. Sav 1 è adatto ad essere innestato con tutti i tipi di kiwi, sia con le tipologie gialle che verdi. “Le potenzialità di Sav 1 sono enormi – sostiene con convinzione Ceradini – anche su altri terreni non colpiti dalla morìa. Può rappresentare davvero il futuro del comparto”.

                       

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