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                      Le mani della ‘ndrangheta su edilizia e supermercati

                      Sono state arrestate 12 persone e sequestrati 32 milioni di euro di beni mobili e immobili nell’ambito dell’operazione della Dia e della Guardia di Finanza di Reggio Calabria che i giorni scorsi ha permesso di sgominare un’associazione mafiosa volta a favorire infiltrazioni della ‘ndrangheta nel settore edile e anche nella Gdo locale

                      Dalla Redazione

                      'ndrangheta supermercati

                      È stata denominata “Planning” l’operazione della Dia e delle Fiamme Gialle che i giorni scorsi ha permesso di sgominare un’associazione criminale che vede coinvolti imprenditori e famiglie legate alla ‘ndrangheta, finalizzata all’infiltrazione di alcune cosche nel settore edile e nella grande distribuzione alimentare. Condotta dalla Dia e dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria, su direttive della Direzione distrettuale antimafia, l’operazione si è conclusa con l’arresto di dodici persone, di cui otto finite in carcere e quattro ai domiciliari.

                      Arresti e perquisizioni, nell’ambito dell’operazione, sono stati svolti anche in Lombardia, Abruzzo e Lazio, come riporta l’Ansa. L’infiltrazione delle cosche sarebbe avvenuta attraverso la compartecipazione occulta di loro esponenti alle iniziative economiche gestite e organizzate tramite imprese fittiziamente intestate a terzi, ma anche attraverso l’affidamento di servizi e forniture ad imprenditori collusi. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa e concorso esterno nello stesso reato, oltre che di associazione per delinquere, impiego di denaro di provenienza illecita, auto riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori, reati tutti aggravati dalle modalità mafiose.

                      Al centro dell’inchiesta c’è la cosca mafiosa dei De Stefano, con i suoi rapporti illeciti con alcuni imprenditori di Reggio Calabria, operanti anche nel mondo della Gdo. L’operazione ha anche portato al sequestro di oltre 32 milioni di euro di beni mobili e immobili, consistenti in 27 imprese, di cui una con sede in Slovenia e un’altra in Romania, 31 unità immobiliari e varie quote societarie e disponibilità finanziarie.

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