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                      Le Iene, “cosa c’è dietro agli sconti di alcuni supermercati?” Fornitori spremuti

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                      Fortunato Peron nello stabilimento vuoto

                      Sconti obbligati ai fornitori che sommati arrivano a superare il 30 per cento e addirittura retroattivi imposti da alcuni gruppi della grande distribuzione italiana. E così ci rimette anche la qualità e molti sono costretti a chiudere. Parla di un tema non nuovo ma sempre di attualità il servizio di Matteo Viviani andanto in onda l’11 novemre 2018 durante la popolare trasmissione tv Le Iene. Tra gli intervistati, anche l’ex buyer “pentito” Luigi Asnaghi e l’ex fornitore “bannato” Fortunato Peron (l’Antitrust gli ha dato ragione, ma il magazzino ora è vuoto)

                       

                      Dalla Redazione

                       

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                      La “iena” Matteo Viviani

                      Oltre il 70% di quello che compriamo da mangiare arriva da supermercati e discount. E cioè dalla Gdo, la grande distribuzione organizzata. Matteo Viviani ha conosciuto Maria (il nome è di fantasia), che rifornisce da 18 anni un paio di importanti catene con i suoi prodotti. Che gli racconta: “La Gdo ti obbliga ad applicare degli sconti per fare un prezzo sempre più basso. Li chiamano con diversi nomi: ‘sconto logistico’, ‘sconto extra’, ‘sconto di fine anno'”. E se vuoi vendere i tuoi prodotti in un certo punto vendita, sei costretto ad applicare lo sconto. Che col passare degli anni cresce a doppia cifra. Come nel caso di Maria: “Dal 2010 al 2015 siamo arrivati a dover applicare il 25% di sconto”.

                       

                      Le-Iene-supermercati-sconti-Asnaghi

                      Luigi Asnaghi, ex buyer “pentito”

                      Ma non è tutto: “lo sconto è retroattivo, cioè devi fare lo sconto anche su quello che hai guadagnato prima”. Sconti che ovviamente incidono anche sulla qualità del prodotto, perché da qualche parte bisogna pure tagliare. E attraverso un foglio prestampato risulta come “una proposta da parte del fornitore”. Inoltre per diventare fornitore Maria ha pagato 57.000 euro. Lo chiamano listing d’ingresso. Alla fine per non rimetterci bisogna tagliare sui costi e quindi sulla qualità: un concorrente di Maria avrebbe messo addirittura in vasetto anche del fango. È il tema che ha denunciato anche Internazionale: la Gdo tagliando i costi favorisce fenomeni come il caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori.

                       

                      Le-Iene-supermercati-sconti-Peron

                      Fortunato Peron nello stabilimento vuoto

                      L’avvocato Maurangelo Rana conferma a Matteo Viviani che la pratica degli sconti obbligati è illegale. E aggiunge: “È la dipendenza economica dei fornitori che induce la Gdo a imporre loro un prezzo antieconomico. Bisognerebbe denunciare all’Autorità garante della concorrenza e del mercato e chiedere un risarcimento”. Cosa che ha fatto Fortunato Peron, titolare della Celox Trade, che era arrivato a subire fino al 38 per cento di sconto retroattivo. A un certo punto si è rifiutato di andare avanti a firmare gli sconti. Così la Gdo l’ha scaricato, lui si è rivolto all’Antitrust che gli ha dato ragione, condannando Coop Italia a risarcirlo della scontistica non dovuta, una cifra attorno a 700.000 euro.

                       

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